miley cyrus e cara delevingne

PERCHÉ NELLO SHOWBIZ ITALIANO CI SONO COSÌ POCHE LESBICHE? A PARTE IMMA BATTAGLIA, EVA GRIMALDI E GIANNA NANNINI, LE DONNE CHE HANNO FATTO COMING OUT SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO – MENTRE GLI USA HANNO ELLEN DEGENERES E CARA DELEVINGNE QUI LE LESBICHE LATITANO, O MEGLIO, SI NASCONDONO – MA C’È UN MOTIVO…

Maria Elena Barnabi per "www.cosmopolitan.com"

 

le lesbiche hanno piu orgasmi delle eterosessuali

Tutto è nato qualche settimana fa, quando a Cosmo abbiamo deciso di creare un video per promuovere l’amore arcobaleno in occasione del Pride: un mescolotto di persone dello showbiz e gente della strada che dichiaravano chi amavano, as simple as that. “Sono Francesco, io amo Pippo”, “Sono Laura, io amo Mauro” e “Sono Martino, io amo chi voglio”.

 

cara delevingne e karlie kloss

Per renderlo totalmente inclusivo, ci doveva essere qualsiasi sfumatura di genere e orientamento. Ci siamo messe lì e abbiamo cominciato a elencare nomi di artisti vicini al mondo LGBTQ+ da invitare, ma mentre i nomi di maschi famosi più o meno gay, più o meno no gender venivano facili (provaci anche tu: ne metti insieme dieci in dieci secondi), quando siamo arrivate alle donne ci siamo inceppate.

gianna nannini

 

C’è Gianna Nannini, ma la Gianna è grande, ha più di 60 anni (66 per la precisione) e poi ha praticamente dichiarato solo l’altro ieri di “amare donne e uomini, io sono pansessuale” (per inciso da anni sta con Carla, le due si sono sposate in Gran Bretagna e Gianna ha pure avuto una bambina) e poi figurati se la Gianna ci fa un video, noi chiediamo poi chissà (non l’ha fatto).

 

Chi sono le lesbiche famose in Italia?

Poi, dopo la Nannini, chi abbiamo di lesbiche famose nello showbiz italiano? Certo ci sono Imma Battaglia e Eva Grimaldi: sposate, sono la coppia d’oro del movimento LBGTQ+, sempre in prima linea a parlare del loro amore anche sui giornali per famiglie, Imma politica e attivista, Eva con una carriera da attrice e sex symbol quindi bellissimo esempio. Sì, ma dico: oltre a loro, chi c’è di star lesbica?

eva grimaldi balla con imma battaglia foto di bacco (4)

 

"Nello showbiz il femminile è mediato dagli uomini e forse questo rende più difficile il coming out"

C’è a onor del vero qualche ventenne uscita dai talent e dai reality che ha fatto coming out (come Giordana Angi e Martina Beltrami), qualche sportiva come la pallavolista Paola Egonu, 22 anni (ormai anche gli sportivi sono star) e qualche cantante indie (la brava Lim), ma di famoso famoso: chi c’è?

giordana angi

 

Dunque, aspetta un attimo: la cantautrice, quella che suona la chitarra, non è dichiarata. Quell’altra a cui è stato chiesto mille volte, no. Poi? Niente. Il vuoto. Zero. Nessuna lesbica famosa nel nello spettacolo italiano.

miley cyrus

 

Le donne che hanno fatto coming out

Tutto il contrario invece se guardi il mondo anglosassone: Miley Cyrus, Sia, Janelle Monae sono donne più o meno lesbiche, più o meno bisessuali e tutte lo dichiarano senza problemi. Uscendo dalla musica, dove son le nostre Kristen Stewart, Ellen Page, Stella Maxwell, Cara Delevingne, Ruby Rose, Alba Flores?

 

Dov’è il nostro telefilm con un cast intero e bellissimo di ragazze gay come The L Word? Dov’è la nostra Ellen DeGeneres? Nel 1997, protagonista di un serie tv di successo che portava il suo nome, l’attrice comica fece coming out sia con il suo personaggio che nella vita vera ed ebbe un effetto dirompente nello mondo della spettacolo americano.

bacio tra ellen degeneres e jennifer aniston 14

 

Il suo coming out ha contribuito a normalizzare l’omosessualità femminile nella rappresentazione della società americana. Da anni ormai Ellen è uno dei volti più importanti della tv popolare statunitense con talk show tutto suo: sarebbe come se Mara Venier, Barbara D’Urso e Maria De Filippi fossero lesbiche e sposate con una donna (nel caso di Ellen, la moglie è l’attrice Portia de Rossi, che pare la Barbie). Invece le signore della tivù italiana, due stanno con un uomo più anziano di loro, mentre la terza sta prevalentemente con gli uomini molto più giovani.

 

Perché non ci sono lesbiche nello spettacolo italiano?

sia cantante

Impossibile pensare che non esistano: stando stretti, l’omosessualità riguarda il 10 per cento della popolazione, dicono gli studi. «Sulla mia scrivania arrivano un sacco di progetti al femminile, ma dati alla mano le donne vendono meno degli uomini», dice Sara Potente, una delle poche discografiche italiane, appena nominata ambasciatrice di Keychange, l'organizzazione internazionale che si occupa del "balance gender" nell'industria musicale: oggi Potente lavora in Sony Music Italia e segue artisti importanti come Giusy Ferreri, Baby K e Fedez, in passato è stata l’artefice del successo di Mahmood e ha scoperto Nina Zilli.

kristen stewart 2

 

«Nei ruoli strategici della musica ci sono gli uomini: sono loro che decidono cosa va in radio, chi canta a Sanremo, chi mettere nelle playlist. Nello showbiz il femminile è mediato dagli uomini e probabilmente questo rende più difficile anche un eventuale coming out». E se poi dichiararti lesbica mettesse in forse la tua fama, i tuoi soldi, il tuo successo? O la tua vita? In fondo ognuno ha il diritto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale.

 

amber heard e cara delevingne

«Siamo tutti e tutte corresponsabili: fare coming out in Italia non è facile, non se ne parla quasi mai. Nel nostro Paese dal 2005 al 2019 nei tg in prime time sulle tv generaliste le tematiche Lgbt+ sono state solo lo 0,3% del totale delle notizie», dice Francesca Vecchioni, una vita spesa a parlare di diversità, creatrice di Diversity, l’organizzazione no profit che promuovere l’inclusione sociale.

cara delevingne e amber heard

 

«Le donne poi scontano una discriminazione di genere fortissima, e se a questa aggiungi quella legata all’omosessualità, è chiaro che le lesbiche sono molto esposte alla violenza dell’omofobia. Per molte, è ancora rischioso dichiararsi. In Italia inoltre due donne che vivono assieme o si tengono per la mano, non sono niente di speciale. Quindi perché una dovrebbe prendersi la briga di fare coming out?».

 

miley cyrus

Perché è importante dare l'esempio

Già appunto, perché? Basta guardare la cronaca per capire perché. L’avvocata Cathy La Torre, attivista genderfluid e lesbica, si è appena candidata a sindaco di Bologna, e subito è stata attaccata politicamente. La legge contro l’omobitransfobia, un testo semplice che la equipara al razzismo viene osteggiata…

 

cara delevingne e ashley benson 9

La strada è lunga, e più persone pubbliche si dichiarano lesbiche, più tutti e tutte avremo vita facile. Soprattutto avranno vita più facile le bambine che crescendo scoprono di amare le ragazze (qui leggi 7 storie così) e si sentono un po’ sole: a loro non basta vedere lesbiche di fantasia nelle serie tv di Netflix e Amazon Prime Video. Vogliono anche vedere lesbiche vere, vogliono specchiarsi nel loro viso e in quello delle loro compagne.

 

cara delevingne e ashley benson 20

«Io ho fatto coming out pubblicamente non per la mia famiglia, che da sempre conosceva il mio orientamento sessuale, ma per creare un mondo migliore per le mie due figlie», racconta Francesca Vecchioni. «Quando vado nelle scuole e negli incontri pubblici e le ragazze mi dicono che conoscendo la mia storia hanno preso coraggio nel dichiararsi, allora sono felice. È difficile, lo so. Ma quando decidi di essere autentica, poi ti rendi conto di quanto ne valeva la pena».

Lesbiche dello showbiz italiano, unite e take over: Miley ci aspetta.

 

eva grimaldi balla con imma battaglia foto di bacco (3)eva grimaldi balla con imma battaglia foto di bacco (1)imma battaglia 4imma battaglia eva grimaldi 2eva grimaldi imma battaglia

paola egonuPAOLA EGONU BACIO SU GAZZETTAmiley cyrus copiacara delevingnekristen stewart 1miley cyrus miley cyrusmiley cyrusgiordana angi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…