mario draghi vaccino

PERCHÉ IL VACCINO NON E’ OBBLIGATORIO? PERCHÉ È NECESSARIA UNA LEGGE CHE DOVREBBE ESSERE VOTATA DAL GOVERNO E POI DAL PARLAMENTO - SUL GREEN PASS DRAGHI È RIUSCITO A OTTENERE L'APPROVAZIONE ALL'UNANIMITÀ DA PARTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MA IL DECRETO È STATO TRAVOLTO DA UNA VALANGA DI EMENDAMENTI DA PARTE DELLA STESSA MAGGIORANZA - PER UNA MISURA ANCORA PIÙ COERCITIVA COME L'OBBLIGO VACCINALE DIFFICILMENTE SI TROVEREBBERO I NUMERI IN PARLAMENTO…

Flavia Amabile per “la Stampa”

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 5

Se ne discute ogni giorno di più. Si litiga ogni giorno di più ma per il momento l'obbligo vaccinale è lontano dai tavoli del governo. Al ministero della Salute sarebbero anche favorevoli ma fonti vicine al dicastero fanno capire che non ci sono le condizioni. Per introdurre un obbligo è necessaria una legge che dovrebbe essere votata dal governo e poi dal Parlamento. Sul Green Pass Draghi è riuscito a ottenere l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio dei ministri ma il decreto è stato travolto da una valanga di emendamenti alla Camera anche da parte della stessa maggioranza.

vaccino astrazeneca

 

L'esecutivo quindi sa che su una misura ancora più coercitiva come l'obbligo vaccinale difficilmente si troverebbero i numeri in Consiglio dei ministri e ancora più difficilmente in Parlamento. Nulla però esclude che la situazione cambi nelle prossime settimane sottolineano dal ministero della Salute. E lo ha precisato due giorni fa anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che ha definito l'obbligo l'«ultima ipotesi» se la campagna non dovesse raggiungere l'obiettivo dell'80% dei vaccinati entro fine settembre. Per il momento il governo resta convinto della necessità di convincere gli italiani vaccinarsi senza ricorrere a obblighi. Una linea condivisa quasi ovunque nel mondo.

 

Vaccino anziani

Lo ha ricordato ieri il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini a margine del suo intervento al Meeting di Rimini che ha confermato di essere a favore dei vaccini ma ha ricordato che «nessun Paese al mondo, tranne l'Indonesia e forse l'Uzbekistan, ha finora stabilito l'obbligo di vaccino anti Covid».

 

VACCINO COVID

Eppure in tanti stanno chiedendo al governo di decidersi. Alcuni anche con la voglia di scaricare sull'esecutivo ogni responsabilità, come ha denunciato ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Bonomi che dopo la richiesta della Cisl di due giorni fa all'esecutivo di intervenire sull'obbligo, ha attaccato il sindacato. «È troppo facile rimandare la lattina alla politica. C'è una differenza di posizione tra i partiti che difficilmente potrà farci arrivare a una legge. Ma possiamo sederci a un tavolo oggi stesso», ha spiegato Bonomi invitando i rappresentanti dei lavoratori a raggiungere un accordo e evitare ulteriori chiusure.

 

vaccino covid

La decisione, quindi, è innanzitutto politica ma, nonostante le pressioni di alcuni settori della popolazione, ovunque i governi preferiscono affidarsi alla responsabilità dei cittadini perché l'obbligo è una fonte di grane certe. In Italia l'obbligo è stato introdotto solo per chi esercita professioni sanitarie e, in modo indiretto, nelle scuole e nelle università, chiedendo il Green Pass per i lavoratori, e nelle università anche per gli studenti. Un migliaio di sanitari, tra medici e infermieri, hanno presentato un ricorso al Tar della Toscana per chiedere la sospensione dei provvedimenti nei confronti di coloro che non si sono vaccinati.

 

vaccino covid 5

Lo ha confermato due giorni fa Tiziana Vigni, avvocata che li assiste nella causa. «Abbiamo già notificato ed è in corso di deposito del ricorso con circa 1.000 ricorrenti ma stiamo raccogliendo altre firme, circa 200, per un altro ricorso uguale». Sono solo una parte dei tanti ricorsi presentati da aprile in poi, quando è stato introdotto l'obbligo di vaccino per i sanitari, da parte di chi ha deciso di opporsi.

 

Nelle ultime settimane, Tar e giudici hanno respinto molti di questi ricorsi ma l'opposizione legale non si ferma. Francesco Fontana, avvocato, presidente di Iustitia in Veritate, sta monitorando 200 casi di sanitari non vaccinati decisi a impugnare le sospensioni che stanno per arrivare dalle amministrazioni.

 

prenotazione vaccino covid 6

«L'obbligo non ha alcun fondamento. Da un lato si viene obbligati a firmare un consenso che per legge dovrebbe essere libero e dall'altro lo Stato si dichiara esente da ogni responsabilità in caso di effetti sulla salute» spiega.

 

La battaglia è appena iniziata nel mondo della scuola dove il Green Pass obbligatorio ha creato molto malcontento. Marcello Pacifico, presidente dell'Anief ha avuto solo in tre giorni duemila adesioni per presentare ricorso. E si prepara a tre azioni, la prima contro il Green Pass nelle università, la seconda al Tar per chiedere la disapplicazione dell'obbligo nelle scuole e la terza al tribunale ordinario per contestare la discriminazione in contrasto con il regolamento comunitario.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…