samuele calamucci davanti al pc conta una mazzetta di soldi equalize hacker dossier

LA PIATTAFORMA “BEYOND”, IL CERVELLONE INFORMATICO SU CUI POGGIA LA PRESUNTA CENTRALE DI DOSSIERAGGIO SCOPERTA DALLA PROCURA DI MILANO, POTREBBE ESSERE STATA CREATA REPLICANDO I PROGETTI ORIGINALI DELL’INFRASTRUTTURA ALLA BASE DELL’AGENZIA PER LA CYBERSICUREZZA NAZIONALE (ACN), L’ORGANISMO DI PALAZZO CHIGI NATO NEL 2021 CHE SI OCCUPA DI SICUREZZA DELLO STATO IN AMBITO DIGITALE. PROGETTI ESFILTRATI, DOPO LA LORO FUORIUSCITA, DA EX COMPONENTI DELL’INTELLIGENCE DELLO STATO, FINITI POI A COLLABORARE CON IL GRUPPO DI “EQUALIZE” - I LEGAMI TRA GLI HACKER DI MILANO E LA “SQUADRA FIORE” DI ROMA

Davide Milosa per “il Fatto Quotidiano”

 

ENZO DE MARZIO - SAMUELE CALAMUCCI - UOMINI DELL INTELLIGENCE ISRAELIANA

La piattaforma Beyond, il cervellone informatico su cui poggia la presunta centrale di dossieraggio scoperta dalla Procura di Milano, potrebbe essere stata creata replicando i progetti originali dell’infrastruttura alla base dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), l’organismo di Palazzo Chigi nato nel 2021 su iniziativa del Governo Draghi, che si occupa di sicurezza dello Stato in ambito digitale. Progetti esfiltrati, dopo la loro fuoriuscita, da ex componenti dell’intelligence dello Stato, finiti poi in un modo o nell’altro per collaborare con il gruppo di Equalize a Milano.

SAMUELE CALAMUCCI DAVANTI AL PC CONTA UNA MAZZETTA DI SOLDI

 

Un’interessenza, quella ricostruita dagli investigatori tra le istituzioni e apparati dell’intelligence privata, che porta fino a Roma. Nella Capitale la procura indaga su un’altra presunta centrale di dossieraggio, la “squadra Fiore”, che secondo le rivelazioni di Today.it arruolerebbe un “militare assegnato” all’Acn. Ora i pm capitolini hanno acquisito le carte milanesi, sospettando che le due storie possano sovrapporsi.

 

A raccontarlo in un’informativa dei carabinieri del 28 giugno 2024, è Samuele Calamucci, l’informatico indagato ideatore di Beyond. Al centro della narrazione ci sono i suoi rapporti con l’Osint Italia, un’associazione che si occupa di “analisi su fonti aperte”, dove ruota il gotha italiano degli esperti in Cybersicurezza.

 

NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI CON CARMINE GALLO E I 'RAGAZZI' AL LAVORO AL QUARTIER GENERALE DI EQUALIZE

Osint è guidata da Mirko Lapi (estraneo all’indagine), fino al 2020 analista e docente del Centro Intelligence Interforze delle Forze Armate, l’organo della Difesa che collaborò alla nascita di Acn e che fino al 2021 rappresentava uno dei massimi uffici nel campo della cybersicurezza.

 

Il 9 marzo 2023, Calamucci, intercettato, racconta del suo passato nei “Servizi di Intelligence” e di quello di Lapi: “Noi eravamo dentro nell’unità... quella che oggi si chiama Acn... Mirko lavorava nel Copasir (ma fonti del Fatto smentiscono, ndr) lavorava le informazioni (...) Rosberg (Rosbeh Zakikhani, informatico iraniano e già consigliere di Osint Italian, ndr) metteva in piedi l’infrastruttura (...) quando i ragazzi (...) mettono in piedi l’infrastruttura di Acn (...) nell’appalto che mi mandarono all’epoca loro hanno preso tutta l’infrastruttura del Ced, tutta l’infrastruttura comunicativa (...) quello è il nostro accesso ai dati per Sdi”.

carmine gallo samuele calamucci

 

Scrivono i carabinieri: “È in questo ambito che Calamucci spiega la nascita dell’idea di Beyond e di come lo stesso si rifaccia ai progetti condivisi a suo tempo con Lapi”. Lapi, contattato dal Fatto, nega rapporti con Calamucci: “L’ho incontrato una volta sola, mi dà l’idea di essere un millantatore”.

 

Sono un fatto, però, i collegamenti tra i “ragazzi” di Calamucci e Osint. C’è l’analista indagato Mattia Coffetti, e poi Zakikhani, che a Londra è nel board di Deephound Ltd insieme ad Alessia Gianaroli, vicepresidente Osint (entrambi estranei all’inchiesta). E Antonio Rossi, già tesoriere di Osint, tra le fonti di idee di Calamucci. “Se non era per tutto il gruppo, ad oggi non riuscivi ad avere la prima schermata su Beyond...”, dice l’informatico intercettato.

 

A elementi formatisi nel Centro intelligence interforze e a “un militare dell’Acn”, porta anche l’inchiesta romana – ancora senza indagati – sulla cosiddetta “squadra Fiore”. Anche qui si parla di ingressi abusivi nelle banche dati dello Stato. Ci sta lavorando la Polizia Postale, che ha individuato 5 possibili membri del gruppo.

L’hard disk e il pc di Nunzio Samuele Calamucci

L’inchiesta è ancora agli inizi.

 

La fonte di Today.it, che ha svelato il gruppo, sarebbe proprio Calamucci. Il team romano avrebbe interferito con le “indagini” dei milanesi sui parenti di Leonardo Del Vecchio, a marzo 2023, quando Calamucci viene contattato da un militare di Acn, che gli presenta i componenti della squadra “Fiore”. Nelle carte milanesi a interessarsi del caso Del Vecchio è l’ex carabiniere del Ros, Enzo De Marzio (ora in congedo), che per i pm aveva il compito di “procacciare i clienti”. Ora starà ai pm romani incrociare i dati.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."