IL PICCO DELLA TERZA ONDATA ARRIVERA’ AD APRILE - IN 12 REGIONI I POSTI LETTO OCCUPATI IN QUESTO REPARTO DA PAZIENTI COVID HANNO SUPERATO LA SOGLIA CRITICA DEL 30% - LA FONDAZIONE GIMBE: “IL SOVRACCARICO OSPEDALIERO, OLTRE A RENDERE PIÙ COMPLESSA L'ASSISTENZA DEI PAZIENTI COVID, AUMENTA LO STRESS DI PERSONALE E SERVIZI OSPEDALIERI E IMPONE DI RIMANDARE INTERVENTI CHIRURGICI E ALTRE PRESTAZIONI NON URGENTI PER PAZIENTI NON COVID”

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Flavia Amabile per “la Stampa”

 

terapie intensive terapie intensive

Cifre ancora molto alte quelle della giornata di ieri sul fronte della pandemia in Italia. Sono 423 le vittime e 24.935 i casi registrati in 24 ore. Sono arrivati a 103.855 i morti legati al Covid, mentre continuano a salire, se pure a un ritmo più basso rispetto agli ultimi giorni, i ricoveri: sono 16 in più in terapia intensiva (attualmente i ricoverati sono 3.333) e 177 in più nei normali reparti, per un totale di 26.694 letti occupati. Il tasso di positività, cioè il rapporto tra positivi e tamponi, è oggi al 7%. C

 

coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna 3 coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna 3

ontinuano ad aumentare i positivi al coronavirus: secondo i dati del ministero della Salute sono 547.510, con un aumento di 8.502 rispetto a due giorni fa. È un quadro allarmante, come conferma la Fondazione Gimbe in occasione del monitoraggio settimanale. Nell'analisi appaiono in aumento tutte le cifre riferite alla settimana 10-16 marzo: nuovi casi +8,3%, ricoverati con sintomi +16,5% e in terapia intensiva +18,1%. In un mese è quasi raddoppiato il numero medio dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva. E purtroppo non arrivano buone notizie nemmeno sul fronte dei vaccini.

 

coronavirus terapia intensiva 2 coronavirus terapia intensiva 2

A due settimane dalla fine del trimestre, non sono ancora state consegnate quasi la metà delle dosi previste. Infine, sul caso AstraZeneca la Fondazione sottolinea: oltre ai rallentamenti nelle somministrazioni, il rischio è un effetto boomerang «figlio di una comunicazione istituzionale inadeguata e di una decisione più politica che scientifica».

 

«L'ulteriore incremento dei nuovi casi - spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - ha determinato nell'ultima settimana la netta espansione del bacino dei casi attualmente positivi, aumentato di oltre 57mila unità». Il sovraccarico ospedaliero, sottolinea la Fondazione, oltre a rendere più complessa l'assistenza dei pazienti Covid, aumenta lo stress di personale e servizi ospedalieri e impone di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per pazienti non Covid.

 

coronavirus terapia intensiva coronavirus terapia intensiva

A preoccupare è anche il trend «in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in 4 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 94,2%, passando da 134 a 260». In 12 regioni i posti letto occupati in questo reparto da pazienti Covid hanno superato la soglia critica del 30% (in particolare, in cinque regioni si è oltre il 40% e in altre 5 oltre il 50% ). L'analisi delle cifre si conclude con quelle che Cartabellotta definisce «tre ragionevoli certezze», nessuna delle quali è positiva.

 

coronavirus terapia intensiva 1 coronavirus terapia intensiva 1

Queste certezze - conclude il presidente della Fondazione - documentano «che stiamo attraversando una fase molto critica della pandemia. Innanzitutto, la terza ondata è ripartita da un "altopiano" determinando la rapida saturazione di posti letto. In secondo luogo, il trend dei pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva è in rapida ascesa e difficilmente raggiungerà il picco prima di 3 settimane dall'introduzione delle nuove misure restrittive.

 

Infine, i ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca allontanano gli effetti della campagna vaccinale. In questo scenario, con una popolazione psicologicamente ed economicamente sfiancata e operatori sanitari allo stremo, quale sarà il cambio di passo del Governo Draghi per salvare, almeno in parte, la stagione estiva?».

 

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