investigatori privati

POCHI CORNUTI E TANTI MAZZIATI - AVETE MAI PENSATO AI POVERI INVESTIGATORI PRIVATI? TRA ZONE ROSSE E RESTRIZIONI DA PANDEMIA HANNO PERSO L'OGGETTO DEL LORO LAVORO, CIOÈ LE SCAPPATELLE EXTRACONIUGALI - GLI 007 SI TROVANO SENZA PORCELLINI DA PEDINARE E TRADIMENTI DA SVELARE, E PURE ASSENTEISTI E FANNULLONI SI SONO RIDOTTI, TRA SMART WORKING E OBBLIGO DI TAMPONI - LO STIPENDIO DI QUESTI "DETECTIVE DE NOANTRI" ANDAVA DAGLI 800 AI 4 MILA EURO, ORA NON RICEVONO NEMMENO I RISTORI...

 

Daniela Mastromattei per “Libero Quotidiano

 

detective privato

Le interminabili giornate passate tra appostamenti e pedinamenti, nascosti dietro occhiali scuri, baffi finti, cappello e impermeabile british, immaginando di essere un fascinoso James Bond alle prese con un difficile caso di spionaggio internazionale, sono solo un lontano ricordo per i nostri 007.

 

investigatore privato

Non si rivolgono più a loro i super manager della Pubblica amministrazione per scovare i dipendenti fannulloni e assenteisti, iniziativa messa in campo da Brunetta che aveva cominciato con i tornelli anche negli uffici dei ministeri nella lotta ai tanti scansafatiche che popolano gli uffici pubblici.

 

E deve essere scomparso pure quell'esercito di mogli e mariti sospettoso dell'infedeltà del coniuge, un tempo disposto a tutto, pure a indebitarsi, per assoldare il miglior detective privato su piazza, in grado di fotografare a 360 gradi abitudini, vizi e trasgressioni della dolce metà. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, direbbe il saggio.

 

investigazioni sugli assenteisti

E già, i tradimenti coniugali sono difficilissimi con i lockdown, ma anche la paura del contagio si sta rivelando più forte degli amori clandestini. Chissà che fine faranno gli istinti a flirtare dei più incalliti domatori e donatori di passioni vietate. Qualche statistico buontempone ha previsto che dopo la clausura in Italia ci saranno più nascite e più divorzi, previsione sulla quale non è detto che le cifre alla fine abbiano curve certe.

 

investigatori privati

Intanto gli 007 nessuno li chiama più. Sono rimasti senza lavoro. E rischiano di finire sul lastrico, spiega in un'intervista all'Adnkronos Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, Federazione italiana degli istituti privati per le investigazioni, le informazioni e la sicurezza.

 

IL MONDO CAMBIA ROTTA

«Con le regole da seguire nelle aree rosse - ammette il presidente - è difficile tradire il coniuge e assentarsi dal lavoro per motivi di salute. Molte aziende infatti, anche con 700 dipendenti, hanno ridotto a zero l'assenteismo, perché se si va dal medico si è obbligati a fare il tampone che, se risulta positivo, obbliga poi a stare a casa 20 giorni, perdendo parte dello stipendio».

 

tommaso ponzi federpol

Insomma il mondo ha cambiato rotta. «Da una parte», fa notare Tommaso Ponzi, «il Covid ha azzerato la "malattia del venerdì" di coloro che poi agganciavano il sabato e la domenica per approfittare di un lungo weekend; ma dall'altra è calata vertiginosamente la richiesta delle aziende di effettuare delle verifiche su eventuali false malattie».

 

tommaso ponzi

Il virus ha cancellato con qualche goccia di Amuchina i furbetti che invece di andare in ufficio passavano le ore in palestra, al mercato, dall'estetista o dall'amante. E fatto sparire (e speriamo per sempre) quel popolo impunito e numeroso di malati affetti da una forma cronica di allergia alla scrivania, intolleranti all'ufficio, lavoratori pubblici che avevano trasformato il fannullonismo in uno stile di vita e l'assenteismo in una pratica quotidiana. La pandemia ha sfoltito questo sciame di parassiti: lo spettro del Coronavirus e le restrizioni sono stati più efficaci di un vaccino.

 

LO STIPENDIO

investigatori privati al lavoro

Ma torniamo alla figura professionale che nell'immaginario collettivo è sempre stata avvolta da un alone misterioso di Sherlockiana memoria, in realtà è un lavoro come tanti altri, con una certa percentuale di rischi e pericoli, dove - lavorando sia in proprio sia come dipendente di agenzia - si arriva a prendere uno stipendio tra gli 800 (agli inizi) e i 4.000 euro al mese.

 

gli strumenti dello 007 privato

Niente a che vedere con quanto stanziato dal governo Draghi per i Servizi segreti italiani. Il premier, dopo aver nominato Franco Gabrielli, ex capo della polizia, a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti e alla sicurezza del Paese, ha previsto una spesa di 872.026.511 nel 2021 e la stessa cifra nel 2022 e nel 2023 (per il 2020 Conte si era fermato a 791.100.000 euro).

 

Invece i detective privati lamentano che, oltre a essere rimasti senza lavoro, «non è stato previsto alcun tipo di ristoro» per loro da parte delle Istituzioni. Il presidente di Federpol suggerisce a questo punto un coinvolgimento dei suoi 007 - addestrati con corsi di formazione e verifiche ogni due anni e dotati di grande capacità di persuasione - per esempio nel controllo davanti alle scuole dei bambini o nei servizi per evitare gli assembramenti alle fermate dei mezzi pubblici…

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")