cacciari orsini freccero dupre

PRESTO, CHIAMATE LA NEURO! - NUOVO CONVEGNO DI “DUBBIO E PRECAUZIONE”, L’ASSOCIAZIONE NO PASS DI CACCIARI, FRECCERO E UGO MATTEI – OSPITE D’ONORE ALESSANDRO ORSINI, CHE ORMAI VIVE IN UNA DIMENSIONE ALTERNATIVA: “NON HO PAURA DI DRAGHI, DI TUTTI I SUOI MINISTRI, DI TUTTI I PARLAMENTARI MESSI INSIEME. SONO UN GUERRIERO E LO STO DIMOSTRANDO, PERCHÉ CONTINUO A PARLARE” – DELIRI ASSORTITI: "A MARIUPOL BOMBE FINTE E ATTRICI", "VACCINI MODIFICANO IL DNA", "IN UCRAINA PARAMILITARI NAZISTI FINANZIATI DA SOROS", "ZELENSKY FANTOCCIO DEGLI USA", "LE TRAME DEL NUOVO ORDINE MONDIALE"

Antonio Bravetti per “la Stampa”

 

massimo cacciari

«Siamo alla quarta dose, solo che a differenza del vaccino la commissione DuPre non perde efficacia». Tornano a riunirsi filosofi, giuristi e professori di Dubbio e Precauzione, l'associazione fondata a dicembre sull'onda delle critiche al Green Pass da Massimo Cacciari, Carlo Freccero e Ugo Mattei. Ospite d'onore il professor Alessandro Orsini.

Lontano dai salotti tv, dove è stato accusato di filoputinismo, si veste da condottiero: «Non ho paura di Draghi, di tutti i suoi ministri, di tutti i parlamentari messi insieme.

Sono un guerriero e lo sto dimostrando, perché continuo a parlare».

 

carlo freccero e ugo mattei

In una sala dell'ex mattatoio di Testaccio ci sono una cinquantina di persone per l'incontro "Dal coprifuoco pandemico al coprifuoco della ragione". Tra loro si chiamano "dubbiosi". Alle 15 arriva Orsini. Braccato da una troupe televisiva s' innervosisce e scappa via. Panico sul volto degli organizzatori. Lo rincorre una ragazza: «La prego professore, torni indietro». Ci mette qualche secondo a cambiare idea. «Qui è al sicuro», gli sussurra un uomo. Si può iniziare. «Critichiamo la militarizzazione della società- esordisce Nello Preterossi, professore di Filosofia a Salerno- del dibattito pubblico, del linguaggio».

 

orsini cartabianca

Poco dopo Orsini abbonda di metafore belliche, a conferma della tesi: « Dobbiamo fronteggiare e contrattaccare delle forze potentissime. Io sono forgiato nello scontro e nella lotta. Chiedo ai miei volgari calunniatori cos' altro devo fare per farvi capire che non ho paura di nessuno?». Prove generali per lo sbarco in politica? «No, sono un professore- dirà poi mentre va via in Vespa- sa già quante volte mi hanno chiesto di fare il parlamentare? ». Dentro prosegue l'incontro. «Noi non siamo per un impero o a favore di un altro. Siamo per la pace, per il cessate il fuoco», ribadisce Cacciari.

 

CARLO FRECCERO

Giorgio Bianchi, fotogiornalista in collegamento dall'Ucraina, aggiorna sulla guerra: «Chi dice che la Russia è in difficoltà sta delirando. Zelensky è un incapace che non controlla nulla nel suo Paese». Freccero si collega da casa: «L'Ucraina è frutto di una fiction che dagli schermi televisivi si è tramutata in reality. Zelensky dice di essere in Ucraina, ma i video sono sempre in uno studio.

 

I suoi discorsi sono scritti dallo stesso sceneggiatore della serie: gente molto informata mi dice che è un autore americano che lavora per il governo». Per Gabriele Guzzi, economista, «magari il problema fosse solo Putin, perché invece non parliamo del degrado dei valori dell'Occidente? Siamo cresciuti tra berlusconismo, pubblicità e pornografia, sarebbe questa la cultura da difendere?». Mattei chiude con un appello: «Restiamo compatti per creare un grande dissenso e un'opposizione culturale che possa diventare politica».

 

LA GUERRA SECONDO FRECCERO & CO. "A MARIUPOL BOMBE FINTE E ATTRICI"

vladimir putin volodymyr zelensky

Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

Tutto si tiene, ma gli altri non ve lo dicono: la «guerra della Nato» e il Green Pass «olio di ricino postmoderno»; i vaccini «che modificano il dna» come il 5G e il «golpe in Ucraina» messo in atto da «paramilitari nazisti» addestrati dagli americani e foraggiati «dal finanziere Soros»; la resistenza «fiction» di Zelensky, «fantoccio degli Usa», e le «zanne affilate dei generali», mica di Putin, ma italianissimi, «come Figliuolo ».

 

massimo cacciari a piazzapulita 6

Tutto si tiene, nel metaverso della commissione DuPre (Dubbio e Precauzione), che in una saletta convegni alla Città dell'Altra economia di Testaccio, Roma, celebra lo sposalizio tra le teorie sulla «dittatura sanitaria» da Covid e il nuovo fronte del dissenso, la narrazione del conflitto ucraino tendenza Mosca. «Ci sono elementi di continuità tra la gestione della pandemia in Occidente e la guerra della Nato», è certo il professor Ugo Mattei - che con Carlo Freccero e Massimo Cacciari ha fondato a dicembre la commissione in nome del no al Green Pass - mentre tira le somme a valle di 4 ore e mezza di interventi.

 

Guest star Alessandro Orsini, il quale però tiene famiglia e quindi dopo un paio d'ore si scusa e si defila, perché sarà pure un «guerriero intellettuale », «forgiato nello scontro e nella lotta», come racconta alla cinquantina in presenza fisica che lo ascolta, tutti dimentichi di mascherina, ma è sempre sabato pomeriggio e va bene la dissidenza, però «mia moglie mi aspetta».

 

putin zelensky biden

Prima di rincasare, il docente della Luiss più conteso dai salotti tv ha il tempo di mostrare questo suo spirito guerriero alla platea: «Dobbiamo fronteggiare un attacco », inteso quello contro di lui, da parte dei «poteri forti» schierati ad ampio spettro: «Non ho paura di Draghi, non ho paura di tutti i ministri e i parlamentari che mi attaccano. Devo insultare Draghi e tutti i ministri per far capire che non ho paura?».

 

Guai a dargli della vittima, perché sì, si sente «aggredito» (anche dai giornali, alterna attacchi a Repubblica e al Corriere ), ma lui appunto è «un guerriero intellettuale ». Che non teme «di tornare a fare il cameriere», metti caso le ospitate scemassero. Non ha paura di dire che «l'Italia non è affatto un Paese così libero» e che «i giornalisti sono persone disumane». Mette in guardia i partecipanti: «La narrazione dominante non vuole che l'Unione europea e la Nato abbiano responsabilità su questa crisi».

 

alessandro orsini 7

Ci pensa poi Carlo Freccero a svelare le trame del «Nuovo ordine mondiale», lo stesso che ha forgiato in un'unica academy «Merkel, Sarkozy, Renzi e Di Caprio». «Covid e guerra hanno trasformato il dibattito in propaganda», orchestrata neanche a dirlo «in America».

 

E come con i vaccini «il dna è stato modificato attraverso la tecnica Rna», così «la guerra in Ucraina è come una fiction», con «materiale prodotto ad hoc», vedi il bombardamento sull'ospedale pediatrico di Mariupol, «con una influencer dichiarata morta e ricomparsa poco dopo». Cacciari, sempre sofferente per «la débâcle della sinistra» e sicuro che la guerra in Ucraina sia «uno scontro fra imperi», invita però pubblico e oratori «a stare attenti ai toni, dobbiamo tenere conto di come si muove l'avversario: col Covid abbiamo fatto fatica a far capire che non fossimo terrapiattisti».

 

alessandro orsini 9

Così, scandisce, «noi non siamo per Putin». E infatti nell'intervento successivo, ecco Giorgio Bianchi, blogger che ha «unito i puntini» fra Covid e 5G, spiegare che «Zelensky è un fantoccio », che la guerra «dura da 8 anni, dopo il colpo di stato del 2014», che insomma ci troviamo difronte a una «trappola tesa dalla Nato». «E se la Russia avesse organizzato un golpe in Canada?». Applausi. «Putin ha difeso un popolo martirizzato per 8 anni», assicura Fulvio Grimaldi, giornalista estimatore di Milosevic. È collegato da casa: «Ma forse - aggiunge - sto vaneggiando in preda al Covid». Tutto si tiene.

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?