suarez ateneo perugia

LA PROCURA DELLA FEDERCALCIO HA APERTO UN'INCHIESTA SULL'ESAME 'FARSA' DI LUIS SUAREZ - IN UN’INTERCETTAZIONE TRA L’ESAMINATORE LORENZO ROCCA E UN'IMPIEGATA S'INTUISCE CHE DUE GIORNI PRIMA DEL TEST ERANO GIÀ STATI DECISI ANCHE I VOTI DA ATTRIBUIRE - SECONDO I MAGISTRATI LA DECISIONE DI ORGANIZZARE UN ESAME FARSA È STATA ASSUNTA DAI VERTICI DELL'UNIVERSITÀ… - LE INTERCETTAZIONI

LUIS SUAREZ A PERUGIA

1 - ESAME SUAREZ: PROCURA FIGC APRE INCHIESTA

(ANSA) - La Procura delle Federcalcio ha appena aperto un'inchiesta sulla vicenda dell'esame 'farsa' sostenuto dal calciatore Luis Suarez a Perugia per acquisire la cittadinanza italiana. Lo apprende l'ANSA. Il capo della procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè, ha chiesto anche gli atti dell'indagine della magistratura ordinaria di Perugia.

 

2 - GLI INSEGNANTI INTERCETTATI «NON SPICCICA 'NA PAROLA, PARLA SOLO ALL'INFINITO MA NON SI PUÒ BOCCIARE FARÀ UN TEST CONCORDATO»

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

LUIS SUAREZ E SIMONE OLIVIERI

Di quel calciatore famoso e del suo esame di italiano si parlava molto e spesso all'Università per stranieri di Perugia. Tanto che, cinque giorni prima della prova, un professore dell'ateneo scherzava (seppure con la premessa «tornando seri...») con la collega Stefania Spina, ordinaria di Glottologia e linguistica: «Hai una grande responsabilità, perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici». E lei, sicura: «Ma te pare che lo bocciamo!».

 

Per evitare ogni rischio avevano preparato tutto prima, come confessato dalla Spina nello stesso dialogo intercettato dagli investigatori della Guardia di Finanza: «Oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell'esame, e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l'esame! Quindi... Mi ha detto, guarda, fagli sceglie 'ste due immagini, eccetera».

 

'ITALIANO BY VUKIC

Ma Luis Suarez, centravanti scomodo per qualunque difensore al mondo, s' è rivelato un osso duro anche per i docenti di italiano. La professoressa Spina, che con il bomber uruguaiano aspirante cittadino dell'Unione europea stava svolgendo un corso intensivo on line , si sfoga con un altro interlocutore la mattina del 15 settembre, antivigilia dell'esame: «E quindi oggi c'ho l'ultima lezione e la devo preparare perché non spiccica 'na parola... E far passare due ore di lezione con uno così non è facile, comunque, a parte questo...». L'altro chiede: «E che livello dovrebbe passare questo ragazzo? B1?».

 

Riposta categorica della Spina: «Eeee, non dovrebbe, deve. Passerà, perché con dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1». Il livello B1 del Quadro comune di riferimento europeo è il grado definito «intermedio o "di soglia"» di conoscenza della lingua italiana, richiesto per ottenere la cittadinanza.

 

SUAREZ ATENEO PERUGIA

«Il B1, B1, cittadinanza», insiste Spina, che però ammette: «Considera che è un A1 pieno (il livello base, più basso di "elementare", ndr ), proprio non... non coniuga i verbi». L'interlocutore ride, commenta che «non c'è speranza», e ride pure la professoressa: «Parla all'infinito...».

 

suarez tweet

Poi però aggiunge: «Vabbè, comunque queste son cose che è chiaro che... che fai, glielo fermi per il B1 cittadinanza? Cioè, voglio dì, fa ride, no?». Tuttavia non era solo la docente incaricata del corso accelerato ad essere convinta di non poter bocciare Suarez bloccando l'ingaggio con la Juventus. Secondo i magistrati la decisione di organizzare un «esame farsa» è stata «assunta dai vertici dell'università». E tra gli elementi di prova c'è un'altra conversazione intercettata prima del test, stavolta tra il rettore Guliana Greco Bolli e il responsabile del Centro per la valutazione e la certificazione linguistica dell'ateneo, che sarà uno dei commissari. Rocca : «Eh, allora, lui si sta un po' memorizzando le varie parti dell'esame». Greco Bolli : «Eh, ma infatti è questo. Deve essere sul binario, ecco...».

 

Rocca : «Esatto, esatto, l'abbiamo instradato bene». Greco Bolli : «E deve essere su quel binario lì!». Rocca rassicura il rettore - «su quel binario lì» - ma poi confida una preoccupazione: «Sul verbale non ho problemi a metterci la firma, perché in commissione ci sono io e mi assumerò la responsabilità dell'attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è... è che poi tirando tirando diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande, in italiano, e la persona va in crisi. Quindi un po' di preoccupazione ce l'ho perché è una gatta da pelare. Come si fa, si fa male».

suarez tweet

 

Sarà anche per questo motivo che giovedì scorso Suarez è entrato e uscito dall'università scortato per evitare ogni domanda da parte di chi lo aspettava fuori, e senza proferire parola. Dentro, invece, durante la prova (intercettata con microspia e telecamera) s' era sforzato di rispondere al meglio alle domande che gli inquirenti ritengono concordate prima. Per prima cosa al centravanti è stato chiesto di presentarsi, declinando nome, età, attività svolta, eccetera.

 

Poi di illustrare un paio di immagini che gli sono state mostrate (il sospetto è che siano quelle ricevute in anteprima, come svelato dalla Spina): marito e moglie che fanno la spesa al supermercato, con la richiesta di indicare in italiano i frutti e gli ortaggi esposti sugli scaffali, e una madre che aiuta il figlio a fare i compiti. Per dimostrare che sapesse «muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel Paese di cui parla la lingua», come richiesto dal protocollo di assegnazione del livello B1, a Suarez è stato anche chiesto di intavolare una breve conversazione con un vicino di casa per chiedergli indicazioni su dove andare in gita la domenica.

 

suarez

E di illustrare la differente idea di famiglia tra Italia e Uruguay. Tutto in dieci-dodici minuti, come dichiarato da Rocca in un'intervista a una radio spagnola , nella quale l'esaminatore affermò che la prova di conversazione era andata bene: «Non possiamo sapere se Suarez si è preparato, penso di sì. Comprendeva sempre, e non aveva problemi nell'ascolto, immagino che abbia seguito dei corsi accelerati di italiano».

 

Ma da un'altra intercettazione tra Rocca e l'impiegata Cinzia Camagna s' intuisce che due giorni prima del test erano già stati decisi anche i voti da attribuire al giocatore. Camagna : «Io lo faccio già preparare.... ma devo attendere l'anagrafica, una volta che si è inserito io posso già metterci il voto. Mi dici tu che voto ci do e via». Rocca : «Brava. Mettici il minimo eee?» Camagna : «3, 3, 3, 3, 3». Rocca : «Brava, perfetto!». Camagna : «È il minimo 3». Rocca : «Sì, sì, metti tutti 3. Perché tanto ho sentito la Rettrice ieri, la linea è quella!».

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…