massimo garavaglia

LA PROSSIMA MINA GIUDIZIARIA PER LA LEGA (E PER DRAGHI) - IL PROCURATORE GENERALE DI MILANO HA CHIESTO LA CONDANNA A UN ANNO E MEZZO PER IL MINISTRO DEL TURISMO MASSIMO GARAVAGLIA, INVOCANDO L’ANNULLAMENTO DELLA SENTENZA CHE IN PRIMO GRADO AVEVA ASSOLTO IL LEGHISTA, ESPONENTE MOLTO VICINO A GIORGETTI - GARAVAGLIA È ACCUSATO DI TURBATIVA D’ASTA PER AVER “AGGIUSTATO” UNA GARA SUL SERVIZIO DI TRASPORTO IN AMBULANZA DEI MALATI DI DIABETE, QUANDO ERA ASSESSORE ALL’ECONOMIA DELLA REGIONE LOMBARDIA…

Luca Fazzo per “il Giornale”

 

massimo garavaglia ministro del turismo foto di bacco (3)

Un siluro giudiziario che rischia di andare a sbattere sulla linea di galleggiamento del governo Draghi: anche perché ad andarci di mezzo potrebbe assere l'uomo forte della Lega nella maggioranza, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, legato a doppio filo al viceleader del Carroccio Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico.

 

Nel rapporto non facile che in questo momento scorre tra Lega e governo, una condanna per Garavaglia impatterebbe non poco: anche se il reato contestato al ministro, la turbativa d'asta, non porterebbe alla sua decadenza immediata in base alla legge Severino.

croce amica one 2

 

A chiedere la condanna a un anno e mezzo di Garavaglia alla Corte d'appello di Milano è stato ieri il procuratore generale Massimo Gaballo, che ha invocato l'annullamento della sentenza che in primo grado aveva assolto il ministro «per non avere commesso il fatto» dalle accuse che gli venivano mosse e che risalivano al periodo in cui era assessore all'Economia della Regione Lombardia.

 

mario mantovani

All'esponente leghista veniva contestato di avere chiesto l'intervento del suo collega della Sanità, Mario Mantovani, su una gara d'appalto per un servizio di trasporto in ambulanza dei malati di diabete. In primo grado, i giudici avevano accolto la linea difensiva secondo cui la chiamata era stata una semplice richiesta di informazioni, («Mario, sai qualcosa di questa faccenda?») dopo che Garavaglia aveva ricevuto la visita dei rappresentanti di alcune «croci» della sua zona che temevano di venire escluse dalla gara.

 

antonio e francesco calderone croce amica one

Nel frattempo la storia ha avuto sviluppi interessanti: perché l'azienda che si impadronì dell'appalto, quella di cui le «croci» della zona temevano l'invadenza, è finita a sua volta nei guai. Si tratta del consorzio Amica One, guidato dai fratelli siciliani Antonio e Francesco Calderone, protagonisti di una poderosa avanzata nel business delle ambulanze in tutta Italia, dove stanno inghiottendo appalti e rivali.

 

croce amica one

Nel marzo scorso i Calderone sono stati arrestati dalla Procura di Pavia per una lunga serie di irregolarità, e nell'inchiesta sono finite le loro immagini su vetture di superlusso e carri funebri. È emerso anche che grazie a una inspiegabile serie di proroghe continuano a gestire in monopolio il servizio di trasporto interno al Policlinico ambrosiano, e si sono visti assegnare le postazioni più ghiotte per l'emergenza urbana.

 

Ma per la Procura di Milano i Calderone hanno continuato a rivestire il ruolo di vittime delle trame di Mantovani e Garavaglia. E ieri arriva la richiesta di condanna per il ministro leghista. Una richiesta che la stessa procura generale avanza quasi svogliatamente, senza introdurre elementi nuovi.

massimo garavaglia ministro del turismo foto di bacco (1)

 

«È un appello così sballato che potevano anche rinunciare», è il commento di Jacopo Pensa, difensore di Garavaglia: che rimarca come dagli atti emerga che «il ministro ha fatto una telefonata per chiedere di quale gara si trattasse perché non lo sapeva nemmeno».

 

D'altronde anche i giudici di primo grado avevano scritto che «mancano elementi adeguatamente dimostrativi per affermare che Massimo Garavaglia abbia dato un contributo anche solo nella forma della agevolazione alla turbativa d'asta» e «difettano elementi per affermare una sua consapevolezza». Dopo la laconica requisitoria del procuratore generale, l'11 novembre la parola passa alle difese: forse il giorno stesso la sentenza. Facile immaginare che a Palazzo Chigi avranno le antenne puntate su Milano.

croce amica one.

massimo garavaglia ministro del turismo foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...