vladimir putin erdogan khameni netanyahu

PUTIN, ERDOGAN, KHAMENEI, NETANYAHU: GLI ATTORI PROTAGONISTI DELLA CRISI SIRIANA – IL PRESIDENTE RUSSO NON PUÒ PERDERE L’ALLEATO ASSAD, CHE GLI GARANTISCE LO SBOCCO SUL MEDITERRANEO: MA IL SECONDO FRONTE IN SIRIA LO DISTRAE DALL’UCRAINA (E VICEVERSA) – IL TURCO FINANZIA E ARMA I GRUPPI RIBELLI PER CONTENERE I CURDI E SFOGARE LE SUE AMBIZIONI NEO-OTTOMANE – GLI USA OSSERVANO. E ISRAELE? VOGLIONO INDEBOLIRE IL FILO-IRANIANO ASSAD, MA UN EVENTUALE TRIONFO DEI RIBELLI JIHADISTI (NON CERTO AMICI DEGLI EBREI) LI ALLARMA

BLINKEN CHIAMA ANKARA, 'URGE DE-ESCALATION IN SIRIA'

ANTONY BLINKEN SUONA LA CHITARRA IN UN PUB DI KIEV

(ANSA) - Il segretario di Stato americano ha chiamato il ministro degli esteri turco per discutere "della necessità di allentare l'escalation" in Siria, dove i gruppi ribelli filo-turchi hanno inferto un duro colpo al regime di Bashar al-Assad, prendendo il controllo di diversi territori nei giorni scorsi.

 

Durante il colloquio, Anthony Blinken ha sottolineato al suo omologo turco, Hakan Fidan, "la necessità di allentare la tensione e di proteggere le vite e le infrastrutture dei civili", secondo un comunicato stampa del Dipartimento di Stato americano.

 

USA, FRANCIA, GERMANIA E GB CHIEDONO DE-ESCALATION IN SIRIA

bashar al assad con vladimir putin

(ANSA-AFP) - Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono una "de-escalation" in Siria e sollecitano, in una dichiarazione congiunta, la protezione dei civili e delle infrastrutture.

 

"L'attuale escalation non fa che sottolineare l'urgente necessità di una soluzione politica guidata dalla Siria al conflitto, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che fa riferimento alla risoluzione ONU del 2015 che ha approvato un processo di pace in Siria. (ANSA-AFP).

 

SIRIA - RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO

LA PARTITA IRANIANA, I TIMORI DEI CURDI ALLEANZE INCROCIATE IN UNA CRISI GLOBALE

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

1 La Siria

Mosca e Teheran (con le milizie sciite regionali) sono unite nel sostegno di Assad ma perseguono interessi diversi e concorrenti. Ognuno vuole contare di più e il presidente fa il pendolo cercando di ottenere di più da sponsor impegnati su mille fronti. […]

 

guerra in siria - aleppo conquistata dai ribelli

L’Iran considera il Paese come uno dei perni di un sistema che unisce il proprio territorio al Mediterraneo attraverso un «corridoio» che attraversa Iraq e Libano. Il Cremlino vede l’amico siriano come l’opportunità storica di «restare» con radici nel cuore del Medio Oriente. A questo servono due porti e una base aerea.

 

2 I ribelli

La coalizione è composta da una dozzina di fazioni con in testa il movimento più strutturato Hts. Godono dell’appoggio dei turchi, alcuni ricevono fondi dalle monarchie sunnite del Golfo. […]

 

3 I curdi

israele attacca la siria 3

In alcune zone collaborano con Damasco, in altre ci sono state tensioni e scontri. Sono stati fondamentali nella lotta allo Stato Islamico al fianco degli occidentali, in particolare gli Usa. Il loro punto di forza è nel Nordest ma erano anche presenti in alcuni quartieri di Aleppo. Bravi combattenti, disciplinati, i curdi temono sempre di essere traditi.

 

4 La Turchia

Ha finanziato e armato alcuni gruppi con un doppio obiettivo: creare una fascia di contenimento dei curdi e disporre di «attori» locali per avere voce in capitolo. Non ha rinunciato, però, a trattare con i siriani e russi sempre con lo stesso intento. Conserva ambizioni che vanno oltre le dispute temporanee.

 

5Gli Stati Uniti

RIBELLI JIHADISTI SIRIA

Avversari della Siria, hanno numerose basi nel Nordest (circa 900 uomini) e una nel Sudest, agiscono con i curdi contro il Califfato. Mostrano bandiera, tengono d’occhio Teheran, sorvegliano un settore ricco di petrolio e strategico. Presenza agile con implicazioni regionali e internazionali.

 

6I Paesi del Golfo

Emirati, sauditi, Qatar hanno incoraggiato la ribellione, hanno garantito supporto per poi progressivamente riannodare i contatti con Assad […]. E le frizioni sono diminuite lasciando prevedere un nuovo inizio. Secondo alcune interpretazioni la mano tesa all’ex nemico sarebbe anche un tentativo di spingere Damaso ad allentare i legami con gli ayatollah. Un disegno gradito dallo Stato ebraico: infatti c’è chi vede in molti degli eventi una manovra congiunta.

ERDOGAN SCHIAFFEGGIA UN BAMBINO 1

 

7 Israele

La soluzione «ideale» per Tel Aviv è un Assad dimezzato, debole, però sempre sul trono. Un eventuale trionfo jihadista li allarma. Sono decisi nel contrastare l’Iran nel teatro siriano, per questo hanno condotto centinaia di incursioni per distruggere siti legati ai pasdaran e la filiera logistica che alimenta l’arsenale dell’Hezbollah libanese. Bombardamenti che hanno coinvolto anche centri di ricerca militari della Siria. In pratica una campagna per ostacolare il «corridoio sciita».

 

8 La Giordania

Teme da sempre il contagio della rivoluzione, contraria alla violazione della sovranità siriana, denuncia le complicità tra Damasco e il network coinvolto nel traffico del captagon, droga sintetica molto diffusa in Medio Oriente.

 

9 Lo Stato Islamico

Resta pericoloso, specie nelle zone desertiche e nel Nordest. I numeri indicano un crescendo di azioni. È ostile ai ribelli perché li considera troppo morbidi, li bolla come rinnegati. È in lotta perenne con i curdi, attacca con imboscate e ordigni i lealisti. Ora cercherà di sfruttare a proprio vantaggio le difficoltà del potere centrale.

Abu Muhammad al Jolanibashar al assad con vladimir putin ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 2 benjamin netanyahuribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 5israele attacca la siria 1israele attacca la siria 2Abu Muhammad al Jolaniribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 3ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 1RAID ISRAELIANO SU ALEPPO RAID ISRAELIANO SU ALEPPO putin assadbashar al assad con vladimir putin 2

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…