volodymyr zelensky vladimir putin

"L'UCRAINA CI HA PROPOSTO UN NEGOZIATO" - PUTIN SGANCIA LA BOMBA: “NOI ABBIAMO ACCETTATO, MA POI KIEV HA FATTO MARCIA INDIETRO DICHIARANDO CHE NON CI SARANNO TRATTATIVE” – “L’OCCIDENTE STA COMINCIANDO A VALUTARE IL CONFLITTO IN MODO PIÙ REALISTICO, E PER QUESTO DEVE ESSERE ELOGIATO” (È UN WISHFUL THINKING IN VISTA DI UN'EVENTUALE VITTORIA DI TRUMP O SA QUALCOSA CHE NOI NON SAPPIAMO?)

PUTIN, KIEV HA PROPOSTO UN NEGOZIATO, POI CI HA RIPENSATO

vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse

(ANSA) - Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il mese scorso la Turchia ha trasmesso alla Russia una proposta negoziale da parte dell'Ucraina che Mosca ha "accettato", ma poi Kiev ha fatto marcia indietro. Putin parlava in un'intervista alla televisione di Stato Rossiya-1.

 

Putin ha detto che durante l'Assemblea generale dell'Onu, in settembre, un consigliere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato da New York al consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov trasmettendogli "una proposta a nome della parte ucraina". "Noi abbiamo accettato ma il giorno dopo il capo del regime ucraino (il presidente Volodymyr Zelensky, ndr) ha dichiarato pubblicamente che non ci saranno trattative". Secondo il presidente russo, quello di Kiev è un "comportamento irrazionale e difficilmente prevedibile" che rende "impossibile fare alcun piano". "Quindi è ancora presto per dire se c'è la possibilità di un accordo", ha concluso.

 

VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

PUTIN, 'SU UCRAINA L'OCCIDENTE DIVENTATO PIÙ REALISTICO'

(ANSA) - L'Occidente sta cominciando a valutare il conflitto in Ucraina in modo più "realistico", e per questo deve essere "elogiato". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista alla televisione di Stato citata dalla Tass. "Ieri - ha affermato Putin - dicevano che alla Russia doveva essere inflitta una sconfitta strategica, ma oggi la retorica è cambiata. Lo vediamo, e devono essere elogiati per questo, per il fatto che cominciano a pensare e a valutare la situazione in modo realistico".

 

ZELENSKY RIFIUTA DI RICEVERE GUTERRES DOPO VISITA A PUTIN

(ANSA-AFP) - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rifiuta di ricevere a Kiev il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo la sua visita in Russia, al vertice dei Brics di Kazan, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferisce una fonte della presidenza ucraina all'Afp.

 

"Dopo Kazan, Guterres voleva venire in Ucraina, ma il presidente Zelensky non ha confermato la sua visita", a causa dell'"umiliazione' inflitta al diritto internazionale a Kazan", ha detto all'Afp un funzionario che ha voluto mantenere l'anonimato.

 

PUTIN: PACE CON KIEV SOLO IN BASE A SITUAZIONE SUL CAMPO

Estratto dell’articolo di Alberto Magnani per “il Sole 24 Ore”

 

vladimir putin antonio guterres vertice brics 2024 foto lapresse

Mosca è disposta a valutare la pace con Kiev «solo in base alla situazione sul terreno» e non si «sottrae» ai contatti con i leader occidentali. Il presidente russo Vladimir Putin ha sigillato il 16esimo vertice dei Brics di Kazan con una conferenza stampa che ha toccato i terreni più delicati per la politica estera del Cremlino, al culmine di un evento candidato a rafforzare il peso di Mosca all’interno del club delle (ex) economie di sviluppo e come antitesi al blocco occidentale di Usa e Usa.

 

Il suggello era atteso ieri con l’incontro fra lo stesso Putin e il segretario Onu Antonio Guterres, volato in Russia in una missione che ha scatenato le ire di Kiev per il faccia a faccia con un leader destinatario di un mandato di cattura della Corte penale internazionale.

 

antonio guterres vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse

La stessa Corte ha deferito ieri la Mongolia per il mancato arresto di Putin in occasione della sua visita a settembre nel Paese asiatico, la prima del leader russo in uno Stato nel perimetro della Cpi. Guterres, seduto di fronte a Putin al tavolo del vertice, aveva già lanciato in giornata un appello alla «pace giusta» nell’Est Europa.

 

La risposta indiretta gli è arrivata dall’intervento conclusivo del leader russo. Putin si è soffermato sui presupposti di un accordo di pace «sul terreno» con Kiev, non ha negato la presenza nordcoreana nel Paese (si legga l’articolo sotto), ha aperto ai rapporti con i leader occidentali ed elogiato sia le «buone relazioni» con l’Arabia Saudita sia il programma «sincero» per la pace del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump.

 

PUTIN ZELENSKY

Il suo intervento ha fatto da sintesi al «più grande evento di politica estera mai tenuto dalla Russia», secondo una definizione del Cremlino che già ne soppesa il valore anche simbolico agli occhi di Mosca. Il vertice ha registrato la partecipazione di 36 Paesi […] e allargato a inizio anno dall’ingresso di Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti.

 

La tre giorni di Kazan, confluita nella Dichiarazione omonima, si è lasciata alle spalle bilaterali di impatto come quello fra India e Cina, la rivendicazione di una lista di «30 Paesi» in attesa e tre già candidati (Turchia, Azerbaigian, Malesia), una partecipazione significativa e costellata appunto da una presenza come quella di Guterres.

 

antonio guterres vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse

Ma gli entusiasmi che hanno anticipato e chiuso il summit si ridimensionano davanti al destino ancora vago delle politiche del club, inclusa quella di una sfida alla «egemonia del dollaro (e dell’euro, ndr)» tutta da definirsi. Nelle pagine del communiqué finale dell’incontro si avanzano proposte come un sistema comune di pagamenti e un accordo su una borsa cerealicola a beneficio dei Paesi membri del gruppo.  [….]

antonio guterres vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse putin zelenskyvladimir putin cyril ramaphosa vertice brics 2024 foto lapressexi jinping vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...