chiara petrolini - 3

"COME SI DECOMPONE UN CADAVERE" - LE RICERCHE SUL WEB DI CHIARA PETROLINI, LA 22ENNE DI TRAVERSETOLO CHE HA PARTORITO IN CASA DUE VOLTE, UCCISO I NEONATI E SEPOLTO I CADAVERI NEL GIARDINO DI CASA - PER NON FAR SCOPRIRE A NESSUNO DELLE SUE GRAVIDANZE SI INFORMAVA SUL WEB SU "COME AVERE LA PANCIA PIATTA"; "QUALI ABITI INDOSSARE"; "COME AVERE UN ABORTO" - DOPO L'ULTIMO PARTO, L'AGOSTO SCORSO, È ANDATA AL BAR, POI A MANGIARE UNA PIZZA CON LA FAMIGLIA E DALL'ESTETISTA PRIMA DI PARTIRE PER GLI USA...

1. «IO VOLEVO QUEL FIGLIO» CHIARA, LE TANTE BUGIE E L’ESTETISTA DOPO IL PARTO

Estratto dell'articolo di Floriana Rullo per il "Corriere della Sera"

 

Chiara Petrolini - 1

«Io volevo quel bambino». Chiara Petrolini lo dice con le lacrime agli occhi mentre gli inquirenti smontano pezzo dopo pezzo mesi e mesi di bugie e omissioni create per nascondere i due parti in cui sono morti i suoi figli. «Li ho sotterrati in giardino per averli vicino» ha ammesso.

 

Tutto comincia con l’ultimo, con quello di cui aveva fatto finta di non sapere anche quando, ad agosto in America con i genitori, i carabinieri li avevano chiamati per avvertirli del corpo ritrovato nel giardino della villa a Traversetolo. Fino a quel momento aveva nascosto la sua gravidanza dietro «una vita normale», fatta di studio, lavoro e divertimento.

 

Chiara Petrolini - 2

Studentessa al secondo anno di Scienze della Formazione, babysitter per molte famiglie: ha sempre raccontato a tutti di volere diventare, un giorno, mamma e di amare i bambini. Eppure, nella solitudine, ha maturato il disegno di voler «portare avanti la gravidanza con l’obiettivo di sopprimere il proprio figlio» spiega il procuratore D’Avino.

E lo ha fatto per ben due volte. [...]

 

Una ragazza dal doppio volto che con le sue due migliori amiche condivide tutto. Ma solo in apparenza. Perché quando è sola, nei mesi di quella gravidanza che ripudia con tutte le sue forze, è solo il cellulare, usato di continuo per scavare sul web, lo strumento capace di darle le risposte che cerca.

 

Chiara Petrolini - 3

Mese per mese interroga i motori di ricerca sul «modo per mantenere nascosta la gravidanza» e «come non far vedere la pancia» e «averla piatta», perfino «che abiti usare». S’informa su come «avere un aborto» e come acquistare «erbe e misoprostolo», il farmaco che potrebbe portare alla perdita del feto che ha in grembo. Non basta.

A febbraio guarda addirittura un video in cui viene mostrato come si decompone un cadavere.

 

Agli inquirenti Chiara rivela di aver «avuto paura del giudizio degli altri». Persino di quello del fidanzato, all’oscuro di tutto, con cui si prende e si lascia fino al 19 agosto quando lui scopre tutta la verità in un drammatico «faccia a faccia» in caserma. Fino a quel momento i loro rapporti erano continuati in maniera altalenante.

 

neonati morti trovati nella villetta di traversetolo 6

Interrogata, all’inizio nega di essere la madre del primo bimbo trovato il 7 agosto, come di far uso di marijuana e alcol. Ma il Dna non mente, come anche la visita ginecologica e le analisi a cui viene sottoposta. Infine ammette di aver partorito, da sola, alle 3 di notte dopo aver rotto le acque una settimana prima.

 

«Ma ho perso i sensi — spiega —. L’ho trovato morto». Un’altra bugia, per gli investigatori. E ancora: per tutto il parto ha avuto il telefono in mano. I video le servivano da guida, per dare alla luce il neonato.

 

Poi, dopo il taglio del cordone ombelicale e l’emorragia che ne ha provocato la morte, lo seppellisce in giardino, per «averlo vicino». Così come aveva fatto per il primo. Alle 7 del mattino interroga di nuovo il web su «dopo quanto puzza un cadavere». Anche al padre, che trova del sangue in bagno, racconta di una forte perdita per il ciclo.

 

Poi esce, va al bar, torna e la sera mangia la pizza in famiglia. Dorme con il fidanzato nel letto di casa. Il giorno dopo, a circa «24 ore dal parto — dice D’Avino — va dall’estetista». La «normalità» prosegue: è a una festa in vineria e inscena un’altra finzione con gli amici parlando del suo ciclo. Comportamenti non diversi da quelli di un anno prima, quando, «dopo la morte del figlio, andò a fare shopping con un’amica».

neonati morti trovati nella villetta di traversetolo 5

 

Poi, valigia pronta, alle 5 e 30 del 9 agosto parte per gli Stati Uniti con quei genitori a cui avrebbe voluto dire di essere incinta: ma solo al ritorno del viaggio perché «pensavo di avere ancora qualche mese di tempo». Da Parma, i carabinieri intanto telefonano ai Petrolini per informarli del cadavere nel loro giardino. [...]

 

Bimbi sepolti, arrestata la madre «Aveva già deciso di uccidere»

Estratto dell'articolo di A. Full. F. Ru. per il "Corriere della Sera"

 

«Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto. E tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà». Le 11 di ieri. Alfonso D’Avino, il procuratore di Parma, usa parole nette davanti alla selva di telecamere e taccuini che affollano la sala stampa del tribunale, non lontano dalla Cattedrale.

neonati morti trovati nella villetta di traversetolo 2

 

L’esordio della sua ricostruzione — dettagliatissima, oltre un’ora e mezzo — è cauto.

Premette un concetto basilare, «la presunzione d’innocenza». Usa poi due parole chiave: «drammaticità», quella che caratterizza l’intera vicenda. E «sgomento»: quello «davanti a due piccole vite stroncate». Ma è «sgomenta» pure la famiglia della babysitter 21enne, con il padre e la madre ignari delle due gravidanze consecutive della figlia. [...]

 

Quanto a Chiara Petrolini, è protagonista di un «multiforme dramma umano» che l’ha portata ai domiciliari — non a casa sua ma in un’abitazione con la sua famiglia — con le accuse di omicidio aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere, per il primo parto, e soppressione (il secondo). Chiara non ha mai ammesso di aver ucciso i due bimbi, quelli venuti alla luce il 12 maggio 2023 e il 7 agosto scorso. «Erano nati morti», avrebbe detto.

neonati morti trovati nella villetta di traversetolo 3

 

Due nascite-fotocopia, sempre nella taverna della villetta a Traversetolo. D’Avino descrive i parti «in assoluta solitudine, con la placenta gettata nel water». Ma sono gli accertamenti medico-legali — perlomeno nell’ultimo caso, perché per il primo sono ancora attese le risultanze degli esami — a tracciare uno scenario che smentisce la giovane. Il 7 agosto suo figlio era nato vivo, «respirava». È morto per «choc emorragico da recisione del cordone ombelicale», un taglio in modo sbagliato, senza assistenza, con forbici poi trovate nel locale.

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[...] Il magistrato ha parlato di «accertamenti» sulla personalità della 21enne, «difficilmente decifrabile», ma «pentita non lo so». Quanto alla premeditazione, emerge da certi dettagli, il fatto di aver «sistematicamente eluso ogni accertamento medico e questo persino quando, l’1 agosto, arriva la rottura delle acque». Senza contare «la finzione del ciclo mestruale», una frottola. [...]

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