telecamere negozi

IL "GRANDE FRATELLO" SI E' INFILATO NEL CARRELLO – NEL REGNO UNITO IL “DAILY MAIL” SCOPRE CHE SUPERMERCATI E NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO PIAZZANO TELECAMERE PER SPIARE GUSTI E REAZIONI DELLA GENTE PER COMPRENDERE IL GRADIMENTO DEI PRODOTTI – PER AGGIRARE LA LEGGE SULLA PRIVACY BASTA POCO E I VIDEO FINISCONO DIRETTAMENTE NELLE MANI DI…

Caterina Belloni per “la Verità”

 

telecamere nei negozi 9

Chissà quante volte sarà capitato alle signore: vedere sullo scaffale della profumeria una nuova nuance di rossetto, provarselo sul dorso di una mano, avvicinarla al viso per considerate l' effetto con il proprio incarnato e compiacersi. Un' azione spontanea e apparentemente senza conseguenze.

 

Ma non in Gran Bretagna, visto che un' indagine del quotidiano Daily Mail ha rivelato come spesso vicino allo specchio per la prova ci sia una telecamera che registra la scena, creando un video che all' insaputa dei protagonisti finisce sotto gli occhi di sconosciuti. Non maniaci, va detto, ma esperti di marketing, che osservando le immagini valutano le reazioni suscitate dal prodotto e come è stato presentato e ne fanno tesoro per le promozioni future.

telecamere nei negozi 8

 

L' inchiesta, pubblicata dal tabloid britannico, ha alzato il velo su un fenomeno che negli Stati Uniti sarebbe comune, mentre in Europa non ancora.

Anche perché contrasta le regole sulla privacy recentemente rese più severe da un regolamento dell' Unione.

 

Una norma dettagliata, che pure ancora si aggira, in base a quanto rivelato dal quotidiano inglese. Per rivelarlo al pubblico, un giornalista ha finto di essere il proprietario di alcune attività commerciali e ha chiesto a una società specializzata in marketing avanzato di spiegargli come funzionano questo tipo di indagini.

 

telecamere nei negozi 6

Cosi ha scoperto che in molti negozi, indipendenti come legati a catene nazionali, succede che vengano sistemate telecamere in posizioni strategiche per analizzare i comportamenti della clientela.

 

Alcune sono collocate sul soffitto e danno una visione generale dei movimenti delle persone che fanno spese nello spazio di vendita, in modo da studiare le varie dinamiche e capire quali posizioni siano più convenienti per mettere in evidenza una merce o l' altra.

 

telecamere nei negozi 7

Altre, invece, sono più indiscrete. Vengono posizionate vicino agli specchi dove il cliente prova un capo o un prodotto - appunto come il rossetto - o addirittura dentro lo scaffale. A volte sono visibili, in altri casi decisamente nascoste.

 

Un cartoncino in genere segnala la loro presenza a scopo di ricerca di marketing, in modo da rispettare alcune indicazioni di legge, ma non sempre questo pezzo di carta è chiaramente riconoscibile tra i tanti adesivi posizionati sullo scaffale. I clienti, dunque, agiscono naturalmente, senza sapere di essere registrati, e le loro espressioni e reazioni diventano un indicatore importante per le future campagne.

telecamere nei negozi 4

 

Bastano le loro smorfie, gli sguardi insoddisfatti, magari un piccolo cenno di dissenso con il capo per definire il destino di un oggetto. Peccato che i «giudici» di queste novità non sappiano di avere un ruolo tanto cruciale e, soprattutto, che non abbiano dato il consenso all' uso della loro immagine e delle loro valutazioni spontanee.

 

telecamere nei negozi 2

Secondo il Daily Mail, a sfruttare questo sistema aggressivo di marketing sono grandi catene inglesi che vendono alimentari, bricolage e cosmetici, ma anche delle aziende multinazionali, che chiedono alla società di valutare l' accoglienza ricevuta dai nuovi prodotti, sistemando telecamere ad hoc in diversi punti vendita, scelti ovviamente tenendo conto delle caratteristiche sociali e culturali di chi li frequenta.

 

telecamere nei negozi 10

Una rete di «guardoni» per analizzare il gradimento della gente comune, che dimostra come il Grande fratello non sia più solo negli occhi elettronici sistemati lungo le strade e sui semafori, oppure dentro le telecamere di sicurezza di banche, spazi pubblici e obiettivi sensibili, ma anche nel corridoio del negozio dietro l' angolo. Sguardi che ci seguono in ogni fase della nostra vita e per noi sono difficili da individuare, anche se ci riprendono in primo piano, al punto da renderci identificabili, incrociando la nostra foto con i dati dei social network o di qualche app che si occupa di riconoscimento dei volti.

telecamere nei negozi 1

 

Il risultato finale è che la nostra privacy viene messa a repentaglio, visto che si infrange la legge pensata per proteggerla. Come spiega Maurizio Borghi, direttore del Centro di ricerca sulla proprietà intellettuale e i diritti dell' informazione dell' università di Bournemouth, in Gran Bretagna, ci sono regole precise da seguire quando si riprendono video delle persone.

telecamere nei negozi 5

 

«Anzitutto occorre informare chiaramente della presenza della telecamera e specificare lo scopo per cui queste riprese vengono effettuate», spiega. «Secondariamente il controllore dei dati (ad esempio il supermercato o l' azienda che effettua la ricerca) può conservarli solo per il tempo strettamente necessario all' obiettivo dichiarato. In caso si abbia intenzione di fare un uso ulteriore delle immagini, poi, occorre richiedere il consenso esplicito delle persone coinvolte, che hanno il diritto di ottenere una copia del filmato e di conservarla, ma anche di chiedere di distruggerlo».

 

telecamere nei negozi 3

Il Regolamento generale sulla protezione dei dati personali (Gdpr) entrato in vigore nel maggio scorso, fornisce molti nuovi strumenti a chi viene ripreso a sua insaputa e impone multe pesanti per chi non rispetta le regole, che arrivano fino al 4 per cento del fatturato. Una spesa davvero eccessiva per capire in anticipo - attraverso le reazioni di cavie ignare di esserlo - se la tinta del lucidalabbra o la nuova confezione dei cereali si riveleranno un successo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”