guerra ucraina artiglieria russa

"I RUSSI STANNO VINCENDO LA GUERRA" - DOMENICO QUIRICO: "L'ARTE DI VINCERE, DA SEMPRE, CONSISTE NEL TRASCINARE CON L'ASTUZIA O CON LA FORZA L'AVVERSARIO A COMBATTERE LA TUA GUERRA, QUELLA PER CUI HAI TALENTO, SEI PIÙ PREPARATO NEI MEZZI E NELLE TATTICHE: IL TAMBUREGGIARE DELL'ARTIGLIERIA - SETTIMANA DOPO SETTIMANA I RUSSI, NEL DONBASS, HANNO ATTIRATO GLI UCRAINI NELLA LORO GUERRA, QUELLA IN CUI SONO MAESTRI - FORSE GLI UCRAINI HANNO CREDUTO CHE L'ESERCITO RUSSO, RESPINTO NELLE PRIME SETTIMANE, FOSSE DAVVERO UNA ACCOZZAGLIA IMPOTENTE…"

DOMENICO QUIRICO

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

È la guerra, quella primitiva, lineare, elementare, annientatrice, polverizzatrice, che paralizza il cervello, istupidisce, spezza la certezza fisica del penso e quindi sono. Invece non sei più, muori prima di morire.

 

La novecentesca tempesta di acciaio, distruzione e morte allo stato puro. Non la guerra elegante, ingegnosa, high tech, fantasiosa, eroica, creativa, futurista con cui gli ucraini ci hanno illuso per novanta giorni. Questa è la guerra dei russi, non la guerra putiniana: dei russi, la loro guerra da sempre. E infatti la stanno vincendo.

 

SOLDATI RUSSI A MARIUPOL

È la guerra fatta con «il Garofano», «l'Acacia», «il Giacinto». Purtroppo non sono fiori o alberi ma il beffardo soprannome che i russi hanno dato ai loro cannoni semoventi, il loro dio della guerra: il Gvozdika da 122 millimetri di calibro, gli Akatsiya, i Giatsint-S da 152 millimetri. E poi i lanciarazzi multipli, i vecchi Grad degli Anni Sessanta da 122 millimetri, anticaglie per i buongustai della guerra alla moda, ma che uccidono, oh! come uccidono. Con a fianco quelli nuovi, gli Uragan da 220 millimetri e i mostruosi Smerch, turbine, da 300.

 

militari russi 6

L'arte di vincere, da sempre, consiste nel trascinare con l'astuzia o con la forza l'avversario a combattere la tua guerra, quella per cui hai talento, sei più preparato nei mezzi e nelle tattiche o quella che si adatta al terreno che hai scelto. Settimana dopo settimana i russi, nel Donbass, hanno attirato gli ucraini nella loro guerra, quella in cui sono maestri, la guerra-macina. Bisogna immaginare quelle antiche, gigantesche macine di pietra che si vedono ancora nei vecchi mulini dell'Ottocento. Un enorme macigno ruota su un'altra lastra di ardesia e a poco a poco, chicco dopo chicco, il grano, l'avena, tutto viene ridotto in polvere.

 

RUSSIA ESERCITAZIONI

Ecco: questa è la guerra russa che purtroppo sta polverizzando il Donbass. Il tambureggiare dell'artiglieria russa cresce come se in alto fluttuasse una tempesta che ammassa gigantesche onde sonore mandandole a infrangersi contro le cittadine, i villaggi, le linee ucraine.

 

Quando non c'è vento l'aria immobile rende quella musica infernale ancora più spaventosa. Davanti agli uomini rannicchiati nelle cantine o curvi nelle trincee, che tremano e bestemmiano, le esplosioni lanciano in ogni direzione frammenti metallici, gli uomini e le cose, i muri, le strade, i pali della luce, i ponti, volano in aria, si disintegrano. I proiettili via via che il tiro si allunga volano gemendo e sibilando, assetati di sangue.

BOMBE DONBASS

 

L'uragano dei colpi aumenta, sembra che il nemico disponga di proiettili infiniti e poi il fragore dei lanciarazzi che varia di tanto in tanto soltanto perché sembra arrivare da direzioni opposte, sommerge ogni altro rumore.

 

Come la macina l'artiglieria tritura uomini, case, strade, campi, vite, sogni, speranze, illusioni, paure e viltà, lascia solo briciole, farina di vite e luoghi. La fanteria allora avanza guardinga, lei stessa resa incerta dalla totalità minuziosa di quella distruzione, calpesta ciò che era e non sarà più.

BOMBE DONBASS 2

 

È strano che i generali ucraini non abbiano previsto che la guerra, prima o poi, sarebbe diventata questa e che rischiavano di perderla. In fondo sono usciti dalle stesse accademie militari dei loro nemici di Mosca, hanno imparato le stesse nozioni.

 

BATTAGLIA IN DONBASS

In guerra la propaganda è indispensabile, qualche volta perfino virtuosa se sei vittima di una aggressione. Il rischio però è che a un certo punto si inizi a credere a ciò che hai inventato per indebolire il nemico e motivare coloro che possono aiutarti. Forse gli ucraini hanno creduto che l'esercito russo, respinto nelle prime settimane, fosse davvero una accozzaglia impotente, formata da soldati demotivati o dediti solo al saccheggio, che i carri armati fossero ferri vecchi che potevi annientare con un drone da giardino, che giovanotti sui «quad» potessero fermare intere divisioni. Ma la guerra è hegheliana purtroppo, impone la regola dei fatti, di ciò che è.

 

LA SITUAZIONE NEL DONBASS AL 27 MAGGIO 2022

L'esito non è scontato. Forse l'avanzata russa si fermerà, nuove armi americane, una artiglieria altrettanto pesante, permetterà di imbastire nuove linee di resistenza, contenere, costringere i russi a una guerra più dispendiosa in uomini e materiali.

 

Oppure: i russi stanno semplicemente cercando, allargando questo universo di distruzione, la smagliatura, il punto critico nello schieramento avversario. Può accadere in un attimo, ovunque: in qualche villaggio un reparto resta senza munizioni, l'unica linea aperta con le retrovie è sotto tiro. Oppure i soldati hanno la sensazione che a destra e a sinistra non ci siano più i reparti che si coprivano reciprocamente. Quel bombardamento che sembra infinito, il fumo, la polvere, i feriti che urlano: non si riesce a ragionare. Subentra il panico, voltano le spalle, si ritirano di corsa. Basta questo, ecco lo strappo. Una maglia dopo l'altra l'ordito si sfilaccia.

 

offensiva sul donbass

 Prima che ciò possa accadere l'Occidente, americani e inglesi da una parte e l'Europa devono decidere, non hanno più spazi di rinvio. Occorre rispondere alla domanda che la illusione di una vittoria ucraina aveva permesso di mettere da parte: Putin è accettabile per le democrazie, può coesistere in un ordine mondiale che non sia dominato dalla paura e dalla prevaricazione attraverso la forza? Se la risposta è no, come assicuravano fino a ieri Biden e Johnson, allora per salvare l'Ucraina bisogna scendere direttamente in guerra. 

PUTIN ZELENSKY

 

L'idea di consumare l'autocrate di Mosca con una lunga, velenosa guerriglia condotta sul terreno dagli ucraini, è superata dai fatti. Se Putin può convivere con le democrazie allora bisogna convincere Zelensky a non farsi illusioni, che tutto quello che i russi hanno conquistato dal 2014 a oggi è definitivamente perduto, dire la verità agli ucraini. Bisognerà poi non telefonare a Mosca, ma trattare apertamente con Mosca.

putin zelensky

 

 C'era una idea buona nel metafisico «piano di pace» italiano, esistito a quanto pare solo sui tweet e sui giornali e non depositato nelle cancellerie, che apre una nuova stagione della diplomazia «creativa», ipotetica, usa e getta. Era la proposta di convocare dopo il cessate il fuoco una conferenza sugli equilibri in Europa, concessione dolorosa perché era questa la vera prepotenza putiniana, ma necessaria.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)