Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per www.corriere.it

 

christian sodano

«Servirà l’esercito per fermarmi, farò una strage. Vedrai quanto posso essere cattivo». Non è affatto conclusa la vicenda del duplice omicidio di Cisterna di Latina. Non può esserlo sul piano emotivo, non lo è sul piano investigativo e molto ci sarà da discutere su quello giudiziario. Desyrée Amato, che in famiglia non aveva detto niente del terrore che le incuteva Christian Sodano, come spesso accade confidava invece tutto a una amica fidata.

 

A lei ha inoltrato tutti i messaggi ricevuti nelle ultime settimane dal finanziere 27enne che martedì ha ucciso sua mamma Nicoletta e sua sorella Renée, ed è lei, l’amica, che ha custodito nel suo telefono il cuore di tenebra dell’assassino (quello della 22enne verrà recuperato domani nella villa via Monte Lepini dove è rimasto).

i messaggi inviati da christian sodano 2

 

Una premessa prima di raccontare fino a dove si era spinto Sodano. Minacce, accuse, rovesciamenti sulla fidanzata con cui aveva una storia di pochi mesi di sensi di colpa assurdi. Uno stalking mai denunciato che prende forma come possibile aggravante del doppio delitto, assieme a un altro ancora più grave: la premeditazione. Sodano ha cancellato questi messaggi dal suo telefono prima di quell’ultimo pomeriggio a casa di Desyrée.

 

E se la fuga in cui ha mantenuto il sangue freddo davanti a un posto di blocco dove era stato fermato per la velocità eccessiva racconta della sua capacità di distaccarsi dalla mattanza appena compiuta, questi messaggi, il suo profilo social, un manganello con la scritta Dux sequestrato gli nell’auto rivelano fino in fondo la sua ferocia.

 

«Sei una falsa, devi soffrire quanto ho sofferto io», attacca lui in una esasperante conversazione con la 22enne che non lo sopporta più. «Ti farò tanto male, fosse l’ultima cosa che faccio. Non me ne frega più niente». Desyrée prova a farlo ragionare: «Anche tu alla tua ex hai detto ti amo», come a dirgli che i sentimenti cambiano senza che per questo si sia stati disonesti.

renee amato con la madre nicoletta zomparelli (a destra) al centro desyree, scampata al massacro del suo ex

 

Lo rassicura: «Sei davvero importante per me». Lo redarguisce quando lui le manda la foto della nocca ferita per il pugno sferrato a un muro: «Devi stare calmo, ca... Fai sempre così, ma quando cresci?». Poi aggiunge: «Con i pugni non risolvi niente, anche io sto male». Ma lui va avanti: «È tutta colpa tua, ormai mi posso anche togliere la vita». […]

 

Niente ha effetto su Sodano: «Non sono Dio per giudicare una persona, ma visto che Dio mi ha tolto quelle più care (i genitori, ndr) ne porterò anche io a Dio. E ne porterò molte». […] Lei cerca di tenergli testa, ma non si gioca ad armi pari: «Si, fai il bambino». E lui: «Tranquilla, domani mi divertirò io per bene. Ti piace farmi soffrire? Perfetto».

nicoletta zomparelli

 

Desyrée è incredula, vorrebbe ridimensionare: «Ma veramente stai facendo tutto te». Sodano non offre appigli per venirne fuori: «Si, si - continua lui sempre più minaccioso - ti puoi tenere sia il mio maglione che i soldi dell’acconto, tanto ti serviranno a ben poco». E ancora, come se le concedesse di avere una vita sua: «Sono pronto ad accettare tutto per te perché sei la mia vita… se il sabato vuoi uscire qualche volta, sei il mio cuore». Infine il carico da novanta sui sensi di colpa della ragazza, mandandole la foto dell’anello che poi lei gli restituirà il pomeriggio della strage: «Venerdì volevo darti questo, non era nulla per farmi perdonare, era per farti capire quanto sei importante e del passo che volevo fare. […]».

duplice femminicidio cisterna di latina 4 i messaggi inviati da christian sodano 3 i messaggi inviati da christian sodano 1 mappa della fuga di Desiree amato - ex fidanzata di cristian sodano duplice femminicidio cisterna di latina 1 duplice femminicidio cisterna di latina 4 duplice femminicidio cisterna di latina 2 cristian sodano renee e desyree amato