massimo riella

IL RAMBO DE' NOANTRI INCASTRATO DA UNA TELEFONATA - MASSIMO RIELLA, IL RAPINATORE EVASO NEI BOSCHI VICINO COMO QUATTRO MESI FA E ARRESTATO IN MONTENEGRO È STATO FERMATO DOPO CHE LA POLIZIA HA INTERCETTATO UNA SUA TELEFONATA ALLA COMPAGNA - I DUE SI ERANO CHIAMATI PER PARLARE DI DOCUMENTI FALSI E CONTINUARE LA FUGA DEL 48ENNE, LASCIANDO INTENDERE NEL LINGUAGGIO IN CODICE LA NAZIONE DELLA CONSEGNA - RESTA ANCORA IL MISTERO SU CHI ABBIA AIUTATO RIELLA A NASCONDERSI...

Andrea Galli per www.corriere.it

 

MASSIMO RIELLA

Martedì, l’errore fatale dell’amante-complice: una telefonata a un balordo per parlare di documenti falsi (lasciando intendere nel linguaggio in codice la nazione della consegna), e la conversazione caduta nella fitta e strategica trama di numeri sotto intercettazione dalla polizia penitenziaria; sabato, la fine della latitanza di Massimo Riella, catturato in Montenegro quand’era prossimo, grazie all’aiuto della donna, a cambiare identità.

 

MASSIMO RIELLA 5

La fuga del 48enne, durata quattro mesi e conclusasi in un appartamento della capitale Podgorica (girava in bici, percorreva chilometri), era da subito diventata una caccia investigativa nonché una saga corale e mappa di misteri. Misteri che permangono. In attesa che parli con i magistrati, nessuno pare saper ricostruire come dalle montagne sopra Como, dove si era rifugiato dopo l’evasione del 12 marzo, Riella abbia raggiunto il Montenegro.

 

MASSIMO RIELLA 4

Le trappole nei boschi

Risultano fin qui le seguenti coordinate: quella casa teatro del blitz delle forze dell’ordine indirizzate al covo dai carabinieri di Como del colonnello Ciro Trentin, rimanda a un uomo che aveva accettato di nascondere Riella, sembra collegato a giri di amicizie nate nei periodi di detenzione; le procedure dei documenti contraffatti erano partite grazie a un anticipo di soldi che l’ex fuggiasco potrebbe aver ricevuto mentre si nascondeva sui bricchi lombardi, da parte dei familiari o dei compaesani, magari quelli che l’avevano rifornito di cibo, coperte, biancheria intima, birra, cioccolato e stecche di Marlboro; in verità, gli investigatori non erano certi che Riella avesse lasciato l’Italia, tanto che loro avevano posizionato sugli alberi numerose foto-trappole, casomai il ricercato transitasse da quelle parti e fornisse precise tracce geografiche; l’amante-complice potrebbe essere sia una figura nuova sia un’antica conoscenza di un uomo noto per le molteplici, sovrapposte e sovente caotiche relazioni sentimentali.

MASSIMO RIELLA

 

La tomba della mamma

Già imprenditore edile che rubava il parquet ai concorrenti, incarcerato a dicembre per la rapina a due anziani che giura di non aver commesso, Riella era scappato approfittando di un permesso premio nella natale Brenzio, sopra Dongo. All’epoca, chiedeva da giorni di poter pregare sulla tomba della mamma Agnese, deceduta da poco; aveva perorato l’istanza con le buone, ma poi, rivelando il suo vero animo — per citare il padre, «è mezzo matto, mi ha sempre combinato casini» —, Riella s’era arrampicato sul tetto del penitenziario minacciando tragici epiloghi.

MASSIMO RIELLA 5

 

Trattativa. E accordo. Cinque agenti l’avevano accompagnato al cimitero, avevano aperto la portiera del furgone ma lui, senza manette, aveva tirato calci e iniziato a correre. Una saetta. Aveva depistato i cani specializzati nel braccare le prede.

 

MASSIMO RIELLA 1

Ancor prima di domandargli del Montenegro, il papà dice: «Non so niente. Niente! Ma almeno è salvo!». Quando tornerà in Italia? Gli uffici del ministro della Giustizia Marta Cartabia contano un’estradizione ogni sei giorni, comprese nazioni sulla «lista nera» e criminali di spessore internazionale. L’ultimo arrivato è il broker dei narcos e uomo di ’ndrangheta Rocco Morabito.

 

In confronto Riella è mera comparsa. Forse anche meno. Eppure, fumatore incallito e non un ragazzino, ha resistito a lungo in condizioni avverse. Merito, ripetono in famiglia, di un professore delle medie: un frate che se ne fregava dei libri e si portava dietro lo spirito libero Massimo. Lezioni nella natura di tecnica di bracconaggio, allenando la capacità di sorprendere, di giorno e perfino di notte, ogni sorta d’animale selvatico.

Articoli correlati

DOPO 4 MESI E FINITA LA SPETTACOLARE FUGA DI MASSIMO RIELLA, ARRESTATO IN MONTENEGRO

SONO STATE INTERROTTE LE RICERCHE DI MASSIMO RIELLA, IL BRACCONIERE ARRESTATO PER AVER RAPINATO...

QUEL RAMBO DEL LAGO DI COMO - LA STORIA DI MASSIMO RIELLA, IL RAPINATORE IN FUGA NEI BOSCHI

CACCIA A MASSIMO RIELLA, IL BRACCONIERE ARRESTATO PER AVER RAPINATO DUE ANZIANI CHE E\' EVASO DA...

massimo riella con la figlia

Ultimi Dagoreport

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO