Riceviamo e pubblichiamo:
Cara Selvaggia Lucarelli, caro Dago,
ogni morte, anche una sola, è una immane tragedia. Ed ogni famiglia che sta vivendo in questi giorni questo dramma ha tutta la nostra solidarietà. Fra questi anche le famiglie degli 11 lucani che purtroppo ci hanno lasciato dopo aver contratto il virus del Covid-19.
Il caso riportato nell’articolo pubblicato ieri (FURIA SELVAGGIA SULLA BASILICATA - GENTE CHE MUORE ASPETTANDO I TAMPONI, ASSESSORI CHE MINIMIZZANO: IL DISASTRO DELLA REGIONE - L’ULTIMO CASO, QUELLO CHE RIGUARDA LA MORTE DEL GIORNALISTA ANTONIO NICASTRO, GRIDA VENDETTA. PER DUE SETTIMANE AVEVA IMPLORATO UN TAMPONE, SUPPORTATO DALLA MOGLIE E DAL FIGLIO VALERIO. “STIAMO IMPAZZENDO”....) ha destato particolare allarme in Basilicata perché la famiglia della persona scomparsa lamenta ritardi, lunghe attese e disfunzioni che si sarebbero verificati quando si è rivolta al Servizio sanitario. Per questo motivo, anche sulla base di altre segnalazioni, prima ancora che la magistratura (come leggo sui giornali di oggi) decidesse di aprire una inchiesta giudiziaria, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha disposto una indagine amministrativa per capire se qualcosa non ha funzionato nelle procedure.
Alla conclusione delle indagini, che in un caso e nell’altro seguiranno il loro corso, ognuno formulerà i suoi giudizi sul caso e adotterà le scelte più opportune, ma non credo sinceramente che basti questo per sentenziare che la sanità lucana sia allo sfascio. Voglio soltanto far notare che fino a questo momento il servizio sanitario regionale lucano, pur gravato da molti problemi in gran parte ereditati dal passato (ma questa è un’altra storia), ha risposto con efficacia pari o addirittura superiore a quanto si è verificato in altre realtà italiane.
Fare la storia con mezze frasi estrapolate dal contesto è uno sport molto diffuso in Italia, e francamente non credo sia giusto. Anche perché, in una vicenda così dirompente e nuova come la pandemia in atto, verrebbe da dire “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Per carità di patria eviterò di richiamare le frasi ed i comportamenti rassicuranti che fino a un mese fa, molti politici e qualche tecnico, hanno tenuto e che si sono rivelati drammaticamente irresponsabili.
A tutti vorrei ricordare che la sera del 23 febbraio, dopo che in Lombardia era stata annunciata la chiusura delle scuole e delle università, il presidente Bardi firmò un’ordinanza che disponeva l’obbligo di quarantena per gli studenti che stavano tornando in massa dal Nord Italia. Un provvedimento che ha solo anticipato, in realtà, misure ben più restrittive attuate su tutto il territorio nazionale, ma che fu accolto con ilarità, se non con fastidio. Ma non è il caso di recriminare. Oggi è il tempo delle scelte. E le scelte del governo regionale lucano, oggi come allora, sono improntate al principio che la salute viene prima di ogni altra cosa.
Cordialmente
Massimo Calenda
Capo Ufficio Stampa Giunta regionale Basilicata
2 - FURIA SELVAGGIA SULLA BASILICATA - GENTE CHE MUORE ASPETTANDO I TAMPONI, ASSESSORI CHE MINIMIZZANO: IL DISASTRO DELLA REGIONE - L’ULTIMO CASO, QUELLO CHE RIGUARDA LA MORTE DEL GIORNALISTA ANTONIO NICASTRO, GRIDA VENDETTA. PER DUE SETTIMANE AVEVA IMPLORATO UN TAMPONE, SUPPORTATO DALLA MOGLIE E DAL FIGLIO VALERIO. “STIAMO IMPAZZENDO”....