A ROMA CONTINUANO A FARE COME CAZZO JE PARE - PARCHI E VILLE PRESI D'ASSALTO DA RUNNER E FAMIGLIE, COPPIE A FARE LA SPESA NEI CENTRI COMMERCIALI E NESSUNO RISPETTA LE DISTANZE – “NEANCHE DURANTE LA GUERRA HO VISTO COSE DEL GENERE”, BORBOTTAVA UN ANZIANO FUORI A UN SUPERMERCATO SULL'ARDEATINA – IL VIDEO APPELLO DI MAX GIUSTI: "STIAMO TROPPO IN GIRO, NON SONO LE VACANZE DI PASQUA "

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Max Giusti: «Vi parlo da romano, qui ci stiamo dimenticando che non sono le vacanze di Pasqua, stiamo troppo in giro»

Da www.leggo.it

 

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Il popolare attore e conduttore televisio Max Giusti si rivolge ai cittadini romani. Tutti noi stiamo avendo dei problemi - racconta -. Io ho dovuto chiudere il mio circolo e il mio ristorante, mi stanno saltanto tutti gli spettacoli; ma sto bene, ho la salute».

 

Poi si rivolge ai cittadini romani: «Non ci dimentichiamo che queste non sono le vacanze di Pasqua. Stiamo troppo in giro, le ville romane sono piene di gente. Chiacchieriamo fuori al bar, facciamo giocare i bambini insieme». Giusti invita a stare più attenti: «Abbiamo la fortuna di stare bene, i contagi qui sono pochi. Ho amici di Brescia in quarantena. Al nord in molti hanno un amico o un parente colpito dal virus». Stiamo attenti, è l'appello di Max Giusti.

 

 

PARCHI E VILLE PRESI D'ASSALTO

max giusti max giusti

Laura Bogliolo per “il Messaggero”

 

«In due si fa prima a fare la spesa». «Con mio figlio al parco? Cosa dovrebbe fare un bimbo per un mese senza scuola?».

 

I centri commerciali sono praticamente vuoti, i romani vanno soltanto per entrare nei supermercati dove spesso non si rispetta la regola secondo la quale si dovrebbe andare solo uno per famiglia. «Lui ha la lista, io vado velocemente a prendere i prodotti sugli scaffali» raccontava ieri chi veniva pizzicato a fare la spesa in due in diversi quartieri.

 

Nel centro commerciali Porta di Roma dove i gestori degli store sono severissimi e dove tantissimi negozi erano chiusi, c'era qualche cliente che nonostante le raccomandazioni non teneva la tanto raccomandata distanza. Deserto ieri l'outlet Castel Romano, dove una cinquantina di locali su oltre 200, erano chiusi.

 

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I CONTINGENTAMENTI

Gli ingressi dei supermercati sono contingentati e controllati, non si consentono affollamenti, ma in tanti store la regola dell'uno per famiglia come raccomandato non è stata rispettata. Anche alla Romanina c'era chi faceva la fila fuori il negozio sottobraccio. In tanti negozi dall'altoparlante si continuava a ricordare di allontanarsi dagli altri clienti, soprattutto mentre si aspettava il proprio turno alle casse.

 

Tutti i dipendenti indossano mascherine e guanti, sono meno invece i romani che si sono attrezzati, anche perché i prodotti per proteggersi dal contagio continuano a essere introvabili: mascherine, gel disinfettante e guanti in lattice in particolare. Molti si sono sfogati su Facebook: «Ho visto famiglie intere entrare nei supermercati alla Giustiniana, questo non è giusto, non è sicuro», ha raccontato Maria.

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 Insomma i gestori sono severi, ma spesso i romani abbandonano ogni regola avvicinandosi comunque agli altri clienti. «Neanche durante la guerra ho visto cose del genere», borbottava un anziano fuori a un supermercato sull'Ardeatina. «Rispetti la distanza!», gli ha intimato una signora.

 

Ma è soprattutto nei parchi e nelle ville che le precauzioni contro il contagio sono state ampiamente ignorate. Da villa Pamphili a villa Ada runner soli e in compagnia hanno calcato i prati, le famiglie hanno portato i bimbi a giocare sull'altalena. «Stiamo attenti, non giocano con altri bambini - raccontava ieri un papà a villa Pamphili - ma a casa si annoiano....». Tanti gli sportivi che si sono allenati insieme sugli attrezzi, anche le panchine erano piene, uno seduto accanto all'altro a prendere il sole.

 

Eppure sul sito Parchi del Lazio della Regione si può leggere: «Il nostro invito è di restare a casa». Di sicuro da oggi nessuno andrà al parco di Tor di Quinto. Ieri è stato chiuso il bar ristorante all'interno dell'area verde nel rispetto del decreto sulle prescrizioni di contenimento del coronavirus.

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