ranieri guerra roberto speranza

L’INDAGINE SU RANIERI GUERRA È UN BRUTTO COLPO PER IL MINISTRO SPERANZA DI CUI IL NUMERO DUE DELL’OMS E’ STATO BRACCIO DESTRO E CONSULENTE DEL PRECEDENTE COMITATO TECNICO SCIENTIFICO - LA CHAT TRA GUERRA E BRUSAFERRO: “SONO STATO BRUTALE CON GLI SCEMI DEL DOCUMENTO DI VENEZIA (ZAMBON E COLLEGHI). HO MANDATO SCUSE PROFUSE AL MINISTRO. ALLA FINE SONO ANDATO DA TEDROS E HO FATTO RITIRARE IL RAPPORTO” - IL SILENZIO DI SPERANZA, LA FIGURACCIA DELL’OMS, IL PIANO PANDEMICO MAI AGGIORNATO…

Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

RANIERI GUERRA

I nodi stanno finalmente cominciando a venire al pettine. La rivelazione è arrivata ieri da Report: «Ranieri Guerra, numero due dell' Organizzazione Mondiale della Sanità e in passato direttore generale prevenzione al ministero della Salute, è indagato a Bergamo per aver fornito informazioni false al procuratore quando è stato convocato come persona informata dei fatti nell' ambito dell' inchiesta sul piano pandemico e l' epidemia nella bergamasca».

 

Per chi non lo ricordasse, Ranieri Guerra è uno degli uomini che più hanno influito sulla gestione italiana dell'emergenza Covid, direttamente e indirettamente. Una azione diretta il nostro l' ha esercitata come inviato dell' Oms in Italia e come consulente a disposizione del primo Comitato tecnico scientifico creato dal ministro Roberto Speranza. L' azione che possiamo definire «indiretta», invece, deriva dal passato di Guerra al ministero della Salute.

roberto speranza

 

Egli è stato direttore generale per la Prevenzione presso il ministero tra il 2014 e il 2017, ovvero nel periodo in cui l'Italia avrebbe dovuto aggiornare il piano pandemico, che era fermo al 2006 (la mancata applicazione del piano avrebbe causato, secondo alcuni esperti, almeno 10.000 morti). Che la situazione fosse questa ormai è acclarato, ma il primo documento autorevole a mettere tutto nero su bianco fu un report realizzato da Francesco Zambon, ricercatore dell' Oms oggi dimissionario. Il testo fu pubblicato sul sito ufficiale dell' Oms, subito ritirato e mai più ripubblicato.

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

 

Motivo per cui, qualche settimana fa, Zambon ha lasciato l' incarico. Come noto, quando Guerra vide quello studio circa un anno fa, fece di tutto affinché fossero modificate le parti che in qualche modo lo riguardavano, specie quelle in cui si faceva cenno al piano pandemico non aggiornato. «Devi correggere subito», scriveva Guerra a Zambon via email. «Non fatemi casino su questo. Non possiamo essere suicidi. Adesso blocco tutto.

Così non può uscire. Evitate cazzate. Grazie e scusa il tono».

 

le mail di ranieri guerra nel 2017 sul piano pandemico

E ancora: «Uno degli atout di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a Oms come consapevole foglia (figlia nell' originale, ndr) di fico per certe decisioni impopolari e criticate. Se anche Oms si mette in veste critica non concordata con la sensibilità politica del ministro non credo che facciamo un buon servizio al Paese. Ricordati che hanno appena dato 10 milioni di contributo volontario sulla fiducia e come segno di riconoscenza».

 

Zambon si rivolse ai vertici dell' Oms per denunciare le pressioni subite, ma l'organizzazione non prese provvedimenti. Anzi, di fatto si schierò dalla parte di Guerra, sposando la sua versione dei fatti. Dall' Oms dissero che il report di Zambon conteneva errori (cosa poi smentita) e che il governo italiano non aveva fatto pressioni affinché fosse censurato.

 

il servizio di report su ranieri guerra 8

Di più: a Francesco Zambon fu proibito non solo di parlare con la stampa, ma pure con la Procura di Bergamo. Fu il ricercatore, con un incredibile atto di coraggio, a recarsi autonomamente dagli investigatori. Guerra, nel mentre, continuava a rilasciare interviste difensive a tutti i quotidiani, ed era già sentito dalla Procura, la stessa che ora lo indaga.

il servizio di report su ranieri guerra 2

 

Secondo l'agenzia Ap, gli investigatori sono in possesso di una robusta documentazione che include alcune chat di Whatsapp tra Guerra e Silvio Brusaferro, presidente dell' Istituto superiore di sanità e attuale portavoce del Comitato tecnico scientifico. In una di queste chat, datata 14 maggio 2020, Guerra scrive a Brusaferro: «Sono stato brutale con gli scemi del documento di Venezia (Zambon e colleghi, ndr). Ho mandato scuse profuse al ministro. Alla fine sono andato da Tedros (capo dell' Oms, ndr) e ho fatto ritirare il rapporto». Brusaferro risponde: «Molte grazie».

il servizio di report su ranieri guerra 3

 

Saputa la notizia dell' indagine, l' interessato non ha perso tempo ed è corso a difendersi a mezzo stampa: «Mi auguro che l' Oms possa rispondere con tutti i dettagli, le spiegazioni e i chiarimenti necessari, dato che la mia posizione è cristallina nonostante le insinuazioni di alcuni», ha detto.

 

il servizio di report su ranieri guerra 1

«Sono veramente stupito e profondamente amareggiato. Io ho dichiarato ai pm tutto quello che sapevo a quel momento, in totale buonafede. Ho capito a seguire di non avere avuto accesso a molte informazioni, ma credo che questo i pm lo abbiano bene valutato. Non so neppure quali siano queste presunte contraddizioni che possano avere identificato, dato che non ho avuto accesso ai quesiti da loro posti all' Oms. Da tempo tramite i miei legali ho in ogni caso confermato ai pm la mia piena disponibilità a fornire ogni ulteriore dettaglio ritengano necessario di cui io sia a conoscenza. Sono stato e sono in assoluta buonafede e mi meraviglia che i pm abbiano un' impressione diversa».

 

il servizio di report su ranieri guerra 6

In realtà, lo stupito Ranieri, non ha sempre fornito (almeno ai media) la stessa versione dei fatti. Con il passare del tempo ha dovuto ammettere che l' Italia non aveva mai aggiornato il piano pandemico anche se avrebbe dovuto farlo già 2013. Ha detto di non aver avuto il tempo di cambiare il piano fra il 2014 e il 2017, quando era a capo della Prevenzione del ministero.

 

il servizio di report su ranieri guerra

E ha aggiunto di aver allertato sul tema, nel 2017, l' allora ministro Beatrice Lorenzin, inviandole un appunto (una paginetta o poco più, anche questa poi esibita da Report). Insomma, ha cercato in ogni modo di scaricare il barile, ma allo stesso tempo si è smascherato, confermando di non aver lavorato per modificare lo scudo anti pandemia (cosa che invece avrebbe dovuto fare).

 

Il fatto che adesso egli venga indagato per aver fornito alla Procura false informazioni, dunque, conferma quel che già da tempo sapevamo: Guerra non ce la raccontava giusta.

ranieri guerra

Il problema vero, tuttavia, non riguarda tanto i guai giudiziari del vicedirettore dell' Oms: se la vedrà lui con la Procura. No, il problema principale riguarda chi in tutti questi mesi lo ha difeso. In primis l' Organizzazione mondiale della sanità, che con il caso Zambon e la censura del report sull' Italia si è screditata oltre ogni limite.

 

ranieri guerra

Poi, ovviamente, Roberto Speranza. Con incredibile faccia tosta, il ministro della Salute non ha mai proferito verbo su Zambon, Guerra e la storia del piano pandemico. Tutti i giornali del mondo ne parlavano, il Guardian arrivò a scrivere che il dirigente dell' Oms si era in qualche modo accordato col governo giallorosso per censurare il report sgradito sull' Italia. Ma Speranza restava zitto. L' unica volta in cui prese la parola per rispondere, intervistato da Bruno Vespa, liquidò il tutto con una risatina.

 

ranieri guerra 1

Ora, può anche darsi che Speranza non abbia chiesto alcuna censura e che si sia trattato di una iniziativa personale di Guerra. Resta il fatto che il ministro non solo non ha fornito alcune spiegazione agli italiani su quanto accaduto, ma ha continuato a difendere l' Oms e a tenersi Guerra come riferimento per il Cts. Le chat mostrate da Report mettono Speranza in una posizione difficilissima.

 

Delle due, infatti, l' una: o Guerra e Brusaferro, entrambi voluti dal ministro e in costante contatto con lui nei mesi più drammatici, hanno discusso del report senza neppure informarlo (il che sarebbe grave), oppure anche lui sapeva (e sarebbe ancora più grave). Guerra è indagato, ma di certo non può essere l' unico a pagare professionalmente e politicamente per gli errori e le falsità che tutti noi abbiamo dovuto subire. Spetta alla magistratura fare chiarezza, sicuro. Ma è ora che anche Speranza risponda per filo e per segno a tutte le domande che, finora, ha evitato come la peste.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…