jeffrey epstein

L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO – JEFFREY EPSTEIN È STATO TROVATO IMPICCATO NELLA SUA CELLA AL "METROPOLITAN CORRECTIONAL CENTER" DI NEW YORK, LA PRIGIONE DOVE IL CHAPO RISCHIO' DI IMPAZZIRE – TANTE, TROPPE LE DOMANDE SENZA RISPOSTA: PERCHÉ LA SORVEGLIANZA TOTALE È STATA SOSPESA POCHE ORE PRIMA DEL SUICIDIO? SORPRENDENTE VISTO CHE UN MESE FA L’UOMO AVEVA TENTATO DI TOGLIERSI LA VITA… -  LA RABBIA DELLE VITTIME DEL FINANZIERE: “NOI RESTIAMO FERITE MA LUI NON PAGHERÀ” (VIDEO)

 

1. EPSTEIN IMPICCATO IN CELLA, INDAGA L' FBI NUOVE RIVELAZIONI SULLE SUE «SCHIAVE»

 

Viviana Mazza per il "Corriere della Sera"

 

jeffrey epstein e ghislaine maxwell

Alla fine, si è suicidato. Alle 6.30 di ieri mattina Jeffrey Epstein è stato trovato impiccato nella sua cella a Manhattan. Non sono riusciti a rianimarlo, è stato trasportato in ospedale: deceduto. L' Fbi e il ministero della Giustizia annunciano che indagheranno. La domanda sulla bocca di tutti è: perché - come emerso da indiscrezioni - il finanziere sotto accusa per traffico sessuale di minorenni non era più sotto sorveglianza speciale? A luglio era già stato trovato con segni sul collo in quella stessa cella.

jeffrey epstein con il principe andrea

 

Eloquente la reazione delle vittime: rabbia per un suicidio che considerano «l' ultimo atto di egoismo». Ancora una volta Epstein ha evitato le sue responsabilità davanti alla Giustizia.

 

Il finanziere, che fu amico del principe Andrea e dei presidenti Bill Clinton e Donald Trump, aveva continuato a dichiararsi non colpevole, parlando di «relazioni consenzienti» e affermando di non sapere che alcune delle donne con cui si intratteneva fossero minorenni. Ma quello di Epstein non è solo un caso di sesso con ragazzine: è un caso di traffico sessuale, che coinvolge figure di altissimo rilievo in America e nel mondo.

proteste contro jeffrey epstein

 

Passato sotto silenzio per vent' anni, perché con la ricchezza, i celebri avvocati e i contatti, Epstein ha aggirato il sistema giudiziario. A luglio il ministro del Lavoro di Donald Trump, Alexander Acosta, si è dimesso perché nel 2008, da procuratore in Florida, approvò un patteggiamento che permise a Epstein di dichiararsi colpevole di incitamento alla prostituzione di minori, scontando 13 mesi ma evitando pene federali peggiori.

donald e melania trump con jeffrey epstein e la compagna ghislaine maxwell a mar a lago nel 2000

 

E negli anni successivi il finanziere fu un generoso filantropo, donando a Harvard e al MIT per rifarsi la reputazione. Ma un' inchiesta del Miami Herald ha fatto riaprire il caso dai procuratori federali, ottenendo anche la pubblicazione delle carte depositate dagli investigatori. Testimonianze, rapporti di polizia, foto, ricevute: duemila pagine pesanti relative agli anni 2002-2005, rese pubbliche proprio la notte prima del suicidio.

jeffrey epstein allunga la mano

Dai documenti emerge che decine di ragazzine di 14-15 anni, reclutate nei resort ma anche a scuola, passarono dalle sue ville a Manhattan e in Florida.

 

«Ero una schiava sessuale», dice Virginia Giuffre, 16 anni nel 2000: faceva la massaggiatrice a Mar-a-Lago, il resort di Trump, quando la compagna di Epstein, l' ereditiera inglese Gislaine Maxwell, le offrì lavoro. Le insegnò a fare massaggi erotici.

jeffrey epstein incriminato

 

Lui esigeva tre orgasmi al giorno e li regalava agli amici: c' erano tavoli da massaggi in ogni stanza, il maggiordomo ripuliva il bagno dai sex toys e le pagava con centoni e «regalini» come iPod e gioielli. Giuffre dice che le fu chiesto di avere rapporti con il principe Andrea, l' ex governatore del New Mexico Bill Richardson, l' ex senatore George Mitchell, il finanziere Glenn Dubin, mentre di Trump afferma di «non averlo visto far sesso con le ragazze».

donald trump con jeffrey epstein 1

 

Ora tutti negano. Soprattutto Buckingham Palace: «Illazioni completamente false». Nega anche l' uomo al quale Epstein deve la sua fortuna, il proprietario di Victoria' s Secret Leslie Wexner che per 16 anni gli fece amministrare i suoi soldi finché si accorse che rubava. Ora le cause civili consentiranno alle vittime di ottenere risarcimenti. Ma l' uomo che avrebbe potuto rivelare i nomi di tutti coloro che erano coinvolti è morto. E c' è chi teme che la fine di Epstein possa essere la fine dell' inchiesta.

jeffrey epstein 2

 

2. L' INCUBO DELLA «SCATOLA» (DOVE IMPAZZÌ EL CHAPO) I DUBBI SULLA SORVEGLIANZA

Guido olimpo per il "Corriere della Sera"

 

Jeffrey Epstein

The box, un piccolo inferno sulla terra, un buco dove affonda ogni speranza. Questo è MCC, il Metropolitan Correctional Center di New York, la prigione dove era rinchiuso Epstein. Di qui sono passati molti criminali, tra gli ultimi un paio di terroristi e il padrino messicano Joaquín Guzmán El Chapo. Sono stati proprio i suoi legali a denunciare quello che molti sapevano: le condizioni sono al limite della tortura. In particolare nella sezione speciale, detta SAM.

 

Niente luce naturale, celle minuscole infestate da insetti d' ogni tipo, isolamento di 23 ore per chi è a sottoposto a controlli particolari, difficoltà di comunicare con gli altri, anche se poi gli «ospiti» trovano il modo. Lo scorso inverno ci sono stati problemi con il riscaldamento, i «bracci» sono rimasti al gelo. Gli avvocati del boss avevano sostenuto che il loro cliente stava perdendo la vista e rischiava di diventare pazzo. Finito il processo, condannato, lo hanno trasferito in un' altra «tomba», a Supermax, in Colorado.

il carcere di manhattan dove e' detenuto el chapo

Ora, proprio le regole dell' MCC aumentano gli interrogativi sulla fine del produttore.

 

Tenuto d' occhio dalle guardie, la sorveglianza totale è stata però sospesa poche ore prima del suicidio. Sorprendente. In quanto c' era stato un primo tentativo di togliersi la vita. Storia ambigua. Infatti non si era escluso un trucco della vittima per finire in infermeria o persino un' aggressione da parte di un altro detenuto, un ex poliziotto responsabile di 4 omicidi. Particolari da chiarire tra sospetti - fondati o meno - sulla morte di uno che sapeva molto. Anche se ci sarà sempre qualcuno che contesterà la versione ufficiale.

 

jeffrey epstein

Dall' altra parte è già capitato che criminali dal gran nome abbiano fatto una brutta fine dietro le sbarre. L' ultimo episodio ha riguardato il killer della mala, James Whitey Bulger. Sapevano che sulla sua testa c' era un «contratto», sapevano che era considerato un infame per aver collaborato con l' Fbi eppure lo hanno portato in una prigione senza adeguata protezione. Un cambio avvenuto dopo molte firme d' autorizzazione. Una mattina d' autunno, all' ora della colazione, lo hanno trovato massacrato a morte, a colpi di lucchetto, dentro la cella.

 

donald trump jeffrey epstein 3

3. JENNIFER E TUTTE LE ALTRE VITTIME RAGAZZINE: «NOI RESTIAMO FERITE MA LUI NON PAGHERÀ»

Matteo Persivale per il "Corriere della Sera"

 

Il cappio intorno al collo di Jeffrey Epstein ha ucciso il detenuto più famoso d' America, e tutti i suoi segreti. Ha strangolato insieme con lui, il procedimento penale per traffico di minorenni che rischiava di coinvolgere un numero ancora imprecisato ma sicuramente molto considerevole di nomi famosissimi (gli ultimi in ordine di tempo: l' ex governatore Bill Richardson, l' ex senatore e negoziatore per Irlanda del Nord e Medio Oriente George Mitchell).

 

donald trump jeffrey epstein 2

Nel momento in cui Jeffrey Epstein è stato dichiarato morto dai medici del Downtown Hospital di William street, ieri mattina, il procedimento penale contro di lui è automaticamente terminato. L' unica possibilità di giustizia per le accusatrici resta adesso quella, molto tortuosa, delle cause civili per danni intentate al suo patrimonio.

 

virginia roberts giuffre 3

Le donne che lo accusano di averle trasformate in schiave sessuali quando, spesso, erano ancora minorenni - Virginia Roberts Giuffre, Jennifer Araoz, Johanna Sjoberg, la lista è lunga e molti nomi sono ancora coperti da anonimato - potranno rivolgersi ai tribunali civili soltanto se, nello Stato in cui sarebbero stati commessi i crimini di cui accusano Epstein, non sia ancora intervenuta la prescrizione.

johanna sjoberg

 

Araoz, ieri, è stata la prima a diffondere un comunicato: «Sono arrabbiata: Jeffrey Epstein non dovrà affrontare in tribunale chi è sopravvissuto ai suoi abusi. Dovremo convivere con le conseguenze delle sue azioni per il resto delle nostre vite, mentre lui non dovrà affrontare le conseguenze dei crimini che ha commesso, il dolore e il trauma che ha causato così tante persone. Epstein non c' è più, ma la giustizia deve andare avanti. Spero che le autorità perseguiranno i suoi complici, e assicureranno un risarcimento alle vittime».

virginia roberts giuffre 1

 

Non che la condanna penale del 2008 - patteggiò 18 mesi, con modalità di detenzione e rilascio così blande che oggi paiono figlie di un favoritismo scandaloso - sia stata l' unico problema legale di Epstein, fino all' arresto del mese scorso per le nuove accuse di traffico di minorenni.

george mitchell

 

Nel 2008 gli fecero causa un numero imprecisato di ragazze (Jane Does v. Epstein, 2008), e Epstein trovò un accordo extragiudiziale con le accusatrici.

Stessa dinamica 7 anni dopo, quando toccò a Roberts Giuffre (Virginia Roberts Giuffre v. Epstein, 2015) fargli causa, e ancora una volta il finanziere rimediò con un accordo. Virginia Roberts Giuffre nello stesso anno fece causa - per diffamazione: l' aveva chiamata bugiarda - anche a Ghislaine Maxwell, per oltre un ventennio potentissima assistente di Epstein. Due anni dopo anche Maxwell scelse la strada dell' accordo, pagò l' accusatrice e la causa finì lì.

 

bill richardson

Il caso politicamente più delicato era «Jane Doe v. Epstein and Trump, 2016», causa depositata in tribunale federale da una donna che sostiene di essere stata ripetutamente aggredita da Epstein e da Donald Trump nel 1994, quando aveva 13 anni. L' accusatrice, rimasta anonima, aveva ritirato la causa pochi giorni prima delle presidenziali del 2016.

glenn dubin eva andersson dubin

 

L' anno successivo «Sarah Ransome v. Epstein and Maxwell, 2017» era stata ancora una volta una causa per danni intentata da una delle ex «assistenti» di Epstein, anche qui un accordo extragiudiziale. Nell' ultimo anno, l' ultimo accordo extragiudiziali, «Bradley Edwards v. Epstein, 2018» e una causa rimasta aperta al momento della sua morte, «Maria Farmer v. Epstein and Maxwell,2019», con nuove accuse di stupro e richiesta di danni.

virginia roberts giuffre 2

 

Resta il patrimonio: quasi mezzo miliardo di euro, con una lista di proprietà immobiliari di enorme valore (la casa di Manhattan, nell' Upper East Side, vale da sola 55,9 milioni di dollari), Little St. James, 63,87 milioni. In più, 56 milioni in contanti, 300 milioni in titoli, e altre rendite. Che ora potrebbero essere attaccate dalle accusatrici e dai loro avvocati.

il jet privato di jeffrey epstein lolita express 2il jet privato di jeffrey epstein lolita express 3il jet privato di jeffrey epstein lolita express 4il party di epstein e trump 9jeffrey epsteinbill clinton dershowitz epstein aereo lolita expressghislaine maxwell e jeffrey epsteinjeffrey epstein prince andrew jeffrey epstein 3jeffrey epstein cliton e trumpil jet privato di jeffrey epstein lolita expressjeffrey epsteinjeffrey epstein 2jeffrey epstein 1jeffrey epstein 11jeffrey epstein 12jeffrey epstein 13jeffrey epstein 14jeffrey epstein 15jeffrey epstein 2jeffrey epstein 3jeffrey epstein 4jeffrey epstein 5jeffrey epstein 7jeffrey epstein 8jeffrey epstein 9jeffrey epstein scapolo del mese per cosmopolitan 1980bill clinton sul jet privato di jeffrey epstein lolita expressil jet privato di jeffrey epstein lolita express 1

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)