medici infermieri picchiati

SANITÀ CAPOVOLTA: ORA DOBBIAMO CURARE I MEDICI! IN LOMBARDIA IL 12% DEI CONTAGIATI DAL CORONAVIRUS SONO INFERMIERI E MEDICI. MANCANO 250 UNITÀ, GLI OSPEDALI RISCHIANO DI FERMARSI PROPRIO MENTRE DEVONO RISPONDERE A UNA RICHIESTA DI ASSISTENZA SENZA PRECEDENTI - A ROMA E NEL LAZIO, DOPO I 14 NUOVI POSITIVI DI IERI CHE SONO PASSATI DAL PRONTO SOCCORSO, RISCHIANO DI DOVERSI FERMARE PER RAGIONI PRUDENZIALI CIRCA CENTO UNITÀ DEL PERSONALE MEDICO…

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

un malato di coronavirus trasportato in ospedale

In Lombardia il 12 per cento dei contagiati sono infermieri e medici. Mancano 250 unità, gli ospedali rischiano di fermarsi proprio mentre devono rispondere a una richiesta di assistenza dei pazienti senza precedenti. A Roma e nel Lazio, dopo i 14 nuovi positivi di ieri che sono passati dal pronto soccorso, ospedali come San Giovanni, Policlinico Casilino, Sant'Andrea, San Filippo Neri, Velletri e Latina rischiano di doversi fermare per ragioni prudenziali, circa cento unità del personale medico, anche se secondo la Regione Lazio, alla luce degli ultimi controlli incrociati, quella cifra dovrebbe essere attorno a 40-50.

 

ASSEDIO

PRONTO SOCCORSO OSPEDALE CODOGNO

Ma la sintesi è che l'avanzata del coronavirus sta non solo riempiendo i reparti di terapia intensiva, ma svuotando le corsie di personale che, per ragioni di cautela, deve andare in quarantena. Sempre a Roma all'ospedale Bambino Gesù ci sono due medici in isolamento perché hanno avuto contatti con pazienti positivi (dalla struttura precisano che comunque si attende l'esito dei test e i due professionisti non stanno lavorando); all'ospedale San Camillo un medico è positivo, quindi a casa in isolamento, perché è rimasto contagiato mentre era in settimana bianca in Veneto.

 

Altri esempi: dodici tra infermieri e operatori dell'ospedale Molinette, a Torino, sono stati messi in quarantena precauzionale dopo il caso di un paziente risultato positivo al coronavirus. Di questo passo, tra medici infettati (attorno alla zona rossa di Codogno la situazione è drammatica) e quelli in quarantena, gli ospedali si fermano. Per questo Luca Zaia, il presidente del Veneto, regione a cui mancano 400 tra medici e infermieri a causa del coronavirus, ieri ha attaccato: «Voglio chiedere che si metta mano alla norma e si dia modo ai medici di poter operare anche se presentano dei contatti con persone positive. Non possiamo mettere in isolamento fiduciario i medici per 14 giorni».

INFERMIERI ALL OSPEDALE DI CODOGNO CON MASCHERINE MA SENZA GUANTI

 

La proposta: effettuare il test ogni giorno, ma se il medico o l'infermiere risulta asintomatico e negativo consentirgli di continuare a lavorare, sia pure con la mascherina. Giulio Gallera, assessore alla Sanità della Lombardia, spiega: «Noi già lo facciamo, altrimenti tutto si ferma.

 

E poi abbiamo ridotto del 70 per cento gli interventi di elezione, lunedì blocchiamo l'attività ambulatoriale differibile. Abbiamo anticipato le lauree del corso infermieristico previste ad aprile e partiamo con le assunzioni di 315 operatori. Infine, richiamiamo medici e infermieri in pensione. Voglio rassicurare i lombardi sul fatto che tutte le attività urgenti e non differibili, sia per i pazienti cronici che per il resto dei lombardi, verranno assicurate».

 

CORSA

coronavirus casi in italia

Si tratta di una corsa contro il tempo perché mentre aumenta il numero dei contagiati e diminuisce quello del personale sanitario disponibile, anche nelle regioni senza zona rossa, si stanno esaurendo i posti di terapia intensiva. A Roma ieri solo per il coronavirus sono diventati sette i pazienti in rianimazione. Per ora è un numero sostenibile, ma cosa succederà se il ritmo di crescita dei positivi e della parte che necessita di respirazione assistita dovesse essere in linea con quello di questi giorni o con quello del resto d'Italia?

 

Nel Lazio ci sono 540 posti di terapia intensiva, ma sono già occupati all'80 per cento, visto che comunque vi sono anche altre patologie che normalmente richiedono questo tipo di assistenza. Per questo si sta correndo ai ripari. «In questo momento - spiega l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato - la priorità è garantire tutte le procedure di sicurezza, evitare nuove quarantene al personale sanitario e attuare la prima fase del potenziamento delle terapie intensive con 77 nuovi posti».

 

coronavirus 2

In totale, i letti aggiuntivi per questo tipo di emergenza dovranno essere almeno 153, anche se in caso di necessità questo numero può essere aumentato. Altro nodo è quello dei test: nel Lazio fino ad oggi 1.175 («molto più della Francia» sottolineano in Regione), ma dopo l'incremento di ieri di nuovi casi si è compreso che centralizzare tutto nel laboratorio dello Spallanzani alla lunga potrebbe diventare insostenibile. Per questo sono stati attivati anche altri quattro laboratori, in modo da velocizzare le verifiche, anche se l'hub di riferimento resterà quello dello Spallanzani.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”