I SOLDATI RUSSI CONTAGIATI A CHERNOBYL E TRASPORTATI IN UN OSPEDALE IN BIELORUSSIA SI ERANO MESSI A SCAVARE TRINCEE NELLA FORESTA ROSSA, LA ZONA PIU' CONTAMINATA - ENERGOATAN, L'AGENZIA UCRAINA CHE GESTISCE IL SITO: "NESSUNA SORPRESA CHE GLI OCCUPANTI ABBIANO RICEVUTO UNA SIGNIFICATIVA DOSE DI RADIAZIONI E SIANO ANDATI NEL PANICO AI PRIMI SEGNI DI MALESSERE" - E KIEV RIPRENDE IN MANO L'IMPIANTO...

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Marco Ventura per “il Messaggero”

 

Chernobyl Chernobyl

Un centinaio di veicoli militari in due colonne, con quasi 400 soldati russi alcuni dei quali contaminati dalle radiazioni di Chernobyl. Il viaggio del terrore delle forze di occupazione russe, in fuga dal sito della centrale che la notte del 25 aprile 1986 esplose provocando la più grande catastrofe nucleare mai vista, è cominciato e si è concluso ieri in Bielorussia e il sito sarebbe tornato sotto il controllo delle autorità ucraine a cui l'avrebbero consegnato i responsabili della Guardia nazionale russa che svolge compiti di polizia militare.

 

Ufficialmente, la manovra rientra nelle operazioni di disimpegno e riposizionamento dei russi a nord di Kiev, per consentire l'alleggerimento e la sostituzione con truppe fresche.

 

Bandiere segnalano radioattivita a Chernobyl Bandiere segnalano radioattivita a Chernobyl

I SINTOMI I militari su cui sarebbero stati riscontrati effetti e sintomi di un eccessivo livello di radiazioni sarebbero sotto osservazione in un centro specializzato nella cittadina bielorussa di Gomel, sede di parte dei negoziati tra russi e ucraini delle ultime settimane.

 

A seguire nella notte, con il favore del buio, avrebbe passato il confine con la Bielorussia una teoria di pullman-fantasma con salme di soldati russi uccisi in combattimento. Le voci di contaminazione nucleare, come tutte quelle che riguardano Chernobyl conquistata nei primi giorni dell'invasione russa dell'Ucraina, sono sufficienti a scatenare la paura tra gli abitanti di città e villaggi vicini (e non solo).

 

Edificio nella zona di esclusione di Chernobyl Edificio nella zona di esclusione di Chernobyl

LE TRINCEE La verità anticipata dal Pentagono e confermata da Energoatom, l'Agenzia di Stato ucraina che gestisce Chernobyl, sarebbe che i soldati russi si erano messi a scavare trincee nella spettrale, monumentale Foresta Rossa, chiamata così perché si colorò di rosso sangue, in un'esplosione di autunno nucleare, quando nell'86 fu investita dai fumi radioattivi e rientra oggi nella zona di alienazione o esclusione attorno alla centrale.

 

Ci vivono solo gruppi dispersi di contadini che si sono sempre rifiutati di lasciare le loro case, e una popolazione ancora poco conosciuta di fauna selvaggia che negli anni si è riversata in tutta quest'area dimenticata dall'uomo.

 

Chernobyl Chernobyl

La guerra ha provocato incendi visibili da droni e satelliti, che però sono ricorrenti in un'area in cui gli organismi che decompongono i residui organici non sopravvivono agli effetti delle radiazioni e lasciano il campo a rami e radiche.

 

«I militari che occupavano il sito» ha annunciato Energoatom «hanno comunicato in mattinata al personale ucraino della stazione l'intenzione di lasciare l'impianto nucleare di Chernobyl. I soldati russi hanno scavato trincee nella Foresta Rossa, nella zona più contaminata. Nessuna sorpresa che gli occupanti abbiano ricevuto una significativa dose di radiazioni e siano andati nel panico ai primi segni di malessere. Tutto è successo con grande rapidità».

 

Centrale di Chernobyl occupata dai russi 2 Centrale di Chernobyl occupata dai russi 2

LA SICUREZZA Alzando la terra, i soldati hanno disperso nell'atmosfera componenti radioattivi che si erano accumulati nel suolo, spiega Antonio Ereditato, fisico delle particelle elementari e docente alla Yale University.

 

«Che la centrale sia invece il luogo più sicuro dove stare lo dimostra il fatto che non si registrerebbero casi di contaminazione radioattiva tra gli operai». Sono oltre 200 gli ucraini che garantiscono la sicurezza della centrale.

 

RISCHIO NULLO Il rischio reale, a detta di Ereditato, sarebbe nullo. I reattori sarebbero ben protetti, mentre un discorso a parte va fatto per il combustibile stoccato, «che di solito non gode di tutte le sicurezze del reattore attivo, ma viene messo in una piscina in attesa, anche per anni, di esser sistemato nei centri di raccolta».

 

Centrale di Chernobyl occupata dai russi Centrale di Chernobyl occupata dai russi

Che senso ha bombardare una centrale nucleare, se la nube radioattiva colpirebbe anche i russi e la Russia? Ma se il rischio non è alto, l'impatto psicologico di ogni piccolo incidente è enorme. E l'incognita più grave riguarda l'interruzione di elettricità: le piscine vanno continuamente raffreddate. La sera dell'attacco russo, infatti, entrarono in funzione i gruppi elettrogeni.

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