sacerdoti morti

LA STRAGE DEI SACERDOTI: IN ITALIA I DECESSI SONO 67 (TUTTI DI ETÀ SUPERIORE AI 73 ANNI) - LA DIOCESI DI BERGAMO LA PIÙ COLPITA CON 22 - A PARMA L'INFEZIONE COLPISCE I MISSIONARI: ALMENO DODICI LE VITTIME - L'OMAGGIO DI PAPA FRANCESCO: "PASTORI CON L’ODORE DI PECORA. ERANO IN MEZZO ALLA GENTE, AL SERVIZIO DEGLI AMMALATI"

Domenico Agasso Jr e Franco Giubilei per “la Stampa”

 

In poco più di due settimane, nella casa madre dei Saveriani a Parma sono morti 12 missionari, una situazione drammatica che va a sommarsi ai 67 preti deceduti finora in tutta Italia a causa del contagio da Covid-19.

sacerdoti morti

 

Che il Parmense sia una delle zone più colpite dalla pandemia in Emilia-Romagna lo dicono i numeri, che da diversi giorni vedono questa provincia al secondo posto dopo Piacenza sia per malati (solo ieri 71 in più) che per decessi (più 20), ma quanto sta accadendo nell' edificio di viale San Martino ha proporzioni ancora più gravi: «Assomiglia a una decimazione, cominciata circa 16 giorni fa e proseguita quasi al ritmo di una morte al giorno - racconta Rosario Giannattasio, padre superiore della congregazione fondata a Parma più di un secolo fa -. Qui attualmente ospitiamo 43-44 confratelli di passaggio o di ritorno dalle missioni, sempre qui hanno sede varie attività amministrative e un' infermeria al quarto piano».

 

 

I volti e le storie dei missionari deceduti, tutti di età superiore ai 73 anni, chi over 90 e già in condizioni di salute molto precarie, sono pubblicati nel sito ufficiale della congregazione. A impressionare è anche la circostanza che manca la sicurezza sulla causa di morte: «Coronavirus? Non possiamo saperlo per certo, semplicemente perché non hanno fatto le analisi - spiega il padre superiore -, i certificati medici parlano di arresto cardiaco o di altri motivi, di sicuro i più vecchi sono stati i più colpiti.

 

Siamo fortunati ad avere un medico interno, che si occupa dei nostri confratelli, perché ci sentiamo un po' soli». Il religioso aggiunge di aver fatto presente la situazione alle autorità sanitarie già coi primi casi sospetti, tanto che «l' 11 marzo scorso è stato tolto il personale dipendente». Chiusa e sanificata la lavanderia e chiusa anche la mensa, coi pasti affidati a un' azienda esterna. Tre operatori sono stati trovati positivi al coronavirus, chiaro segnale che il contagio era dilagato nella struttura.

sacerdoti morti

 

Attualmente i Saveriani osservano la quarantena, ma nella casa madre ci sono altri ospiti a rischio: «Sette-otto persone non stanno bene, altri due sono già in ospedale e c' è il rischio che la strage continui.

 

Ho la sensazione che il sistema sanitario faccia veramente fatica a fronteggiare l' emergenza e che non stia funzionando». Dall' Ausl di Parma, assediata dal contagio in continua crescita che si abbatte anche su molte altre strutture per anziani, dicono di aver attivato le procedure del caso più di dieci giorni fa: «Quando siamo stati informati siamo intervenuti con un' inchiesta epidemiologica, abbiamo dato indicazioni su come fronteggiare la situazione e messo in quarantena la casa - spiega Bianca Borrini, del servizio di igiene pubblica -. La nostra pneumologa si è recata due volte nella struttura, che è stata visitata anche dai medici del 118 e dalla pubblica assistenza».

 

Questa vicenda si aggiunge alle prime cifre strazianti che emergono sul clero italiano.

 

Anche i preti infatti stanno pagando un tributo altissimo alla pandemia. Il coronavirus è stato letale per 67 sacerdoti, 22 solo nella diocesi di Bergamo. Ma ci sono lacrime anche a Lodi, Milano, Cremona, Mantova, Parma, Pesaro, La Spezia, Nuoro. E Salerno.

ROSARIO DI PAPA FRANCESCO

 

La maggior parte è morta «sul campo», pienamente in attività. Ieri il Papa li ha ricordati, insieme a medici e infermieri che hanno perso la vita «perché erano al servizio degli ammalati». E comunque i lutti nel mondo ecclesiastico sono molti di più, perché il computo non comprende missionari, religiosi e suore, che non sono direttamente collegati con la Chiesa italiana bensì ai rispettivi ordini e congregazioni (è il caso dei Saveriani di Parma), come spiega Francesco Ognibene, il giornalista di Avvenire a cui si deve il complicato lavoro del primo conteggio.

 

Nella Spoon River si piange don Franco Carnevali, 68 anni, che in Lombardia «ha fatto tanto bene alla vita di tanti», ha scritto don Davide Milani.

 

A Bergamo il virus si è portato via anche don Fausto Resmini, 67 anni, «prete degli ultimi»: aveva creato la Comunità per minori Don Milani di Sorisole, e con il suo camper del servizio «Esodo» portava viveri ai senzatetto. Al Sud, nella diocesi di Salerno, il triste primato del più giovane: don Alessandro Brignone aveva 45 anni.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...