iuventa ong

SUONA IL GONG PER LE ONG - NELLE CARTE DEI PM DI RAGUSA GLI ARMATORI DELLA ''MARE JONIO'' CHIESERO 270 MILA EURO (POI NE ARRIVARONO 125 MILA) PER SALVARE I 27 MIGRANTI DEL MERCANTILE MAERSK ETIENNE - I DANESI SMENTISCONO ACCORDI PREVENTIVI: "FU UN RISARCIMENTO SPESE" - SOCCORSI PILOTATI PER AVERE PIÙ VISIBILITÀ, REPORT MEDICI FALSI, SCAFISTI FATTI SBARCARE: TUTTE LE ACCUSE ALLE NO PROFIT DEL MARE...

1 - "MARE JONIO CHIESE 270 MILA EURO" LE CARTE DEI PM SULLA NAVE DEI MIGRANTI

Fabio Tonacci per "la Repubblica"

 

Luca Casarini e Pietro Marrone

L'inchiesta della procura di Ragusa che contesta agli armatori della Mare Jonio l'accusa peggiore per chi fa della solidarietà la propria ragione di essere - aver portato illegalmente in Italia 27 migranti, trasbordati dal mercantile Maersk Etienne l'11 settembre scorso, "col fine di trarre un profitto di 125.000 euro" - comincia a svelare le proprie carte. E a suscitare le perplessità non solo degli indagati, ma anche della compagnia danese coinvolta.

 

luca casarini

Il decreto di perquisizione firmato dal procuratore capo Fabio D'Anna e dal sostituto Santo Fornasier, riporta i capi di imputazione a carico di Giuseppe Caccia e Alessandro Metz (soci della Idra social shipping srl, che possiede il rimorchiatore Mare Jonio utilizzato da Mediterranea per i salvataggi), del capomissione Luca Casarini e del capitano Pietro Marrone: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione.

luca casarini

 

L'idea che si sono fatti i pm è che Caccia, Metz e Casarini si siano accordati preventivamente con l'armatore della petroliera Maersk Etienne, bloccata da 37 giorni in mare con i naufraghi a bordo perché le autorità maltesi non la autorizzavano a sbarcare, per effettuare, dietro compenso, il trasbordo e risolvere lo stallo.

 

luca casarini

Il prezzo del favore è arrivato due mesi dopo, il 30 novembre, sul conto della Idra: un bonifico di 125.000 euro corrisposto dalla Maersk Tankers. "Elargito - scrivono i magistrati - a fronte di una richiesta di Caccia di 270.000 euro". A sostegno dell'ipotesi dell'accordo preventivo allegano i tabulati delle utenze di Caccia, che mostrano, tra l'8 e l'11 settembre, 4 chiamate a un numero danese "di cui non è stato identificato l' intestatario", ma per cui hanno "il fondato motivo che riconduca alla Maersk".

 

mare jonio

Il patto verbale si sarebbe perfezionato il 6 ottobre, quando Caccia si è incontrato a Copenhaghen con Tommy Thomassen, direttore tecnico del Reparto Tankers Maersk, "per accelerare la trattativa".

 

E qui, però, nel castello della pubblica accusa si sentono scricchiolii. Intanto perché quel numero sconosciuto non è della Maersk, ma di Maria Skipper Shwenn della Danish Shipping, l'associazione che riunisce gli armatori danesi. «Caccia ci stava parlando - spiega a Repubblica Alessandro Metz - perché il caso della Etienne era diventato la vergogna d'Europa e stavamo cercando di convincere la Danish a fare pressione su Ursula Von Der Leyen».

 

mare jonio nave ong

Gli stessi dirigenti della Maersk, che gli inquirenti non hanno ancora sentito, specificano: «Prima e durante l'operazione di settembre, non c'è stato alcun accordo o promessa di compenso finanziario. Era una situazione umanitaria. Mesi dopo abbiamo incontrato delegati di Mediterranea in un meeting (a Copenhagen, ndr) e abbiamo deciso di contribuire con 125.000 euro per coprire in parte i costi che avevano sostenuto».

 

Nel decreto di perquisizione, però, c'è altro. Per giustificare il trasbordo e la successiva richiesta di attracco in Italia (accordato dal Centro di coordinamento soccorsi di Roma), il team della Mare Jonio avrebbe volutamente esagerato le condizioni sanitarie dei 27 naufraghi.

 

mare jonio nave ong

Dopo lo sbarco a Pozzallo, infatti, il medico Usmaf del ministero non ha trovato niente di patologico e ha accertato l'insussistenza di una presunta gravidanza. «A fare il report medico è stata una dottoressa seria che ora lavora in ospedale», ribatte Metz. «Solo dei pm in malafede possono sostenere che quelle persone, dopo tutto ciò che avevano passato in Libia e da 37 giorni confinate in uno spazio di 20 metri quadrati sulla prua della petroliera, non fossero in stato di necessità. Stanno criminalizzando la solidarietà».

 

2 - LE GRANDI ONG VERSO IL PROCESSO: "SOCCORSI PILOTATI PER AVERE VISIBILITÀ"

Alessandra Ziniti per "la Repubblica"

 

Nessun passaggio di soldi. Mai. Quei soccorsi, anche se con modalità sospette, furono comunque effettuati per salvare vite umane. E però, i comandanti e i capimissione che tra il 2016 e il 2017 si susseguirono sulle navi di Medici senza frontiere e Save the children, agirono «nell'interesse e a vantaggio delle Ong che così ottenevano maggiore visibilità pubblica e mediatica con conseguente incremento della partecipazione - anche economica - dei propri sostenitori».

 

ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere

Sono parole che gettano ombre molto lunghe su due delle più grandi Ong quelle delle pm Brunella Sardoni e Giulia Mucaria che, coordinate dal procuratore Maurizio Agnello, hanno chiuso la prima inchiesta sui soccorsi nel Mediterraneo aperta nell'estate 2017 con il sequestro della Iuventa della tedesca Jugend Rettet. Tre anni e mezzo dopo, con la nave ancora bloccata a Trapani, 24 avvisi di garanzia, due dei quali raggiungono Msf e Save the children, annunciano l'imminente richiesta di rinvio a giudizio.

 

Soccorsi concordati con i trafficanti, scafisti portati in Italia mischiati tra i migranti, barconi e persino salvagente restituiti ai criminali, luci per segnalare la posizione, trasponder spenti per evitare la localizzazione, interventi non comunicati alle autorità marittime italiane e una serie di falsi per trasformare in eventi Sar quelli che - secondo l'accusa - sarebbero state delle vere e proprie consegne.

 

ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere 3

Accuse pesantissime che le due Ong respingono. «Si apre un altro lungo periodo di fango e di sospetti sull'operato delle organizzazioni in mare. Ribadiamo la piena legittimità della nostra azione, che abbiamo sempre svolto in modo trasparente, sotto il coordinamento delle autorità competenti e nel rispetto della legge, con l'unico obiettivo di salvare vite umane», replica Msf.

 

«Siamo certi di aver sempre agito nel pieno rispetto delle legge e del diritto internazionale e in costante coordinamento con la Guardia Costiera Italiana unicamente per salvare vite umane», aggiunge Save the children.

 

ocean viking la nuova nave di sos mediterranee medici senza frontiere 4

Ma le due Ong dovranno misurarsi con accuse, rivolte ai loro uomini, suffragate da foto e filmati realizzati da un agente di polizia sotto copertura fatto imbarcare sulla Vos Hestia di Save the children dopo la singolare denuncia di un contractor incaricato della sicurezza che si premura anche di contattare la Lega.

 

È l'estate 2016, quella in cui la neonata flotta delle navi umanitarie scende in mare. Il codice di autoregolamentazione di Minniti è di là da venire. La Iuventa, piccola nave di giovanissimi volontari tedesca, staziona spesso al limite delle acque libiche, soccorre i migranti e li trasborda sulle più grandi Vos Hestia e Vos Prudence che fanno la spola con la Sicilia. Non si va per il sottile per il primo anno, l'obiettivo è portare via dalla Libia più gente possibile.

 

NAVE DI SAVE THE CHILDREN

Il 18 giugno 2017, dopo aver preso a bordo i migranti, i volontari di Iuventa vengono fotografati mentre restituiscono ai trafficanti tre barche legate con una fune. Sono 264, «una vera e propria consegna concordata», scrivono i pm.

 

La Vos Hestia, invece, sarebbe stata informata in tempo reale delle partenze dalle coste libiche: il 4 maggio 2017,«dopo aver appreso nel pomeriggio dell'avvenuta partenza di più imbarcazioni, si dirige verso un preciso tratto di mare senza dare alcuna comunicazione alle autorità competenti», scrivono i pm. Alle 6.45 del giorno dopo prende a bordo 548 migranti.

 

MIGRANTI SULLA NAVE DI SAVE THE CHILDREN

La sera del 22 maggio, le luci del ponte della nave restano accese (cosa vietata), due battelli vengono messi in acqua e prelevano un gruppo di altri 120 migranti. Il 26 giugno, in sole sei ore, la nave carica 1.066 persone da più imbarcazioni. Alcune di loro hanno giubbotti di salvataggio. I volontari di Save the children fanno indossare ai migranti quelli con il loro logo e restituiscono ai trafficanti quelli vecchi.

 

Alcuni degli scafisti vengono fatti salire a bordo. Mischiati tra i profughi anche loro arriveranno in Italia sulle navi umanitarie. Dall'inchiesta sono state stralciate le posizioni di alcuni indagati, tra cui la comandante della Iuventa Pia Kemp e il sacerdote eritreo don Mussie Zerai, punto di riferimento per i migranti che si mettono in viaggio dall'Eritrea.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA