neonazi nazista nazisti

LA SVASTICA NEL DNA - IL 40% DEI TEDESCHI PREFERIREBBE VIVERE IN UN SISTEMA AUTORITARIO: VI STUPITE DEL RISORGERE DEI NEO-NAZISTI IN GIRO PER LA GERMANIA (SOPRATTUTTO IN QUELLA DELL’EST)? ALLORA DOVRESTE VEDERE I DATI DI UNO STUDIO CONDOTTO DALL’UNIVERSITÀ DI LIPSIA - COME DICEVA GUNTER GRASS: “NELLA SOCIETÀ TEDESCA ESISTE UN TUMORE CHE RENDE PERICOLOSA UNA GERMANIA UNIFICATA E FORTE”

Francesco Carella per “Libero Quotidiano”

 

neonazisti 2

Dopo la delibera sull' emergenza nazismo approvata a maggioranza, pochi giorni or sono, dal consiglio comunale di Dresda - città capoluogo della Sassonia - vengono in mente le parole pronunciate dallo scrittore Günter Grass all' indomani della caduta del Muro di Berlino, di cui sabato scorso si è celebrato il trentennale .

gunter grass

 

Scrisse l' autore de Il Tamburo di Latta : «Esiste nella società tedesca un tumore annidato nel profondo dell' animo che rende pericolosa una Germania unificata e forte». Parole dure come pietre scagliate contro «lo spirito germanico» che procurarono a Grass (lo scrittore confesserà in un libro del 2006 di essersi arruolato all' età di 17 anni nelle Waffen SS ) attacchi furenti da parte dell' intero mondo politico - culturale europeo.

 

adolf hitler

La verità è che i grandi artisti, quando sono grandi davvero, possiedono antenne speciali grazie alle quali ricevono, prima di tutti gli altri, segnali che partono dalle viscere della società. Tant' è che a distanza di pochi anni l' allora presidente del consiglio centrale ebraico in Germania, Paul Spiegel, in un' intervista che fece molto rumore pubblicata su Focus, lanciò l' allarme sulla crescita del neonazismo e parlò addirittura della possibilità di considerare, per la comunità ebraica tedesca, la via dell' espatrio. Sia Grass che Spiegel avevano visto giusto, intuendo la pericolosità - purtroppo in perfetta solitudine - di ciò che registravano i più accreditati istituti demoscopici circa gli umori profondi presenti nella popolazione tedesca già a partire dal lontano 1951.

 

neonazisticaduta del muro di berlino 3

Infatti, risale a quell' anno un sondaggio, commissionato dagli Alleati, che rivela che il 25% dei tedeschi si dichiara favorevole a un sistema politico costituito da un partito unico e solo il 32% fa ricadere sul proprio Paese la responsabilità della guerra. In una nuova ricerca, realizzata tre anni dopo, si apprende che il 48% della popolazione considera Adolf Hitler un grande statista e il Terzo Reich un' esperienza da non ripudiare. Risultati non dissimili si evincono da numerose inchieste effettuate negli anni '70 .

 

hitler

LE DOMANDE

Nel 1980 venne realizzato uno studio che colse di sorpresa l' intera classe dirigente ormai convinta di avere chiuso definitivamente i conti con il passato nazionalsocialista.

L' obiettivo dell' indagine era quello d' individuare, attraverso una serie di domande mirate, il potenziale di estrema destra presente nell' elettorato tedesco. Ebbene, emerse che il 14% avrebbe preferito avere un nuovo führer, mentre il 39% desiderava che coloro che guidavano il Paese s' impegnassero di più per preservare la purezza della razza.

neonazisti 1

 

Nella primavera del 1986 un autorevole istituto di ricerca, Allensbach, rese noto che un terzo dei tedeschi rispondeva con insofferenza alle domande sul nazionalsocialismo e che tra i giovani al di sotto dei trent' anni la percentuale degli insofferenti saliva al 59% con punte, fra i meno istruiti, intorno al 73%.

hitler

 

Atteggiamenti che vengono incoraggiati dal processo di unificazione, come dimostrano le cronache che incominciano a giungere fin dai primi anni '90 dall' ex DDR e che riferiscono di pesanti episodi xenofobi e razzisti. A tal proposito, nel 1992 uno studio, sempre firmato Allensbach, rilevava un aumento del ricorso a stereotipi e a pregiudizi antisemiti, in particolar modo da parte dei cittadini dell' Est. Il 54%, contro il 42% dell' 86, giudicava gli ebrei astuti e senza scrupoli, mentre il 22% degli interessati asseriva con convinzione di non volere un amico o un collega ebreo.

 

hitler e i suoi uomini

POSIZIONI AMBIGUE

Tendenze confermate dall' inchiesta condotta nel novembre 2018 dall' Università di Lipsia. I numeri sono sostanzialmente omogenei a quelli fin qui riportati: su un campione di 2500 intervistati, il 22 % ritiene che l' esperienza nazista non sia tutta da buttare, mentre il 40 % preferirebbe vivere in un sistema autoritario e vorrebbe che si chiudessero definitivamente le porte agli immigrati di religione islamica. Per quanto riguarda l' antisemitismo, il 20% afferma, ricalcando i peggiori luoghi comuni, che gli ebrei «hanno qualcosa di non conforme a noi».

caduta del muro di berlino 1

 

Insomma, non si può continuare ad ignorare che una parte non irrilevante della pubblica opinione tedesca abbia conservato posizioni a dir poco ambigue sulla più oscura pagina della loro storia. Il pessimismo di Günter Grass e l' allarme di Paul Spiegel furono sottovalutati dalla classe politica nella speranza che quelle ferite potessero rimarginarsi con il semplice trascorrere del tempo. Ma così non è stato.

 

Tant' è che il regista tedesco Wim Wenders, qualche anno fa dopo aver visto Der Untergang, il film di Oliver Hirschbiegel - tratto dal libro di Joachim Fest in cui sono stati ricostruiti gli ultimi giorni di Hitler nel bunker berlinese - punta l' indice contro gli autori accusandoli, sul settimanale Die Zeit, di «alimentare l' illusione di poter fare dei progressi nell' elaborazione dell' orrore nazista, senza sforzo e senza sofferenza». Del resto, come la storia ha più volte dimostrato, «il passato non passa» se non viene raccontato e scandagliato in profondità anche attraverso processi interiori dolorosi. Passaggi, questi ultimi, indispensabili per evitare che le nuove generazioni commettano gli stessi errori.

hans baur e hitler 2hans baur e hitler 3caduta del muro di berlino 2una ragazza tira un bacio di fronte al murale the mortal kisshitler 1

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)