TAGLIA, CUCI, ACCOLTELLA E POI PREGA – LORETTA M., L’EX SARTA DI SOFIA LOREN ARRESTATA PER AVER ACCOLTELLATO ALLA SCHIENA IL MARITO, LASCERA' IL CARCERE E SARA' TRASFERITA IN UN CONVENTO – LA DONNA 84ENNE DAL 10 AGOSTO È RINCHIUSA A REBIBBIA A ROMA CON L’ACCUSA DI TENTATO OMICIDIO – ALLE ORIGINI DELL'AGGRESSIONE POTREBBERO ESSERCI ANNI DI MALTRATTAMENTI SUBITI...

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Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

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Ora è almeno altrettanto spaventata del marito al quale ha tirato una coltellata dopo giorni (ma magari erano anni) di incomprensioni. Loretta M., 84 anni, ha cucito abiti da Oscar, fino a quando i suoi occhi glielo hanno permesso.

 

Sofia Loren e Marcello Mastroianni, a suo dire solo alcuni tra i suoi molti clienti, si sono fidati delle sue dita. Poi, dopo una vita di imbottiture e orli, cuciture e pences, ecco la pensione. Le liti, gli insulti, forse i maltrattamenti in casa. Così dal 10 agosto scorso Loretta, senza figli, è detenuta al reparto femminile di Rebibbia, con l’accusa di tentato omicidio.

 

rebibbia detenuta rebibbia detenuta

Quelle coltellate alla schiena del marito, un ottantatreenne con cui ha avuto a lungo un rapporto conflittuale, rischiano di costarle caro. Lui, ricoverato al Policlinico di Tor Vergata in codice giallo, sembra fuori pericolo ma l’età e lo choc lo hanno molto provato. Lei è entrata nel penitenziario passando attraverso l’isolamento (a causa del Covid) e alla sua età è approdata a una dimensione dolorosa e ostile.

 

Sta di fatto che la garante capitolina dei diritti dei detenuti, Gabriella Stramaccioni, ha sollevato il caso attraverso un post pubblicato su Facebook il giorno di Ferragosto (qui l'articolo del Corriere che ha svelato questa storia): «Fra i vari incontri di questa mattina mi ha colpito quello con Loretta all’infermeria del femminile» ha scritto. A suo giudizio quello di Loretta M. sarebbe stato un arresto affrettato: «Questa donna equilibrata, signorile, dignitosa è stata consegnata al carcere senza alcuna alternativa. Non aveva i suoi effetti personali e neppure la dentiera. Immaginate il suo stato d’animo», dice Stramaccioni.

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In seguito alla denuncia del garante si è aperto uno spiraglio. E oggi, se tutto va come dovrebbe, e il magistrato di turno firmerà un nuovo provvedimento, per la donna si apriranno le porte della Fondazione cittadella missionaria della casa del povero, rifugio di alcune suore africane con grande esperienza del mondo carcerario.

 

Loretta M. sarà poi ascoltata nuovamente dal pm Delio Spagnolo che indaga per il tentato omicidio del marito. La notte fra il 9 e il 10 agosto i vicini di casa della coppia hanno sentito grida e insulti. Fino a quando è partita una chiamata alle forze dell’ordine. Una volta intervenuti, gli agenti del vicino commissariato Tuscolano hanno trasportato lui al pronto soccorso e lei al San Giovanni per una visita. In seguito alle dimissioni, Loretta è entrata a Rebibbia così com’era, in pigiama e senza effetti personali.

 

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«Sul corpo ha lividi che fanno ipotizzare precedenti maltrattamenti», aggiunge Stramaccioni. Ma la causa scatenante della lite? La donna è stata rimproverata dal marito perché parlava troppo. Eppure, senza dargli troppo peso, ha continuato. A quel punto vi sarebbe stato il salto di qualità nel litigio. Nuovi insulti. Forse qualche minaccia. Finché lei lo avrebbe colpito. Loretta M. è stata trasferita all’infermeria dove aspetta il nuovo provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Sottolinea Stramaccioni: «Non si può mettere in carcere chi ha superato i 70 anni. Le soluzioni vanno trovate prima in modo da evitare la detenzione a chi abbia superato l’età».

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