fiera del gelato rimini - i padiglioni delle aziende di wuhan crema codogno

TOH, UNA STRANA COINCIDENZA - ALLA FIERA DEL GELATO DI RIMINI A GENNAIO GLI STAND DI AZIENDE DI WUHAN E DI CODOGNO ERANO NELLO STESSO PADIGLIONE - SELVAGGIA LUCARELLI: “IMPOSSIBILE STABILIRE SE QUESTO SIA IL LUOGO IN CUI TUTTO È INIZIATO A CODOGNO, MA È INNEGABILE CHE PER UN’EVENTUALE INDAGINE EPIDEMIOLOGICA I TEMPI TORNANO E POTREBBE ESSERE UNA PISTA INTERESSANTE…”

Selvaggia Lucarelli per https://www.tpi.it/

 

Dal 18 al 22 gennaio a Rimini si è svolta la fiera del gelato Sigep. “Sigep è l’unica fiera al mondo nella quale si presenta tutta la filiera del gelato artigianale, che va dalla sua preparazione con le nuove tendenze, per arrivare fino ai concept per i locali, agli eventi, alle competizioni, alle tecnologie e agli ingredienti del momento”, recita il sito. Ben 200mila presenze, 33mila buyer esteri con 1250 espositori provenienti da 30 paesi.

 

RIMINI - FIERA DEL GELATO SIGEP

Aziende da tutto il mondo, dunque, a fine gennaio sono accorse nella cittadina romagnola per trascorrere 4 giorni tra stand e padiglioni, all’interno della fiera. Nulla di strano, se non ci fosse una coincidenza che lega la città cinese di Wuhan a Codogno, legame che prima di questa data è difficile da individuare. Nel padiglione B3, in cui c’erano all’interno circa 60 stand, osservando la mappa sul sito e qui sotto, si nota che ci sono tre stand interessanti: il primo è il Wuhan Huiyou Wood Products Co., Ltd, un’azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi. (Ricordiamo che Wuhan è stata chiusa il 23 gennaio, il Sigep è iniziato il 18 gennaio).

 

Lo stand successivo è quello di Crema, “Il punto italiana di Nanni Franco”. A poca distanza, e sempre in quel padiglione, c’è Pomati Group srl. che è un’azienda di Codogno (fa macchine per il cioccolato). Che possa essere questo il primo contatto tra Wuhan e Codogno/Crema? Poi, sempre in quel padiglione, ci sono Cesarin Spa del veronese e molti altri del nord (Torino, Varese, Milano, Schio, Legnano… ) e anche del sud Italia, da Caivano a Reggio Calabria.

 

FIERA DEL GELATO - I PADIGLIONI DELLE AZIENDE DI WUHAN CREMA CODOGNO

Nel padiglione a fianco, vicino alla porta che collega i due padiglioni e molto vicino allo stand di Wuhan, c’è “La torrefazione Sammarinese” di San Marino. Chiamo l’azienda di Codogno Pomati che produce per fare il cioccolato ed era a Rimini nello stesso padiglione. Mi risponde un’impiegata: “A quella fiera siamo stati in tanti qui di dell’azienda di Codogno, almeno una decina di persone. C’era tantissima gente, avevamo solo il tempo di andare nel bagno, che era dentro al padiglione”, mi racconta. Nel padiglione accanto, quello di sinistra, a poca distanza dallo stand di Wuhan, ci sono  varie aziende trevigiane tra cui Alphatech di Vittorio Veneto, la Steelco, la Vito Italia, la Imesa e così via.

 

Ora, è vero che potrebbe essere una coincidenza, ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’è l’azienda di Wuhan ci sono anche aziende di Crema e Codogno con bizzarre vicinanze anche con aziende di San Marino e Treviso, due zone molto colpite dal Coronavirus. C’è anche da aggiungere che Rimini stessa ha registrato vari contagi già da febbraio.

selvaggia lucarelli

 

La titolare Giovanna Pomati dell’azienda di Codogno Pomati mi racconta: “Io e i miei ragazzi a gennaio eravamo lì ma mi creda, non abbiamo avuto neppure il tempo di guardarci intorno tanta era la ressa. Gli unici punti di possibile contatto con persone di altri stand erano il bagno e il bar del padiglione. Tutto è possibile certo, ma noi che eravamo lì non ci siamo ammalati. Potremmo essere stati asintomatici, certo, e riconosco che il caso sia curioso, ma non eravamo neppure l’unica azienda di zona presenti a quella fiera. ”. In effetti al Sigep c’erano anche Telme di Codogno e Frigomat di Lodi, ma in padiglioni piuttosto distanti.

 

Insomma, impossibile stabilire se questo sia il luogo in cui tutto è iniziato a Codogno, ma è innegabile che per un’eventuale indagine epidemiologica i tempi tornano e potrebbe essere una pista interessante.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”