scritte a roma contro bonini mensurati repubblica

TRIGORIA MINATORIA - SUI MURI DI ROMA APPAIONO SCRITTE CONTRO CARLO BONINI E MARCO MENSURATI DOPO L’ARTICOLO IN CUI SI RACCONTAVANO I RETROSCENA E I VELENI DI TRIGORIA, E SULLE RADIO LOCALI VOLANO INSULTI PRATICAMENTE 24 ORE SU 24 – L’ARTICOLO DURISSIMO DI “REPUBBLICA”: “È L’ALITO FETIDO DELLA ROMA CHE NON VUOLE CRITICHE. IN QUESTA CITTÀ CI SONO GLI ARGOMENTI PROIBITI, I TOTEM SACRI E LA LINEA, CHE…”

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

ROMA - SCRITTE CONTRO I GIORNALISTI DI REPUBBLICA CARLO BONINI E MARCO MENSURATI

L' alito fetido della Roma che non vuole critiche e azzera i fatti lo senti sul collo già mentre scrivi. Ci sono gli argomenti proibiti, in questa città. I totem sacri, gli intoccabili, la Linea. Ecco, la Linea. Quella tracciata ogni mattina dalle nove radio locali, che aprono il microfono al ventre dei romani e ne eccitano gli istinti: ventiquattr' ore al giorno a parlare della Lazio, della Roma, di Roma.

 

Primo comandamento: non si mette mai in discussione la Linea, non va sfiorata. Neanche con la forza del giornalismo di inchiesta, che documenta fatti e circostanze, rivela trame e svela orditi. Un pezzo di città non lo accetta. E quindi lo striscione "Bonini e Repubblica, Roma vi vomita addosso!". E quindi, ancora, le scritte sui muri della mattina dopo: "Austini, Bonini, Mensurati, chi tocca l' As Roma muore!". Perché Roma a volte è così, rigurgita di notte quel che mastica di giorno.

daniele de rossi foto mezzelani gmt 31

Ci risiamo. È una storia che è già capitata, e che capiterà ancora.

 

Questo giornale ha pubblicato giovedì un lungo articolo di Carlo Bonini e Marco Mensurati in cui si raccontavano i retroscena della non certo brillante stagione calcistica della Roma. Si dava conto di una mail interna alla società, con nomi e cognomi dei mittenti e dei destinatari. Non sono state consegnate al lettore delle opinioni, ma dei fatti non smentiti, seppur scomodi e sorprendenti, come quelli che riguardano la condotta dell' ex capitano Daniele De Rossi alla vigilia del suo addio.

 

mario corsi detto marione

Lo stesso proprietario statunitense James Pallotta, dopo un frettoloso tentativo di seppellire le notizie con un «sono tutte cazzate», è tornato sui suoi passi, ha fatto mea culpa. Ma l' evidenza, a certi vecchi arnesi che vomitano odio al microfono, non interessa. Sono loro, del resto, che hanno sempre deciso chi sono i buoni e chi i cattivi, nella complicata narrazione di Roma quando gioca a calcio.

 

Ce n' è uno, il più famoso, Mario Corsi. Per tutti "Marione". È un ex terrorista dei Nar, il gruppo armato neofascista degli anni Settanta, spicciafaccende di Massimo Carminati, come questo giornale raccontò al tempo dell' inchiesta Mafia capitale. Conduce "Te la do io Tokio", una trasmissione su radio Centro Suono Sport (audience media dell' emittente: 63.000 persone al giorno). «L' articolo di Repubblica è una vergogna. Si butta fango su De Rossi per coprire le magagne di questa società», ha esordito Marione in diretta, chiarendo subito quale fosse la Linea. È una strategia, anche banale: alludere a chissà quali complotti, allontanare l' attenzione dai fatti, suggerire altre letture. E nel contempo inviare messaggi ai naviganti, dividere sempre la tifoseria, ora tra "derossiani" e "tottiani", ora tra "sensiani" e "pallottiani".

JAMES PALLOTTA

 

Da più di vent' anni le radio romane sono il rumore di fondo di una capitale oggi decadente e rassegnata, il circo dove discutere di pallone a ruota libera e continua: le romaniste Centro Suono Sport, Rete Sport, Tele Radio Stereo; le laziali Radio Incontro Olympia, Radio 6; le emittenti ufficiali Roma Radio e Lazio Style Radio, la neutrale Radio-Radio. Ogni giorno almeno in 330.000 si sintonizzano su quelle frequenze, secondo i dati 2018 di Tavolo editori radio. È un business che macina soldi e sponsor: gli inserzionisti piazzano spot nelle 100 ore di diretta quotidiana, i commentatori portano a casa pingui gettoni di presenza. E quando le radio tacciono, sono i muri a parlare, nella forma vigliacca dell' anonimato. «Roma è la città dove appaiono più scritte», ragiona un investigatore della Digos, che sta indagando sulla matrice delle intimidazioni ai cronisti. «Sono un avvertimento per tutta la stampa, per trasmettere paura e impedire che si trattino certe questioni».

 

ROMA - SCRITTE CONTRO I GIORNALISTI DI REPUBBLICA CARLO BONINI E MARCO MENSURATI

È già successo. Riccardo Luna lasciò nel febbraio 2008 la direzione del Romanista, il quotidiano che aveva fondato, perché esasperato dalla rabbia aizzatagli contro dalla solita compagnia di giro: con un' inchiesta giornalistica aveva dimostrato, bilanci alla mano, che l' ex presidente Franco Sensi a veva speso per la Roma esattamente quanto aveva incassato, e che dunque la tesi che lo voleva sul lastrico per via degli investimenti nella società era semplicemente falsa. Apriti cielo. L' articolo smontava la Linea allora dominante, per cui apparvero striscioni contro Luna all' Olimpico, e qualcuno in radio cominciò anche a parlar male di suo padre e di sua sorella, con allusioni in perfetto stile criminale di chi si sente padrone e impunito.

tom di benedetto marione corsi alemanno

 

Stessa sorte per Alessandro Austini del Tempo, e per l' inviato della Rai Alessandro Antinelli, colpevole di aver fatto il proprio lavoro, e cioè aver raccontato nel 2017 di quattro manichini di calciatori impiccati al Colosseo, e del danno alla reputazione di Roma che ne era seguito. Sono arrivati fino a minacciare i suoi famigliari, sui social network. «Certi tifosi sostengono che faccio parte di un complotto, di una sorta di Spectre che vuole il male della Lazio», dice Antinelli.

«Non sono interessati ai fatti, anzi li cancellano. Le campagne di odio vengono architettate anche con l' aiuto di qualche collega che lavora in strutture marchiate dal tifo».

 

riccardo luna

Totti, De Rossi, la Roma, la Lazio, gli ultras, "Gabbo" Sandri. Argomenti intoccabili, in città. Come il neofascismo, CasaPound (che ha una suo braccio nella curva Sud), le sigle naziste. Era il 6 dicembre di due anni fa quando una spedizione di neri arrivò sotto la sede di Repubblica, con una bandiera di Forza Nuova e dei fumogeni. Avevamo scritto di loro, avevamo raccontato di alcuni traffici poco chiari, avevamo dato conto di indagini giudiziarie che li riguardavano.

intervento di carlo bonini foto di bacco

 

Erano fatti inoppugnabili. Ma anche allora si sollevò l' alito appestante della minaccia.

carlo bonini foto di bacco

virginia raggi james pallotta

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA