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LA TUNISIA MESSA A FERRO E FUOCO DAI PISCHELLI - TERZA NOTTE DI DISORDINI IN VARIE CITTA DEL PAESE, CON CENTINAIA DI ARRESTI - SI TRATTA SOPRATTUTTO DI MINORENNI, DEFINITI "SACCHEGGIATORI" DALLE AUTORITÀ, CHE SUI SOCIAL DEFINISCONO QUESTE AZIONI COME UNA RIVOLUZIONE DEGLI "AFFAMATI" DAL COVID E URLANO SLOGAN CONTRO I GOVERNANTI - DISPIEGATO L’ESERCITO PER EVITARE IL CAOS…

tunisia giovani in rivolta

TUNISIA: TERZA NOTTE DI DISORDINI IN VARIE CITTA DEL PAESE

(ANSA) - Ancora scontri e disordini nella notte appena trascorsa tra giovani manifestanti e forze di sicurezza in varie località della Tunisia. Per la terza notte consecutiva sono state registrate a Cité Ettadhamen, Mnihla e al Intilaka, sobborghi popolari della capitale, ma anche a Sbeitla, Nabeul, Beja, Kasserine, Jelma, Menzel Bouzalfa, Sousse, Gafsa, Biserta, Sidi Bouzid, Korba, Tebourba, le stesse scene di violenza, saccheggi, incendi di pneumatici, sassaiole e attacchi alle forze dell'ordine.

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Le violenze hanno costretto le forze dell'ordine a far largo uso di lacrimogeni ed infine hanno fatto decidere le autorità di dispiegare l'esercito in diversi governatorati del Paese "al fine di proteggere le istituzioni e prevenire qualsiasi atto di caos", come ha spiegato il portavoce del ministero della Difesa, Mohamed Zekri.

 

Durante la notte lo stesso presidente della Repubblica, Kaies Saied, ha supervisionato le operazioni di controllo di ordine pubblico alla centrale del ministero dell'Interno della capitale. Protagonisti dei disordini di queste notti convulse, giovani e giovanissimi, in gran parte minori, definiti "saccheggiatori" dalle autorità, arrestati a centinaia (242 solo la notte precedente) ma che in qualche post sui social definiscono queste azioni come una rivoluzione degli "affamati" dal Covid e urlano slogan contro i governanti.

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TUNISIA: ANCORA SCONTRI GIOVANI-POLIZIA IN VARIE CITTÀ

 (ANSA) - Sono ripresi con il calare della sera, malgrado il lockdown, in molte città della Tunisia, disordini e scontri tra gruppi di giovani e forze di sicurezza. Cité Ettadhamen, Mnihla, al Intilaka, sobborghi popolari della capitale ma anche Sbeitla, Beja, Kasserine, Jelma, Menzel Bouzalfa, Sousse, Gafsa, Biserta, Sidi Bouzid, le località finora interessate in cui le forze dell'ordine hanno dovuto usare gas lacrimogeni per disperdere gli "agitatori". La polizia ha schierato rinforzi in molte città per impedire a questi gruppi di facinorosi di danneggiare edifici pubblici e proprietà private.

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La notte scorsa le autorità tunisine hanno arrestato 242 giovani, in gran parte minori, con l'accusa di atti vandalici. Il ministero dell'Interno ha di fatto escluso motivazioni politiche nel comportamento di questi giovani e giovanissimi, dichiarando che il loro fine principale è il saccheggio di proprietà e beni altrui.

 

Si tratta di giovani sotto i 25 anni, compresi molti minorenni, ha detto il portavoce del ministero dell'Interno di Tunisi, Khaled Hayouni, esortando i genitori a non fare uscire i propri figli da casa e assicurando che sono in corso indagini per determinare se via sia qualche manovratore dietro questi incidenti, sottolineando che "le forze di sicurezza stanno cercando di contenere le violenze".

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