raggi rifiuti

TUTTI I RIFIUTI PORTANO A ROMA! L’AMA DICE CHE LA CAPITALE SUPERERA’ LA CRISI DELLA MONNEZZA SOLO A NATALE, LA RAGGI GRIDA AL “GOMPLOTTO” ANZI, PARLA DI “CRISI STABILITA A TAVOLINO, FORSE PER LOGICHE COMMERCIALI” – IL BOTTA E RISPOSTA CON ZINGARETTI – LO SCONCERTO DEI TURISTI CHE FOTOGRAFANO I CUMULI DI RIFIUTI: “MAI VISTA UNA CAPITALE COSÌ. I TOPI PER STRADA? CI AUGURIAMO PROPRIO DI NON INCONTRARLI” MA IL GOVERNO ITALIANO CHE FA?"

 

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

raggi rifiuti

Il nuovo consiglio di amministratore di Ama: «Supereremo la crisi dei rifiuti solo a Natale». La sindaca Virginia Raggi, mentre i cumuli di spazzatura crescono, in una lettera al presidente del Consiglio: «È una crisi stabilita a tavolino», «sono disposta ad adottare come sindaco di Roma e della Città Metropolitana tutti gli atti di mia competenza anche straordinaria per assicurare la regolarità del servizio».

 

Rifiuti, Roma è sull'orlo del baratro e ora se ne rendono conto anche in Campidoglio. Appena due settimane fa il Movimento 5 Stelle di Roma su Facebook gigioneggiava: «La situazione della raccolta nei Municipi è in progressivo miglioramento, l'Ama ci ha assicurato che a breve tutto tornerà a regime». Le ultime parole famose.

 

Ieri, nel corso della riunione della Commissione trasparenza, Paolo Longoni, ad di Ama, ha avvertito: «Se facciamo battaglie ideologiche su inceneritori sì/inceneritori no, discariche sì/discariche no, non ne veniamo fuori. I rifiuti restano dove stanno e in un mese rischiano di formare una montagna di rifiuti alta come il Vesuvio». Il riferimento è alle discariche e ai termovalorizzatori dove ogni settimana vanno 2.800 tonnellate di materia prodotta dal trattamento dei rifiuti romani. I vertici di Ama hanno aggiunto: la crisi sarà superata solo a Natale (poi hanno precisato che intendevano quella strutturale).

monnezza

 

Ma Longoni ha descritto la situazione di Ama con parole che rappresentano, involontariamente, un drammatico atto di accusa per Virginia Raggi che da tre anni guida Roma Capitale: «C'è una emergenza nel servizio, c'è una emergenza organizzativa perché l'organizzazione interna è da migliorare, c'è una emergenza finanziaria perché la società ha problemi di risorse finanziarie. C'è molto che non funziona e che deve essere sistemato». Altro che nuovi impianti: Ama non ha neppure un piano industriale, visto che quello prodotto dai precedenti vertici scelti dalla Raggi, secondo il nuovo Cda, è da rifare.

 

STRATEGIA

raggi

Cambio di scena. Virginia Raggi ha corretto la strategia perché la realtà (i rifiuti per strada) è più forte dei social network (i post per dire che va tutto bene). Ha inviato una lettera al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, al ministro Sergio Costa, al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, alla procura e alla prefettura. Parla di complotto. Anzi, più correttamente, di «crisi stabilita a tavolino, forse per logiche commerciali». La ricostruzione della Raggi: il Tmb di Malagrotta (Colari) per la manutenzione ha ridotto dal 25 aprile di 200 tonnellate giornaliere i rifiuti lavorati, dal 26 maggio di 500; dal 20 maggio il Tmb di Rida (Aprilia) accoglie 1.000 tonnellate settimanali in meno; dal 26 aprile il Tmb di Ecologia Viterbo riceve 700 tonnellate settimanali. Il primo luglio anche un tmb abruzzese deve rallentare (e il 31 finisce la disponibilità in Abruzzo), mentre il Tmb di Saf (Frosinone) si è fermato per un guasto.

 

Secondo la Raggi così si è passati da una disponibilità di 19.160 tonnellate a settimana a 15.590 tonnellate, manca la destinazione per 300 tonnellate al giorno. A questo si aggiunge un guasto del Tmb di Ama e l'indisponibilità di spazi a San Vittore nell'inceneritore, portando a 650 tonnellate giornaliere il buco nero di Roma. Secondo la Raggi, negli impianti del Lazio sulla carta c'è disponibilità sufficiente, ma non viene erogata per carenza di spazi finali nell'inceneritore di Acea a San Vittore e nella discarica di Colleferro di Lazio Ambiente. Di qui l'accusa di «crisi stabilità a tavolino» e il richiamo a «senso di responsabilità del presidente della Regione, Nicola Zingaretti».

monnezza

 

Fin qui l'atto di accusa della Raggi. Da Lazio Ambiente replicano che la discarica di Colleferro riceve ogni giorno più di 800 tonnellate di rifiuti romani. L'inceneritore Acea di San Vittore (che ha rimandato al 21 luglio la manutenzione per aiutare Roma) da quello che risulta sta rispettando gli impegni. Zingaretti spiega: «Noi stiamo collaborando. Ma il problema di queste ore, che è sotto gli occhi di tutti, non deriva da un deficit di spazi di conferimento, ma da difficoltà della raccolta e soprattutto dall'assenza, dopo la Salaria, di centri di trasferenza».

virginia raggi e nicola zingaretti 1

 

 

IL RACCONTO TRA I TURISTI CHE FOTOGRAFANO I CUMULI DI RIFIUTI: “MAI VISTA UNA CAPITALE COSÌ”

 

LORENZO D'ALBERGO per repubblica.it

 

Denis Cornomorec si arrampica sul ballatoio che da viale Trinità dei Monti si affaccia sui tetti del centro storico. Non ha sopportato il lungo inverno di Kiev per limitarsi a immortalare il Colosseo e il Circo Massimo. In vacanza a Roma, è a caccia di souvenir fotografici che ripaghino l'attesa. "Questa è la prima uscita - racconta - voglio qualcosa in più di questa roba". Il 36enne ucraino tira fuori il cellulare: foto di immondizia, marciapiedi luridi, gabbiani che pasteggiano tra gli scarti e neanche l'ombra di un netturbino.

 

monnezza

Denis scuote la mano davanti al naso, a mimare la puzza. Nel suo telefonino ci sono i monumenti, non manca il selfie con i turisti arrostiti dal sole davanti all'ingresso dei musei Vaticani. Ma ci sono anche un paio di istantanee a sorpresa. Tra una pizza margherita e la Bocca della Verità, scatti buoni per un post su Instagram, ecco due file di cassonetti zeppi di spazzatura. Nell'estate della grande crisi dei rifiuti, ricordi di maleodoranti passeggiate capitoline.

raggi zingaretti-2

 

"Ho preso un albergo vicino alla stazione Termini pensando che fosse una zona pulita, comoda - racconta Denis, a Roma con la figlia, mentre mostra la foto sullo schermo del telefonino - ma questo è il nostro buongiorno. Anche a Kiev abbiamo problemi con i rifiuti, tutte le grandi città li hanno. Ma non così. Non è una bella pubblicità per la città". Al mattino, dopo la colazione, per evitare i miasmi è meglio infilarsi nella metro A. La linea che salta ancora la fermata di Barberini. Difficile spiegare a chi non è avvezzo alle magagne della Città Eterna che le scale mobili della fermata sono fuori servizio dall'ormai lontano 23 marzo. Proprio come l'ascensore di piazza di Spagna. Fuori uso, lucchettato.

 

Non resta che scendere la scalinata di piazza di Spagna, contornata da cartacce e bottiglie di plastica vuote: il vero tour a ostacoli di Denis e della sua piccola è appena partito. L'obiettivo è raggiungere il Pantheon. E non sarà semplice. "Mi piace il profumo di Roma", scherza Denis.

 

monnezza

All'angolo tra via Frattina e via Mario de' Fiori, scavalcato il muro di venditori ambulanti di bottiglie di acqua ghiacciata che si staglia all'altezza della Barcaccia, si imbatte in sacchi e sacchetti pieni di immondizia di ogni tipo. Un richiamo per piccioni. E a sera, come spiega uno dei camerieri del bar accanto al cumulo di spazzatura, anche per topi. "Oddio, quelli non vogliamo proprio vederli ", prova a riderci su l'ucraino, turista in una giostra che ospita ogni anno più di 18 milioni di vacanzieri.

l'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 2

 

 

 

Lasciandosi alle spalle Montecitorio, Denis è arrivato a meta. Quasi, perché in piazza della Maddalena, accanto alla chiesa, si erge un altro totem di sacchetti. Piedi fasciati solo da sandali, passeggini, bambini e anziani. C'è un discreto viavai sotto al cartello firmato da uno degli albergatori di questo salotto. Un messaggio disperato: "Questo angolo non è per i rifiuti. Si prega di non buttare immondizia ed altro. La città è di tutti". Anche di chi continua a usare quell'angolo di Roma come una piccola discarica. "Male, male, sooo baaad... ", scuote la testa Denis stressando le vocali del suo buon inglese e accelerando il passo.

 

l'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 3

Hala e Kholoud Azoulay, francesi di terza generazione di Aix-en-Provence, guardano. E non passano. Si fermano a bere da una fontanella che a malapena gocciola e poi raggiungono Denis. L'ucraino ne approfitta per salutare e tornare a dedicarsi ai monumenti, mentre le due ragazze chiedono una traduzione delle poche righe affisse sul muro a mo' di preghiera. Appena atterrate nella capitale, 22 e 27 anni, smettono di digitare sui loro smartphone e fotografano i bustoni abbandonati sui sampietrini roventi.

La più grande, Hala, ci pensa un attimo su. Poi ricollega: "La città è in emergenza per l'immondizia? Speravamo non fosse vero. Ma il governo italiano che fa? Nel tragitto dall'aeroporto all'hotel, in pullman, cercavamo qualche articolo su Roma e ce n'erano diversi su questa storia". Quello di Le Monde rimasto nella cronologia del telefonino della 27enne titola così: " Tous les déchets mènent à Rome".

 

nicola zingaretti virginia raggil'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 1cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma

Tutti i rifiuti portano a Roma. Il gioco di parole è datato 8 marzo 2019, segnale che sottolinea una volta di più la ciclicità con cui la capitale finisce al tappeto. O quantomeno in ginocchio, sotto la spazzatura e davanti agli occhi di milioni di turisti di ogni nazionalità.

l'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetekla grande monnezza 8la grande monnezza 7cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma 3cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma 7monnezzacassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di romal'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 4MONNEZZA A ROMASPAZZATURA A TRASTEVEREmontagne di spazzaturaMONNEZZA A ROMA MONNEZZA A ROMA

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...