I VACCINI CI SONO, MA MANCANO I VACCINATORI – BELPIETRO: “AL MOMENTO RISULTANO DATI ALL'ITALIA 8,5 MILIONI DI VACCINI, DEI QUALI NE SONO STATI UTILIZZATI POCO PIÙ DI 5,5 MILIONI. SIGNIFICA CHE CIRCA 3 MILIONI DI DOSI STANNO IN FRIGORIFERO, INUTILIZZATE” - “CHI LA FARÀ L'INOCULAZIONE DATO CHE MANCANO GLI ADDETTI? AL MOMENTO, I 15.000 EFFETTIVI PROMESSI DA ARCURI NON CI SONO E NESSUNO HA IDEA DI COME REPERIRLI. BASTEREBBE PERMETTERE A CHI LAVORA IN UN OSPEDALE PUBBLICO DI LAVORARE ANCHE PER PRIVATI O PER QUALCHE ALTRA AMMINISTRAZIONE”

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SERGIO MATTARELLA SI VACCINA ALLO SPALLANZANI SERGIO MATTARELLA SI VACCINA ALLO SPALLANZANI

1 - ABBIAMO I FRIGORIFERI PIENI DI VACCINI FERMI AD ASPETTARE 3 MILIONI DI DOSI

Camilla Conti per "la Verità"

 

«Davanti a noi ci sono settimane dure, ma abbiamo nuovi strumenti. Avremo molte più dosi di vaccino in arrivo e la possibilità di costruire spazi, ci saranno sempre più luoghi in Italia dove vaccinarsi», ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la presentazione del treno sanitario e dell'hub alla stazione Termini.

 

Tutto bene, quindi? No. Per nulla. Perché quello che il ministro continua a non citare nelle sue rassicurazioni è il terzo elemento della catena vaccini-vaccinandi-vaccinatori che deve essere organizzata per estrarre il massimo della produttività da ciascuna delle risorse impiegate, come una catena di montaggio da cui deve uscire come prodotto un cittadino immunizzato al Covid.

 

CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANO CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANO

Gli spazi per vaccinare ci sono, i vaccini non sono mai mancati e non mancano. Anzi, paradossalmente abbiamo il problema opposto perché lo stock sta diventando sempre più difficile da smaltire. E anche da calcolare, visto che il contatore delle consegne si è inceppato di nuovo.

 

vaccino astrazeneca vaccino astrazeneca

Si tratta dei dati grezzi pubblicati sul sito Github direttamente dal ministero della Salute che poi fluiscono sul report quotidiano, pubblicato online sul portale del governo. Ebbene, il «cruscotto digitale» dei vaccini ha ricominciato ad andare in tilt sulle consegne - rimaste ferme per sei giorni e ripartite magicamente ieri sera, caricando però solo le Pfizer - facendo sballare anche gli altri indicatori, compresi quelli sulle scorte.

 

centro vaccinale al mandela forum 2 centro vaccinale al mandela forum 2

Una stima si può comunque elaborare in base alle commesse previste. E il numero di dosi ancora in frigo è preoccupante: 3,1 milioni. Vediamo come siamo arrivati a questo numero partendo da Pfizer: secondo il contatore Github, fermo al 4 marzo, sono state consegnate 5.202.990 dosi.

 

Se si aggiungono quelle previste per ieri, arriviamo a quota 5.852.990. Poiché ne sono state somministrate 4.549.667, abbiamo 1.303.323 dosi non inoculate. Per Moderna parliamo di 743.000 dosi consegnate (493.000 sul cruscotto del ministero non aggiornato, ma dovrebbero essersene aggiunte 250.000 nell'ultima settimana) e di 192.492 somministrate, con una scorta quindi di 550.508 vaccini.

 

CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

Quanto ad Astrazeneca, qui i calcoli si fanno ancora più complessi perché secondo Github sono state consegnate 1.512.000 dosi cui però vanno sommati 470.000 vaccini che dovrebbero essere arrivati tra il 6 marzo e ieri, per un totale di 1.982.000 vaccini.

 

Ebbene, di questi ne sono stati somministrati 675.519 creando una scorta di 1.306.481. Facendo la somma delle dosi non ancora utilizzate di Pfizer, Moderna e Astrazeneca già consegnati, otteniamo un totale di 3.160.312. E anche se la stima sulle dosi di Astrazeneca non ancora contabilizzate sul contatore fosse sbagliata, viaggeremmo comunque attorno ai 2,8-3 milioni. Un'enormità.

coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio

 

Destinata ad aumentare, considerando che entro la fine di marzo potrebbero arrivare a più di 10 milioni di dosi di tutti e tre i vaccini già previsti. E anche se riuscissimo a tenere un ritmo di 200.000 vaccinazioni al giorno, (la vaccinazione di massa è comunque destinata a partire dopo aprile), significa arrivare a circa 6 milioni di somministrazioni, accumulando altre 4 milioni di scorte.

 

ROBERTO SPERANZA ROBERTO SPERANZA

Quindi, riassumendo: i vaccini ci sono, i target di persone da vaccinare sono lì che aspettano di essere raggiunti. Il ritmo però non può decollare senza vaccinatori, ovvero i rinforzi per inoculare le dosi senza lasciarle ferme nei frigoriferi. La Verità lo scrive ormai da settimane, riportando con un mantra il monito degli esperti di logistica industriale (che al governo avrebbero dovuto ascoltare prima di varare una campagna che per mesi ha navigato a vista).

 

gianni rezza gianni rezza

Nel frattempo, ieri il ministero della Salute ha dato il via libera all'utilizzo del vaccino Astrazeneca anche nei soggetti sopra i 65 anni di età, esclusi però i soggetti «estremamente vulnerabili» per particolari patologie. In una circolare firmata dal direttore della prevenzione del ministero, Gianni Rezza, viene spiegato che «ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili, non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino Astrazeneca è in grado di indurre una significativa protezione».

 

centro vaccinale al mandela forum 4 centro vaccinale al mandela forum 4

Attenzione, però. Questa indicazione, precisa il ministero, «non è applicabile ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid-19». In questi soggetti, si conferma dunque l'indicazione a un uso preferenziale dei vaccini «a Rna messaggero».

 

E, sempre ieri, si è tenuto un vertice tra i ministri della Salute e degli Affari regionali, Speranza e Gelmini, il commissario per l'emergenza, Figliuolo, il capo della Protezione civile, Curcio, e l'ad di Poste, Del Fante, per fare il punto sull'aspetto logistico e «sull'implementazione del piano vaccini».

 

ROBERTO SPERANZA E MARIASTELLA GELMINI ROBERTO SPERANZA E MARIASTELLA GELMINI

Dopo la circolare su Astrazeneca, il Lazio ha rimodulato le prenotazioni per gli over 70. In Lombardia sono, intanto, 124.054 gli over 80 vaccinati alla data di ieri, dopo tre settimane dal via. Si tratta del 22% tra quanti hanno fatto richiesta, ossia 575.219 cittadini. Il programma del Pirellone per gli over 80 prevedeva che nelle prime tre settimane venissero vaccinate circa 165.000 persone. In totale, al 7 marzo, sono state somministrate 832.327 dosi. La piattaforma della Regione per le prenotazioni dei vaccini degli over 80 ha però sollevato diverse polemiche per i ritardi nella programmazione.

 

maurizio belpietro sulla terrazza dell atlante star hotel (2) maurizio belpietro sulla terrazza dell atlante star hotel (2)

2 - FRIGORIFERI PIENI DI VACCINI MANCANO ANCORA I VACCINATORI

Maurizio Belpietro per "la Verità"

 

Roberto Speranza ha promesso di vaccinare tutti gli italiani entro l'estate. Ammettiamo pure che il ministro della Salute non parlasse proprio di 60 milioni di persone, ma solo di quella parte di loro in età da vaccino, escludendo dunque gli infanti e i minorenni.

 

Mettiamo pure che in tv l'esponente di Liberi e uguali si sia allargato un po' e volesse dire che per la fine di settembre sarebbero stati immunizzati gran parte dei cittadini, così da rendere effettiva l'immunità di gregge. Tuttavia, una volta scremata la cifra dai bambini, da alcune migliaia di pazienti affetti da malattie autoimmuni, che dunque non possono essere vaccinate, eliminati anche un certo numero di No vax, cioè di chi mai e poi mai si farebbe inoculare qualche farmaco, alla fine rimangono pur sempre più di 40 milioni di persone.

CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANO CORONAVIRUS - VACCINAZIONE A MILANO

 

Per comodità diciamo 45, ossia circa il 70 per cento della popolazione. Ora, come abbiamo già spiegato, per vaccinare un numero così elevato in sei mesi, bisogna procedere con almeno 150.000 iniezioni al giorno, festività comprese. Se poi si considera che dosi come quelle di Pfizer e Astrazeneca, per essere efficaci, hanno bisogno di un richiamo dopo un certo numero di settimane, si arriva a 300.000 vaccinazioni al giorno.

 

coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

Cioè, se non si riesce a mantenere una media di 300.000 iniezioni al giorno, il raggiungimento dell'obiettivo di rendere immune il 70 per cento degli italiani è un'operazione impossibile. Per lo meno fino a che non ci verranno consegnate le dosi del vaccino della Johnson & Johnson, che non prevede il richiamo.

 

domenico arcuri by osho domenico arcuri by osho

Tuttavia, anche considerando che una parte dei cittadini sarà trattata con il farmaco messo a punto dalla multinazionale americana e senza la necessità di una seconda iniezione, rimane pur sempre il problema di fare almeno 200-250.000 vaccinazioni al giorno: un numero che non è una sciocchezza. Nei primi due mesi e mezzo, a ricevere il farmaco sono stati in media circa 70.000 persone al giorno.

 

È vero che ora, da quando è stato rimosso Domenico Arcuri, a dirigere le operazioni c'è un generale esperto in emergenze e logistica, tuttavia stiamo procedendo con una media di poco superiore a 90.000 vaccinazioni quotidiane. Dunque, ben lontani dall'obiettivo. Al momento, siamo ad appena 5,7 milioni di italiani immunizzati e per rispettare la cronotabella promessa da Speranza, all'appello mancano ancora circa 37 milioni di persone, se non 40.

coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

 

Insomma, cambiato il commissario all'emergenza, la soluzione di un problema chiamato Covid, che ha già provocato più di 100.000 morti e centinaia di migliaia di disoccupati, nonostante le parole rassicuranti di Speranza (e anche di Mario Draghi) appare ancora lontana. Per questo ci permettiamo di richiamare un paio di fatti. Il primo è costituito dal numero di dosi che ci sono state consegnate: al momento risultano dati all'Italia 8,5 milioni di vaccini, dei quali ne sono stati utilizzati poco più di 5,5 milioni.

coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio 1 coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio 1

 

Significa che circa 3 milioni di dosi stanno in frigorifero, inutilizzate: in principio si pensava che un certo numero di fiale dovessero essere tenute di scorta, per consentire la seconda iniezione. Ma ormai si è capito che quelle conservate stanno lì perché al momento non si riesce a vaccinare tutti.È probabile che presto, nei frigoriferi delle aziende sanitarie, le dosi a disposizione aumentino.

 

Nel secondo trimestre Astrazeneca dovrebbe consegnare all'Italia 10 milioni di vaccini, a cui si aggiungeranno circa 18 milioni del farmaco della Pfizer, più altri 7 di Johnson & Johnson, 7 di Curevac e 4,6 di Moderna, per un totale di quasi 47 milioni di dosi.

centro vaccinale al mandela forum 1 centro vaccinale al mandela forum 1

 

Possiamo stare tranquilli, dunque, che prima o poi avremo il farmaco che ci renderà immuni al Covid? Non proprio, perché pur in presenza di milioni di vaccini, siamo ancora in attesa di sapere chi ci vaccinerà e quando. Prenotarsi non si può, anche perché le piattaforme che dovrebbero consentire di iscriversi a un'ipotetica lista d'attesa non ci sono. Il piano vaccinale, se esiste, è custodito gelosamente da qualche funzionario, non si sa se ministeriale o regionale.

coronavirus vaccinazione al niguarda di milano coronavirus vaccinazione al niguarda di milano

 

E, ultimo in ordine di citazione ma non d'importanza, c'è il problema del personale medico-infermieristico. Chi la farà l'inoculazione dato che mancano gli addetti? Al momento, i 15.000 effettivi promessi da Arcuri non ci sono e nessuno ha idea di come reperirli. O meglio: un'idea ci sarebbe: basterebbe cambiare una legge che impone il vincolo di esclusiva agli infermieri del servizio sanitario, obbligandoli a operare solo nella struttura da cui dipendono. In pratica, basterebbe permettere a chi lavora in un ospedale pubblico di lavorare anche per privati o per qualche altra amministrazione.

vaccino coronavirus vaccino coronavirus

 

Ovviamente, si tratta dell'uovo di Colombo, ma siccome è una cosa semplice, di buon senso, finora nessuno dei cervelloni che si occupano della nostra salute ci ha pensato. Chiediamo a Draghi di farci un pensiero, perché se ci appellassimo a Speranza finirebbe come con i contratti per i vaccini che annunciò a giugno dello scorso anno: non pervenuti. Uguale a quasi tutto ciò che era stato promesso dal precedente governo.

 

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