zona rossa

VADE RETRO, CONTAGIO - LE MISURE ALLO STUDIO DI DRAGHI: REGIONI SUBITO IN FASCIA GIALLA SE I TRE INDICATORI (NUOVI CONTAGI SETTIMANALI SU 100MILA ABITANTI, TASSO DI OCCUPAZIONE NELLE TERAPIE INTENSIVE E NELLE AREE MEDICHE) SUPERERANNO LA SOGLIA CRITICA E ZONE ROSSE PER ISOLARE I FOCOLAI - L'IPOTESI DI RILASCIARE IL GREEN PASS SOLTANTO A CHI È VACCINATO OPPURE HA EFFETTUATO UN TAMPONE MOLECOLARE…

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

Regioni subito in fascia gialla se i tre indicatori supereranno la soglia critica e zone rosse per isolare i focolai. La risalita rapida della curva epidemiologica spaventa il governo e palazzo Chigi detta la linea per evitare misure restrittive nazionali, prese invece da altri Paesi europei. Intensificare la campagna vaccinale rimane l'obiettivo primario senza escludere, qualora la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, una modifica alla norma sul green pass.

 

gianni rezza

Al momento è stata chiesta una riflessione agli scienziati, ma se i nuovi contagiati quotidiani da Covid 19 dovessero continuare ad aumentare si sta valutando l'ipotesi di rilasciare la certificazione verde soltanto a chi è vaccinato oppure ha effettuato un tampone molecolare. Il problema riguarda infatti l'attendibilità dei test rapidi e dunque la possibilità che un «falso negativo» consenta alle persone di continuare a circolare e dunque a diffondere il virus.

GREEN PASS

 

Non a caso, specificando come l'eventuale decisione finale spetti soltanto alla politica, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha sottolineato: «Il vaccino protegge noi stessi e gli altri ed è una misura sen'altro più efficace del tampone, che fotografa la situazione immediata». I cambi di fascia Il sistema ritenuto più sicuro è quello basato sui tre indicatori - nuovi contagi settimanali su 100mila abitanti, tasso di occupazione nelle terapie intensive e nelle aree mediche - che consente di prendere misure più restrittive a livello locale.

speranza draghi

 

E soprattutto evita provvedimenti di chiusura delle attività e altre restrizioni come il coprifuoco. Ecco perché rimane la misura ritenuta più efficace, che non sarà cambiata fino a quando il virus continuerà a circolare. Se la situazione dovesse però peggiorare dovranno essere prese altre misure. Le zone rosse Proprio per evitare un ritorno al passato governatori e sindaci sono pronti a isolare i nuovi focolai con le restrizioni severe previste dalle zone rosse.

 

WALTER RICCIARDI

Provvedimenti che in passato hanno dimostrato di essere efficaci proprio per ridurre la circolazione del virus e in particolare delle varianti. I test rapidi Molto più articolato il discorso che riguarda i test rapidi. Molti scienziati hanno più volte sottolineato, soprattutto negli ultimi giorni, come questo tipo di tampone abbia un'attendibilità limitata e in ogni caso sia più efficace per lo screening di massa. Il primo ad esprimere dubbi è stato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e ieri anche l'epidemiologo Donato Greco, membro del Cts, ha definito i tamponi antigenici l'«anello debole della catena» quindi «prima o poi si dovrà pensare di abolirli. Il tampone non protegge l'individuo che può infettarsi in qualunque momento».

 

green pass 3

Speranza ha più volte spiegato che «i test rapidi sono previsti dal regolamento dell'Unione europea e con l'utilizzo che si fa del green pass non è facile rinunciarci», però la riflessione è avviata e se l'epidemia dovesse avere una nuova impennata non è escluso che il green pass possa essere rilasciato soltanto a chi ha effettuato il molecolare o addirittura soltanto a chi è vaccinato. Green pass Del resto il green pass per lavorare e per frequentare i locali pubblici viene ritenuto dal governo lo strumento più efficace per combattere la pandemia e per questo sarà utilizzato almeno fino alla primavera. Anche se la richiesta che arriva dal governo è di potenziare i controlli visto che i dati sulle verifiche effettuate dai gestori dei locali, dalle forze dell'ordine continuano ad essere molto bassi.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...