jaswant singh chail 7

V PER VENDETTA – VOLEVA VENDICARE UNA STRAGE DEL 1919 IN INDIA LO SVALVOLONE CHE HA MINACCIATO DI UCCIDERE LA REGINA ELISABETTA – NEL VIDEO, CHE CONTENEVA DIVERSI RIFERIMENTI A GUERRE STELLARI, IL 19ENNE JASWANT SINGH CHAIL SI È PRESENTATO CON MASCHERA A BALESTRA PER ANNUNCIARE L’ASSALTO A WINDSOR - IL PIANO OMICIDA È FINITO VENTI MINUTI DOPO CON IL SUO ARRESTO, A 500 METRI DAGLI… - VIDEO

 

CHIARA BRUSCHI per il Messaggero

 

 

Jaswant Singh Chail 23

«Mi dispiace. Mi dispiace per quello che ho fatto e per quello che sto per fare. Tenterò di assassinare Elisabetta, la regina della Royal Family». Queste le parole con cui il 19enne Jaswant Singh Chail ha annunciato il piano omicida finito venti minuti dopo con il suo arresto, a 500 metri dagli appartamenti privati di Sua Maestà che quella mattina si preparava a festeggiare il primo senza il marito Filippo morto lo scorso 9 aprile.

 

Jaswant Singh Chail 17

«UNA VENDETTA» Nel video divulgato ieri dal The Sun il giovane impugna una balestra, è vestito con una felpa nera con cappuccio e ha il volto coperto da una maschera bianca. La sua voce è distorta mentre spiega le ragioni del gesto: «Questa è la vendetta per coloro che sono morti nel massacro di Jallianwala Bagh nel 1919. Ed è una vendetta per chi è stato ucciso, umiliato e discriminato a causa della sua razza».

 

Jaswant Singh Chail 11

Il riferimento è al massacro di Amritsar, nel Punjab, quando le truppe dell'impero britannico spararono sulla folla che assisteva a un comizio - vietato dalla legge marziale introdotta quel giorno - uccidendo 379 persone e ferendone 1200. A ordinare ai suoi soldati di esplodere tutti i colpi che avevano a disposizione sui manifestanti era stato il generale Dyer che, inoltre, non fece partire alcun colpo di avvertimento.

 

Nel video dell'attentatore in tanti hanno colto riferimenti alla saga di Guerre Stellari. «Sono un indiano Sikh, un Sith - ha precisato probabilmente in riferimento ai nemici dei cavalieri Jedi che nella saga venerano il lato oscuro della Forza - Il mio nome è Jaswant Singh Chail, il mio nome è Darth Jones», ha concluso rievocando, ancora una volta, Darth Veder, il villain della saga di Star Wars.

 

Il video, pre registrato, è stato pubblicato -presumibilmente dall'attentatore - alle 8.06 del giorno di Natale su Snapchat, pochi minuti prima che tentasse di scalare le mura del castello di Windsor con una fune armato di balestra. La polizia lo ha avvistato sulle telecamere di sicurezza alle 8.30 e lo ha fermato poco dopo. Attualmente si trova in custodia secondo le leggi del Mental Health Act, previsto per le persone con problemi mentali. Il giovane non pensava di sopravvivere. In un messaggio inviato su Snapchat insieme al video ha lasciato il suo personale testamento: «Mi scuso con tutti coloro ai quali ho fatto un torto o ho mentito. Se state vedendo questo video vuol dire che la mia morte è vicina. Vi chiedo per favore di condividere con chiunque questo messaggio e inviarlo ai giornali, se sono interessati».

Jaswant Singh Chail 7

 

 IL PADRE È DISPERATO Chail è cresciuto a North Baddesley, un quartiere bene di Southampton, e il padre Jasbir ancora non si da pace. Raggiunto dal Daily Mail, ha raccontato di non aver ancora avuto l'occasione di parlare col figlio. «Stiamo attraversando un momento difficile - ha spiegato l'uomo, ingegnere informatico che gestisce una sua azienda - ma qualcosa è andato incredibilmente storto con nostro figlio. Stiamo cercando di capire cosa sia stato».

 

Nel frattempo l'intrusione ha creato non poco allarme tra gli addetti alla sicurezza dei Windsor, come ha spiegato Dai Davies, ex capo della sicurezza reale a Scotland Yard, che ha descritto l'incidente come «una minaccia molto seria»: «Dai tempi di Giorgio III, il 99% degli attacchi contro la famiglia reale è compiuto da stalker e mitomani - ha precisato al Daily Mail –

Jaswant Singh Chail 2

 

E il fatto che ci fosse una balestra mi spaventa molto. Quelle armi sono in grado di attraversare il parabrezza di un'auto» ha aggiunto poi precisando come all'interno della residenza sia piuttosto frequente per i membri della famiglia reale circolare liberamente in auto. Un equilibrio, quello tra la necessità di rendersi accessibili al pubblico e il riuscire a vivere una vita che possa essere il più normale e sicura possibile, sempre più difficile da raggiungere. Anche perché, ha concluso l'esperto, «non si possono certo trasformare queste residenze in prigioni».

 

Non è la prima volta che un intruso cerca di raggiungere un royal: nel 1974 Ian Ball aveva tentato di rapire la principessa Anna che si era rifiutata di scendere dall'auto per seguirlo nonostante la pistola puntata e i colpi già sparati contro le sue guardie del corpo. Aveva solo 24 anni. Nel 1982 Michael Fagan era invece riuscito nel suo scopo dopo un primo tentativo fallito: aveva raggiunto la camera da letto della regina Elisabetta di prima mattina. 33 anni, quattro figli e disoccupato, riuscì a eludere sicurezza e servitù, trovandosi faccia a faccia con la sovrana che, stando ai ben informati, avrebbe lasciato la stanza senza scomporsi subito dopo averlo visto.

 

 

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