gondolieri sub venezia

VENEZIA HA UNA DISCARICA SOTTO IL TAPPETO D'ACQUA - PER RIPULIRE I CANALI DI VENEZIA DAI RIFIUTI SONO ENTRATI IN AZIONE I GONDOLIERI SUB - L'INIZIATIVA È PARTITA NEL 2019: SONO STATE RIMOSSE 9 TONNELLATE DI IMMONDIZIA - LE FOTO DEI RIFIUTI RIPESCATI STANNO FACENDO IL GIRO DEL WEB, CON I VENEZIANI CHE PUNTANO IL DITO CONTRO I CONCITTADINI: "QUALCHE MASAI DELLA TANZANIA POTREBBE TROVARSI TRA LE MANI UN FRIGO MADE IN ITALY CHE NON USANO PIÙ I VENEZIANI" 

Serenella Bettin per “Libero quotidiano”

 

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«Una volta si usava così». Così come? «Sì, insomma, si usava prendere e gettare i rifiuti dalla finestra. Se una cosa non ti serviva più o era rotta prendevi e la facevi volare di sotto». Ma come, a venezia? «Eh già. Tanto qui c'è l'acqua. I canali. La laguna. Non li vedi questi palazzi attorniati e baciati dall'acqua del mare. Chi vuoi che se ne accorga. Poi il mare porta via. Finiranno in alto Adriatico. O magari nel Tirreno. O chi lo sa magari nell'Oceano Indiano. Qualche masai della Tanzania potrebbe trovarsi tra le mani un frigo firmato Made in Italy che non usano più i veneziani».

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Invece. Invece i rifiuti rimangono nel fondale e a toglierli ci pensano i sub gondolieri. Domenica scorsa questi sommozzatori con muta pinne e occhiali si sono immersi e hanno ripulito i canali di Venezia estraendo di tutto. Un ventilatore, un carretto per il trasporto valigie, un estintore, tubi, vetri, copertoni, sedie, pentole, migliaia di bottiglie.

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Perfino un carrettino per raccogliere i rifiuti. E poi: un televisore al plasma, cellulari, scale in ferro, un basamento di calcestruzzo per gli ombrelloni. Dieci in tutto i volontari, tra sub e aiutanti, immersi dalle 8 del mattino alle due del pomeriggio nel Canale de la Misericordia. Un'iniziativa partita nel 2019 con 13 immersioni finora effettuate, che ha portato estrarre finora nove tonnellate di roba.

 

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Frigoriferi, sedie da ufficio, pneumatici, cavalletti per le passerelle dell'acqua alta, lavandini, caldaie, tubazioni, fusti di birra usati, biciclette, sanitari, motori fuoribordo e materiale edile. Rifiuti pericolosi, dato che con la bassa marea, oggetti ingombranti che colano a picco, costituiscono un rischio per la navigazione.

 

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L'idea è venuta a Stefano Vio a capo dei gondolieri sub e il progetto è stato approvato in Giunta comunale. La sperimentazione è partita l'8 febbraio 2019 con le prime cinque immersioni. Poi altre in ottobre e poi lo stop a causa della pandemia.

 

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E dire che Venezia è una delle poche città in Italia ad avere un servizio gratuito per il ritiro di materiale ingombrante. Qualche rifiuto cade in acqua inavvertitamente, ma difficile che un televisore finisca in laguna senza rendersene conto.

 

I sub puliscono il tutto manualmente, tastando metro dopo metro, e trovando sia rifiuti vecchi che nuovi. Era usanza infatti, quando qualcosa non entrava dentro lo sportello della cucina a legna, farlo volare dalla finestra.

 

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«Quando andavo all'università - scrive una signora su Fb mi capitava spesso di vedere signore e signori aprire il balcone e olè… spazzatura in canale. Penso che dovrebbero essere in primis i veneziani ad aver cura di una città così fragile».

 

Nei social infatti è montata la polemica. Le foto condivise dalla pagina "Venezia Non è Disneyland" creata per contrastare il turista cafone che fa il bagno in canale, si tutta da Rialto, bivacca sopra San Marco ed espleta i bisogni in mezzo alle gondole, hanno suscitato il malessere verso i veneziani.

 

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«Abbiamo recuperato un carrello portavaligie dell'aeroporto- scrive Stefano- come è volato fino al canale de la Misericordia?». «Capisco tutto - scrive qualche altro- ma come ghe riva i copertoni? - Come ci arrivano i copertoni?». «E questi non sono turisti!». La prossima immersione dimostrativa sarà sabato 4 giugno durante il Salone Nautico. Un momento. Dicono che hanno trovato anche una bottiglia di champagne ancora da stappare. Peccato. Una volta era il tappo che finiva in canale.

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