gigi proietti verano

VERGOGNA CAPITALE! A DUE ANNI DALLA MORTE ROMA NON RIESCE A DARE UNA DEGNA SEPOLTURA AL VERANO A GIGI PROIETTI - LA CAPPELLA CHE DOVREBBE OSPITARE LE SPOGLIE DELL’ATTORE ANCORA NON C'È E LA SALMA DELL’ARTISTA È PARCHEGGIATA A PORCHIANO DEL MONTE, IN UMBRIA – L’AMA: “SIAMO IN ATTESA CHE LA FAMIGLIA DECIDA”. LA REPLICA DELLA FAMIGLIA: “NO COMMENT” – IL CIMITERO DEL VERANO È UNA FAVELA: VASI ROTTI, MATERASSI ABBANDONATI E SCARPE VECCHIE ACCATASTATE TRA LE LAPIDI

Lorenzo D'Albergo e Martina Di Berardino per repubblica.it

 

gigi proietti

Il 2 novembre, tra meno di un mese, saranno passati esattamente due anni dal funerale che ha commosso un'intera città. Due anni passati senza aver ancora centrato l'obiettivo di dare degna sepoltura al Verano a una delle icone della romanità: la cappella che dovrebbe ospitare le spoglie di Gigi Proietti ancora non c'è e la salma del maestro è ancora parcheggiata nelle Marche. A Porchiano del Monte, accanto ai genitori.

 

 

Nel frattempo, nel cimitero monumentale della Capitale c'è solo un lotto vuoto. Il Campidoglio e Ama hanno sbrigato tutte le formalità e rilasciato la concessione agli eredi di Proietti. Poi sulla realizzazione della cappella è sceso il silenzio. Contattati, i rappresentanti della famiglia dell'attore preferiscono non commentare.

 

gigi proietti 8

Parla, invece, la municipalizzata dell'ambiente che, oltre ai rifiuti e al loro smaltimento, si occupa anche della gestione dei servizi cimiteriali: "L'iter amministrativo per la sepoltura delle spoglie di Gigi Proietti prosegue regolarmente in stretto raccordo tra la famiglia, Ama e Roma Capitale secondo le disposizioni della stessa famiglia del grande artista. La direzione di Ama cimiteri capitolini ha già incontrato l'architetto incaricato dalla famiglia Proietti ed è ora in attesa che la stessa famiglia normini un archeologo, obbligo dettato dalla Sovrintendenza e attività propedeutica alla realizzazione del manufatto cimiteriale".

 

gigi proietti 1

Il numero di volte in cui è ripetuta la parola "famiglia" lascia intendere che Ama ritiene chiusa la propria parte. Prima dell'estate i vertici hanno incontrato l'architetto dei Proietti. Massima disponibilità ("Gigi è uno di noi") e poi la richiesta della nomina di un archeologo per realizzare una cappella compatibile con il Verano e il resto dei suoi sepolcri. Non che ci sia il bisogno di sottolinearlo, ma nel cimitero monumentale serve la massima sobrietà.

 

A quel punto la questione si è fermata. Le comunicazioni tra gli eredi di Proietti e Ama si sono interrotte da mesi e tanto in azienda che in Comune restano tutti in attesa di sapere che ne sarà del monumento funebre più atteso di Roma.

 

NELLA FAVELA DEL VERANO, DOVE IL DOLORE SI MISCHIA AL DEGRADO

PROIETTI E SAGITTA ALTER

All'ombra dei cipressi senza acqua, né luce. Persino la speranza, qui, abbandona i sepolcri. Il sole batte forte, il cielo si affaccia tra gli alberi secolari, ma non basta. Eppure il Verano doveva essere il cimitero salotto, dove riposano molti personaggi illustri: dovrebbe restituire l'immagine del ruolo, una forma di eleganza e di rispetto tradotta in cura delle strade, degli spazi verdi e dei loculi.

 

Invece ecco un altro pezzo di vergogna Capitale. Lapidi rovesciate, fiori secchi, materassi, scarpe buttate, cappelle al buio. Ponteggi appesi al nulla, intonaci cadenti. E un guasto alle tubature ieri ha mandato in tilt la centralina Acea.

 

Così la visita alle tombe è diventata una processione di cercatori d'acqua. I parenti con più esperienza di frequentazione si sono organizzati in partenza: arrivano già preparati con bottiglie e bottigliette piene alla delusione della fontanella secca.

 

proietti murale

"Abbiamo preso l'acqua piovana che ristagnava dentro i vasconi - confessano due suore della Basilica di San Lorenzo - conviene portare i fiori finti, noi ormai li consigliamo ai fedeli. Qui l'acqua è diventata merce rara. Oggi, poi, non si trova in nessun punto del cimitero". Un'altra signora si ferma e aggiunge: "Sono venuta a giugno e anche allora non c'era acqua. Non è una cosa di oggi, ma un problema che dura da tempo".

 

 

L'area di sepoltura più vicina all'ingresso dello Scalo di San Lorenzo è la zona dove riposano Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Monica Vitti. È divisa per passaggi. Il numero 8 è della Vitti: un fornetto di marmo bianco semplicissimo con la foto dell'attrice a sinistra e una madonnina stilizzata a destra. Insieme a tutti, ai romani, alle famiglie che tanto l'hanno amata: è la Livella, la poesia di Totò che tra le righe spiegava la forma della morte, l'abilità unica di far diventare tutti uguali. E Monica Vitti è nel ruolo anche adesso.

cimitero del verano

 

Ma non solo lei. Camminando lungo i bordi della strada, a pochi metri da Monica c'è Marcello Mastroianni, poi Vittorio De Sica. Anche loro sono sulla scena tra i protagonisti dello strazio dei familiari che non possono onorare con i fiori la corrispondenza di amorosi sensi. "Ho comprato un mazzo di margherite al banco qui fuori - racconta Maria, qui per suo marito - e sono ore che cammino per trovare una fontana che abbia dell'acqua. Finora nessuna. Un operaio mi ha detto che devo uscire e andare alla fontanella dell'ingresso. Farò così, ma certo è un disagio che si unisce al dolore e rende tutto più faticoso. Mi hanno detto che anche a Prima Porta è così. Ma allora l'amministrazione dov'è? Che fa?".

 

cimitero del verano

La parte più vecchia, quella adiacente alla basilica, sembra tutto tranne un cimitero. Una discarica a cielo aperto, piuttosto: vasi rovesciati, sedie, ancora scarpe, lapidi senza nome ammucchiate ad altre lapidi, colonne crollate a terra come se ci fosse stato un terremoto. Addosso agli antichi archi che accompagnano le tombe c'è un'impalcatura di quelle che proteggono dalle cadute dell'intonaco: è piena di ruggine e sembra dimenticata lì, con le cofane lasciate dai muratori e ancora appese.

 

Tante tombe hanno i gradini di accesso diroccati. Palme e vegetazione secca, tutto dà l'idea di un abbandono che aggiunge tristezza alla tristezza come se ce ne fosse bisogno. Alcuni operai ammucchiano le foglie cadute con i soffioni. Il giro prosegue con il monumento in ricordo di Giuseppe Garibaldi, anche qui al centro c'è un vaso con dei fiori secchi, bandiera di un passato dimenticato.

cimitero del verano

 

"Questa mattina un importante guasto ha paralizzato tutto - racconta un dipendente addetto all'accoglienza - Un squadra di tecnici è già al lavoro per riparare il danno, ma non sappiamo se e quando si risolverà". Un impiegato degli uffici dell'Ama interni al cimitero cade dalle nuvole: "Manca l'acqua? Non ne so nulla".

Uscendo dall'ingresso di San Lorenzo, ormai resta un solo banco di fiori. Un signore aspetta un mazzo di gerbere. Un passante lo avvisa che dentro non troverà acqua, ma la fioraia lo blocca: "C'è, c'è".

proietti 1roma le roulotte accanto al verano croci rubate dalle tombe al verano

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…