columbia university michael taddeus

IL VOLO IN PICCHIATA DELLA COLUMBIA – L'UNIVERSITA' HA AMMESSO DI AVER PUBBLICATO DEI DATI “INACCURATI, DISCUTIBILI E INGANNEVOLI” PER SCALARE LA CLASSIFICA PUBBLICATA DA “U.S. WEEKLY” DEI MIGLIORI ISTITUTI DEGLI STATI UNITI – DOPO L’AMMISSIONE, L’ATENEO NEWYORKESE È PRECIPITATO DAL SECONDO AL 18ESIMO POSTO – LA SEGNALAZIONE È PARTITA DA UN PROFESSORE DI MATEMATICA CHE HA SCRITTO SUL SUO BLOG CHE…

 

 

Orsola Riva per www.corriere.it

 

COLUMBIA UNIVERSITY

La notizia non è tanto che i ranking universitari siano facilmente scalabili - questo lo avevamo capito da tempo - ma che anche le teste di serie non disdegnino il ricorso a operazioni di «maquillage» a dir poco disinvolte pur di piazzarsi in cima a queste classifiche. Che, nate con l’intento di orientare genitori e figli nella scelta di quello che soprattutto in America è l’investimento economico più importante di una famiglia - si sono trasformate in una gara senza esclusione di colpi, da cui le istituzioni accademiche escono sempre più acciaccate. 

MICHAEL TADDEUS

 

Questa volta a «truccare» le carte è stata niente meno che la Columbia University, colpevole - per sua stessa ammissione - di avere inserito dei dati imprecisi nella classifica pubblicata ogni anno da U.S. News, una delle più consultate insieme a quella del Wall Street Journal, di Forbes e del Washington Monthly. Come ha raccontato il New York Times, lo scandalo era esploso a febbraio quando Michael Taddeus, un professore di matematica di quella che è e resta una delle più antiche e autorevoli università dell’Ivy League americana, ha denunciato sul suo blog che le statistiche fornite dalla sua università erano «inaccurate, discutibili e ingannevoli». 

COLUMBIA UNIVERSITY

 

Dopo mesi di polemiche, lunedì 12 settembre U.S News ha pubblicato una nuova classifica in cui in base ai nuovi dati forniti dalla stessa Columbia, il piazzamento dell’università newyorchese - seconda solo a Harvard per numero di premi Nobel (più di cento!) - è precipitato dalla seconda alla 18esima posizione. In testa come già l’anno scorso resta Princeton, seguita dall’Mit di Boston e da Harvard, Yale e Stanford arrivate terze a parimerito. 

 

Possibile? Certo perché nel mix di criteri che determinano il punteggio finale, oltre alla reputazione generale, alla selettività in entrata e alla capacità di rimborsare i debiti contratti per laurearsi da parte di chi ne è già uscito (indicatore che serve a misurare la spendibilità del titolo stesso sul mercato), c’è anche - come in quasi tutti i ranking internazionali - il rapporto fra studenti e docenti, che era stato pesantemente manipolato l’anno scorso.

COLUMBIA UNIVERSITY

 

I CRITERI

Le aule poco affollate sono universalmente considerate un indicatore molto attendibile della qualità dell’insegnamento. E sono anche una delle ragioni principali - insieme alla scarsa attrattività per docenti e studenti internazionali - per cui nelle più importanti classifiche internazionali nessuna nostra università riesce a piazzarsi nemmeno fra le prime cento al mondo. 

 

COLUMBIA UNIVERSITY

L’unica classifica in cui gli atenei italiani riescono a raggiungere posizioni di vertice è quella redatta ogni anno dal QS in base ai singoli corsi, in cui per esempio la Sapienza da anni ormai occupa la prima posizione al mondo in Studi classici e il Politecnico di Milano si piazza nella top ten mondiale sia in Architettura e Design che in diversi corsi di Ingegneria (dove pure la competizione è fortissima). 

 

Ma nemmeno il QS ranking è immune da critiche, soprattutto per il peso enorme dato agli aspetti reputazionali (cioè ai pareri espressi da altri docenti e anche dai datori di lavoro) a scapito di dati più obiettivi e per il presunto conflitto di interessi rappresentato dal fatto che oltre a stilare la classifica delle università, offre anche un servizio di consulenza pensato per aiutarle a migliorare il proprio piazzamento.

 

COLUMBIA UNIVERSITY

IL BUSINESS

In un mondo dove l’istruzione universitaria è diventata un business capace di far tremare l’economia di un Paese (vedi la bolla dei debiti universitari negli Usa e in Uk), i ranking sono diventati un’arma potentissima capace di spostare miliardi di euro, dollari o sterline. 

 

Di piccoli e grandi incidenti nelle classifiche universitarie ce ne sono stati tanti in questi anni: dal caso di un politecnico indiano di non primissima fila (la Vel Tech University di Chennai) che era riuscito a scalare un altro ranking- quello di Times Higher Education - drogando l’impatto delle ricerche di un singolo docente che pubblicava i suoi lavori su una rivista di cui era anche il direttore, alle polemiche nostrane sull’Anvur, l’agenzia governativa incaricata di valutare la qualità della ricerca degli atenei italiani da cui dipende una fetta importante dell’assegnazione dei fondi ai nostri atenei. 

 

COLUMBIA UNIVERSITY

Nella penultima edizione della cosiddetta VQR a tenere banco era stato il caso dell’università Kore di Enna il cui dipartimento di fisica batteva anche la Normale di Pisa. Mentre nell’ultima edizione - in cui i discutibili indici bibliometrici delle tornate precedenti sono stati integrati da un sistema di valutazione fra pari che solleva anch’esso parecchi dubbi - ha suscitato più di qualche sorpresa il piazzamento della altrimenti poco nota università sportiva Roma Foro italico al secondo posto fra i piccoli atenei.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...