zingaretti regione lazio

ZINGARETTI, MA CHE CONTI FAI? - LA CORTE DEI CONTI RESPINGE IL BILANCIO PRESENTATO DALLA REGIONE LAZIO: L'ENTE DOVRA' RINUNCIARE A OLTRE MEZZO MILIARDO DI EURO PER CONGELARLO IN FONDI DI GARANZIA - ORA SONO A RISCHIO LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER DUE MILIONI DI FAMIGLIE - UNA MAZZATA PER LA REGIONE, CHE PUR CONCENTRANDO GLI SCONTI SULL'IRPEF, RISCHIA DI NON RIUSCIRE A CONCEDERE NULLA...

Francesco Pacifico per il messaggero.it

 

nicola zingaretti

Duro colpo alle finanze del Lazio dalla Corte dei Conti. Parliamo di un buco da mezzo miliardo di euro, che mette in dubbio le agevolazioni fiscali per due milioni di famiglie del Lazio. Sì, perché ieri la sezione centrale di controllo della Corte ha respinto il ricorso della Giunta Zingaretti contro la richiesta della magistratura contabile di aumentare gli accantonamenti.

 

In sostanza via Cristoforo Colombo, come ha in parte già fatto nel consuntivo appena approvato, dovrà rinunciare a destinare oltre mezzo miliardo di euro del suo bilancio ad attività di spesa corrente (trasporti, sociale o la progettazione delle grandi infrastrutture) per congelarlo in fondi di garanzia per rientrare delle tasse non pagate oppure per pagare eventuali contenziosi persi in sede giudiziaria.

 

zingaretti

Una mazzata sui bilanci dell'ente, che ha già dovuto aumentare di oltre 200 milioni di euro gli accantonamenti e soprattutto tagliare il fondo (passato da 344 milioni a 130 milioni di euro) per ridurre tutte le tasse regionali, comprese le altissime addizionali, a chi guadagna meno di 35mila euro.

 

Pur concentrando tutte le agevolazioni sull'Irpef rischia di non avere sconti un milione di contribuenti. Senza contare che a breve, seguendo la riforma Draghi, il Lazio dovrà trovare almeno altri 200 milioni per ridurre nello scaglione tra 35mila e 50mila euro di reddito le addizionali alle famiglie. Una situazione insostenibile, un buco potenziale da 700 milioni di euro, tanto che il governatore Nicola Zingaretti avrebbe già chiesto un intervento legislativo ad hoc al governo per superare disposizioni che potrebbero colpire altre Regioni.

 

Al riguardo Alessandra Sartore, oggi sottosegretaria al Mef e in passato assessore al Bilancio di Zingaretti, dice: «Aspettiamo il dispositivo della Corte, ma dobbiamo evitare che per questioni di natura interpretativa non si mettano in condizione gli enti territoriali di avere le risorse per i servizi. Perché gli accantonamenti si fanno con poste di parte corrente, sulla spesa, senza contare che così ci sono anche meno soldi per avviare le attività connesse all'attuazione degli investimenti (come la progettazione, ndr) da porre in essere con il Pnrr».

 

Regione Lazio

La vicenda inizia lo scorso settembre, quando la Corte dei Conti, nel suo atto di parifica, fa importanti rilievi al bilancio del Lazio. Tre, con effetti sulla programmazione finanziaria futura. I magistrati mettono nel mirino l'uso dell'extra gettito sanitario (cioè parte dei fondi incassati con le addizionali Irap e Irpef): su 640 milioni di euro, 350 vanno al trasporto pubblico locale, 236 per il pagamento dei mutui sanità, quasi 54 milioni all'assistenza sociosanitaria. La Corte segnala che «il ripiano dei mutui non appare coerente» e fa intendere che l'extragettito potrebbe essere utilizzato per abbassare aliquote e ticket.

 

SCAGLIONI IRPEF PRIMA E DOPO L'INTERVENTO DEL GOVERNO DRAGHI

Quindi vengono posti dubbi sulla sostenibilità dei piani assunzionali e sull'entità dei fondi garanzia: soltanto per i crediti di dubbia esigibilità servono 165 milioni in più, per altre passività potenziali 177 milioni. In attesa del dispositivo, la Corte non imputa alla Regione una malversazione, ma segnala un'errata applicazione delle leggi contabili. È una questione di interpretazione, tema al centro del ricorso (ieri respinto) del Lazio, secondo il quale il bilancio viene fatto in base a una programmazione pluriennale e che di conseguenza fatica - sul fronte di spese fondamentali per trasporto o sociale - a seguire le modifiche normative sui criteri contabili.

 

irpef

Il vicepresidente Daniele Leodori nota: rispetto al passato «la Corte cambia opinione ed emana nuove indicazioni». Dall'opposizione Chiara Colosimo (FdI) replica: «Ennesima stangata per i cittadini del Lazio, che pagano le tasse più alte d'Italia».

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…