1- TE LO DO IO IL BUNGA BUNGA! JOHN KENNEDY CHE SI TROMBA LA STAGISTA MINORENNE IN CAMERA DA LETTO, JACKIE CHE PER RIPICCA INTRECCIA UNA STORIA CON L’ATTORE WILLIAM HOLDEN E NELL’AGOSTO 1962, IN VACANZA A RAVELLO, SI SCOPA GIANNI AGNELLI - 2- TRA ORGETTE CON ZOCCOLETTE SPEDITE DALLA MAFIA E CORNA VENDI-CATTIVE, FA IL SUO INGRESSO L’”INFAME”, ALIAS IL VICE PRESIDENTE LYNDON JOHNSON, UN BOVARO TEXANO CHE DETESTA GLI “STRONZETTI DI BOSTON” COME KENNEDY, TROPPO LIBERAL, TROPPO NORDISTA, TROPPO DI SINISTRA, E TRAMA IN COMBUTTA CON I POTENTISSIMI PETROLIERI TEXANI, POCO SODDISFATTI DEGLI AFFARI, L’ASSASSINIO A DALLAS DEL PRESIDENTE - 3- OTTO ORE E MEZZA DI CONVERSAZIONI REGISTRATE, CHE JACQUELINE FECE CON LO STORICO ARTHUR SCHLESINGER NEL MARZO 1964, QUATTRO MESI DOPO L’ATTENTATO DI DALLAS: LA VERSIONE DELLA PRIMA VEDOVA D’AMERICA ARRIVERà A SETTEMBRE SUL PICCOLO SCHERMO E NELLE LIBRERIE AMERICANE SOTTO LA REGIA DELLA FIGLIA CAROLINE -

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Vittorio Zucconi per La Repubblica

LYNDON JOHNSON LYNDON JOHNSON 16 JACKIE KENNEDY DI ANDY WARHOL16 JACKIE KENNEDY DI ANDY WARHOL

È la voce della Prima Vedova d´America a parlare dall´oltretomba e a formulare un´accusa tremenda, per ora senza prove: Jacqueline Kennedy era convinta che "l´infame", che l´assassino, fosse quell´uomo di fronte a lei sull´aereo funebre, quel Lyndon Johnson che aveva preso il posto di suo marito.

Questo, nella propria rabbia e nella propria disperazione di vedova e di donna tradita due volte, prima dal marito in vita e poi dal suo vice presidente in morte, Jacqueline Bouvier Kennedy disse allo storico Arthur Schlesinger pochi giorni dopo quel funerale che tutto il mondo guardò piangendo con lei e con i bambini. Fu una confessione segreta che sarebbe dovuta restare segreta per mezzo secolo. Ma che la figlia Caroline ha cominciato a svelare a pezzi e brandelli, scatenando un altro capitolo sensazionale del libro infinito dei misteri kennedyani, se le sue rivelazioni sono autentiche e se davvero questo dice la voce dal passato.

4 PAUL MARCINKUS LYNDON  B JOHNSON 1908 1973 lap4 PAUL MARCINKUS LYNDON B JOHNSON 1908 1973 lap Jackie Kennedy foto di Ron GalellaJackie Kennedy foto di Ron Galella

Dalla fine del 1963, dunque qualche settimana dopo avere dovuto lasciare la Casa Bianca insieme con i due orfani, John John e Caroline, a oggi, i nastri della lunga confessione di Jackie a Schlesinger, allo storico che più di ogni altro aveva contribuito a creare il mito di "Camelot", della corte kennediyana, sono rimasti chiusi nella cassaforte della Biblioteca ufficiale di JFK a Boston.

Jackie aveva ordinato che restassero sottochiave per mezzo secolo, rendendosi conto dell´enormità delle accuse. Ma ora che uno dopo l´altro i Kennedy "veri" se ne sono andati e restano soltanto gli avanzi di una dinastia tramontata, che John John il principe ereditario è sprofondato con il proprio Piper nelle acque davanti a Hyannis Port, che Ted l´ultimo grande vecchio è stato sepolto e lei è rimasta sola, Caroline ha rotto il sigillo del silenzio.

Sono cominciate a sgocciolare accuse terribili, come quella diretta al vice presidente Lyndon B. Johnson di essere stato il ragno che aveva tessuto la tela con altri "pezzi da 90" texani per attirare Kennedy a Dallas, dove l´odio dei "JR", dei miliardari, dei bovari e petrolieri per il presidente troppo liberal, troppo di sinistra, troppo yankee, troppo nordista, era implacabile, e tramare per eliminarlo.

john f kennedy 300john f kennedy 300 agnelli marella john jaqueline kennedyagnelli marella john jaqueline kennedy

Filtra come un vento acre la collera di una donna che dietro il sorriso diafano ed enigmatico, sotto gli abiti di "haute couture" che indossava per il pubblico da magnifica mannequin del mito, sapeva tutto delle porcherie del marito, raccontando a Schlesinger di avere trovato slip da donna ovviamente non suoi sparsi per la casa. E di avergli reso pan per focaccia, racconta in quei nastri ascoltati dalla figlia Caroline, tradendolo con uomini come Giovanni Agnelli, il presidente della Fiat durante vacanze italiane e con il suo attore preferito, il bellissimo William Holden.

Più che il Castello di Re Artù, che la propaganda degli Schlesinger, il narratore dei "mille giorni", o le parole alate di Ted Sorensen, il trovatore che diede le ali all´oratoria kennedyana dal discorso inaugurale in poi, la Casa Bianca di quegli anni sembra essere stata una corte dei Borgia, un nido di avvelenatori e ballerine, di pugnalatori e di favorite.

Sono soltanto frammenti, questi che la figlia sta facendo cadere dalla tavola dei misteri, e non necessariamente verità, perché non é affatto dimostrabile che Jackie sapesse davvero chi avesse mandato Lee Harvey Oswald con un fucile a cannocchiale al sesto piano del deposito di libri a Dallas. Ma sono gocce di piombo fuso.

JACKIE TRA BOB E TED KENNEDY AI FUNERALI DI JOHNJACKIE TRA BOB E TED KENNEDY AI FUNERALI DI JOHNFRATELLI KENNEDYFRATELLI KENNEDY

Alcune delle cose che Caroline sta facendo uscire, secondo i media come il Daily Mail inglese che hanno raccolto queste anticipazioni, per preparare il mercato al libro che sta scrivendo e per i documentari che la network Abc diffonderà in autunno, collimano con ciò che sappiamo e che è stato da tempo scoperto.

Marilyn Monroe E John Fitzgerald KennedyMarilyn Monroe E John Fitzgerald KennedyCAROLINE KENNEDYCAROLINE KENNEDY

La candida villa della famiglia modello, ostentatamente cattolica nella opportunistica devozione, assisteva a orgette e inseguimenti di segretarie attorno alle scrivanie, all´assunzione di impiegate disponibili, come le due ragazze che il Servizio Segreto aveva soprannominato "Fiddle" e "Faddle", agli incontri brutali e rapidi in piedi nei guardaroba con la "bambola" mandata dal padrino mafioso Sam Giancana, Judith Campbell, all´andirivieni notturno di Bob, il fratello, attraverso il tunnel sotterraneo che collega la Casa Bianca all´adiacente ministero del Tesoro, che Bob usava per entrare e uscire non visto dai reporter. Un clima da dormitorio universitario, da "Animal house", che gli apologeti più tardi tenteranno di giustificare con gli «squilibri ormonali» di un presidente costretto a continue cure di steroidi per il morbo di Addison, un´afflizione grave delle ghiandole surrenali.

jackie kennedyjackie kennedyJACKIE KENNEDY NEL 1961JACKIE KENNEDY NEL 1961

Anche i sospetti sul vice Lyndon Johnson, il gigante texano e boss ferreo del Senato che John e Bob Kennedy avevano indicato come candidato alla vice presidenza pur sapendo che Johnson detestava quei due turd, quegli stronzetti di Boston come ripeteva a tutti, scattarono subito dopo le esplosioni dei colpi.

Johnson era stata una nomina di ripiego, un´astuzia tattica, fatta dopo il rifiuto di tre "prime scelte", indicato dai fratelli Kennedy soltanto per fare un gesto verso il Texas e l´elettorato del Sud che minacciava di far perdere le elezioni. Entrambi, John ("Jack" come era chiamato dagli amici) e Bob restarono di stucco quando LBJ accettò, intrappolandoli nel loro gioco e costringendoli a portarselo alla Casa Bianca.

LA MORTE DI KENNEDYLA MORTE DI KENNEDYJohn F Kennedy con Jacqueline Bouvier qualche settimana prima del matrimonio - calzino in vistaJohn F Kennedy con Jacqueline Bouvier qualche settimana prima del matrimonio - calzino in vista

Da questo intenso disprezzo fra due uomini, e due clan, fra i Kennedy e i Johnson, fra gli irlandesi bostoniani e i texani, a immaginare che il vice sia stato l´ideatore e il promotore dell´assassinio con la complicità della sua "gang", occorre compiere un salto che gli storici e i ricercatori non si sentono di fare e che la furia di una donna offesa e sfrattata dal nuovo inquilino della propria casa, può invece giustificare.

Ma spiegherebbe la frettolosa rapidità con la quale il nuovo presidente, colui che aveva giurato sul Boeing 707 che trasportava la bara di JFK, davanti a Jackie in tailleur ancora imbrattato dal sangue e dagli schizzi di cervello del marito, chiuse l´inchiesta ufficiale condotta dal giudice Warren.

John F KEnnedy e Jacqueline in barca nelJohn F KEnnedy e Jacqueline in barca nel

Riguardiamo quella foto ufficiale, la sola scattata sull´Air Force One in volo di ritorno verso Washington nella notte di venerdì 22 novembre 1963: una vedova insanguinata, la bara del morto e l´uomo che lei, dentro di sè, credeva essere l´assassino. Un triangolo di odio shakespeariano che neppure quarant´anni hanno potuto estinguere e che continua ad ardere.

agnelli ted kennedyagnelli ted kennedy

 

 

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