vito crimi giuseppe conte

''RADIO RADICALE NON È STATA SALVATA. MA QUEST'ANNO HA RICEVUTO 9 MILIONI RISPETTO AI 12 DELL'ANNO SCORSO''. QUESTO DICE VITO CRIMI E NON SI CAPISCE UN CIUFOLO DEL GIOCO DI SPECCHI MESSO IN PIEDI DAI 5 STELLE E DALL'OPPOSIZIONE PER SALVARE LA RADIO SENZA PERÒ DARE L'IMPRESSIONE AGLI ELETTORI GRILLINI (CUI NON FREGA NIENTE DEL TEMA) DI AVER SPESO ALTRI SOLDI PUBBLICI

 

RADIO RADICALE: CRIMI, DOPO 25 ANNI FINE DEI PRIVILEGI

 (ANSA) - "Vorrei tranquillizzare chi oggi si è ritrovato a leggere articoli su presunti "salvataggi" di Radio Radicale e "dietrofront" del MoVimento 5 Stelle. Sono tutte menzogne, utili solo a distorcere la realtà anziché raccontarla per com'è veramente. Ma oramai ci siamo abituati". Lo scrive su Facebook il sottosegretario Vito Crimi. "Da mesi ci accusano di voler "zittire", "silenziare", "sopprimere" le "voci libere", "limitare la libertà d'informazione", e di stampa, di pensiero, di parola. Ci hanno perfino accusati di voler "chiudere la radio".

 

GRILLO Lombardi e Vito A ROMA

Sempre menzogne - prosegue Crimi -. Nessuno ha mai voluto limitare, né zittire, né chiudere niente. Sono gli stessi ipocriti che negli ultimi 25 anni non hanno mosso un dito, mentre lo Stato finanziava con oltre 200 milioni di euro una radio privata di partito per trasmettere le sedute di Camera e Senato, il tutto senza gara e con decreti scaduti. Forse ha ragione Peter Gomez, quando sostiene che la categoria dei giornalisti sta facendo di tutto per suicidarsi, bruciando la propria credibilità".

 

 "Mi chiedo quanti abbiano davvero letto la mozione di maggioranza su Radio Radicale approvata oggi in Senato - sottolinea ancora Crimi -. Non c'è alcun dietrofront, né salvataggio, né proroga della concessione. E non c'è alcuna "chiusura". C'è anzi la volontà di mettere in sicurezza l'archivio storico della radio, il cui valore nessuno ha mai osato mettere in dubbio. E c'è l'unica, vera, novità: la fine dei privilegi. Per 25 anni governi di destra e di sinistra hanno legittimato una situazione al limite della legalità.

 

Vito Crimi jpeg

Fin dal 1994, quando Radio Radicale vinse la prima e unica gara, ottenendo la concessione per trasmettere le attività di Camera e Senato. Una gara cucita su misura, con requisiti ai quali poteva rispondere la sola radio dei Radicali. Doveva essere una soluzione temporanea, per consentire al servizio pubblico Rai di organizzare un proprio canale radio (non lo dice Crimi, lo dicono le leggi). Invece, dopo la prima (finta) gara, non c'è stato più nulla".

 

 

RADIO RADICALE, IN SENATO UNO SPIRAGLIO PER SALVARLA

Francesca Paci per “la Stampa

 

falconio radio radicale

Dopo mesi di mal di mare, appesantiti dalla scomparsa del decano Massimo Bordin, si apre un piccolo spiraglio per Radio Radicale. L' Aula del Senato ha approvato ieri con 138 sì, 45 no e 57 astenuti, la mozione Lega-M5s che prevede un rinnovo per la digitalizzazione dell' archivio della storica emittente e l' istituzione di una gara per i servizi radiofonici istituzionali.

 

Sono state invece respinte, con il parere contrario del governo, le altre 5 mozioni presentate dalle opposizioni (tra cui FI, FdI e Pd) con cui si chiedevano risorse specifiche per consentire la prosecuzione dei lavori. Significa che la convenzione con Radio Radicale sarà prolungata di tre anni per la sola messa in sicurezza del ricchissimo archivio mentre il Parlamento varerà «in tempi brevi» una legge che risolva l' annoso problema degli appalti per le trasmissioni istituzionali.

 

radio radicale

«Un segnale importante ma non sufficiente» commenta la Fnsi mentre i diretti interessati, che dal 1998 chiedono pubblicamente un bando per l' assegnazione del servizio di emissione delle sedute del Parlamento, salutano favorevolmente il passo avanti e chiedono che si arrivi rapidamente a una soluzione per la copertura del periodo transitorio (dal 21 maggio scorso all' assegnazione della gara). Allo stato attuale non ci sono altre certezze sul fatto che Radio Radicale, così com' è stata finora, dalla rassegna stampa alle interviste agli approfondimenti, continui a trasmettere.

 

A votare contro è stato il Pd che ha puntato l' indice contro l' esecutivo reo, a detta del capogruppo a Palazzo Madama Marcucci, di odiare «la libertà di informazione perché è abituato a raccogliere il consenso con le fake news». Un' accusa respinta al mittente dal sottosegretario all' editoria Vito Crimi che, difendendo l' operato della maggioranza e ricordando come per quest' anno Radio Radicale abbia ricevuto «9 milioni di euro a fronte dei 12 degli anni precedenti», ha spiegato che «non è possibile ad oggi procedere con un rinnovo della convenzione in assenza di una legge» ma che «si farà nel più breve tempo possibile».

andrea marcucci (2)

 

Dubbiosi restano molti dentro Forza Italia («salvare un archivio non significa solo digitalizzarlo ma continuare ad alimentarlo con nuove registrazioni») e Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto. Liberi e uguali si è astenuto, spiega sul sito della Radio, perché «votare contro sarebbe stato dannoso» laddove si tratta di un pur modesto passo avanti, ma «ora si devono puntellare e allargare quelle piccole aperture».

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…