vladimir putin joe biden ucraina russia

AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA SANZIONE – BIDEN E PUTIN HANNO AVUTO IL SOLITO, INUTILE SUMMIT VIRTUALE: IL PRESIDENTE AMERICANO HA MINACCIATO RITORSIONI ECONOMICHE, E NON HA ESCLUSO DI “ARMARE” GLI ALLEATI IN CASO DI INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA. MA “LO ZAR” NON HA INTENZIONE DI SFONDARE CON I SUOI 175MILA SOLDATI AL CONFINE (PER ORA). CERCA SOLO VISIBILITÀ E VUOLE RIDURRE LA QUESTIONE UCRAINA A AFFARE DOMESTICO. MA LA NATO ORMAI SI È ESPOSTA TROPPO CON KIEV…

 

 

1 - SCINTILLE SULL'UCRAINA

Alberto Simoni per “La Stampa”

 

vertice biden putin sull ucraina

Joe Biden minaccia «forti sanzioni economiche ed altre misure» e promette aiuti militari ai Paesi Nato dell'Est se la Russia invaderà l'Ucraina. Putin replica che Kiev è una minaccia per i suoi legami troppo stretti con gli Stati Uniti e la Ue; chiede «garanzie vincolanti» che la Nato non si espanderà ad Est.

 

Alle 10,07 quando si accende il collegamento con la Russia, Biden è nella Situation Room, al suo fianco ci sono il segretario di Stato Antony Blinken e Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale. Il leader del Cremlino parla dalla sua residenza sul Mar Nero, a Sochi. Nell'immagine diffusa dalla presidenza russa è solo. I convenevoli sono rapidi, entrambi si dicono «contento di vederti». Ma Biden piazza subito una frecciatina al russo: «Peccato non siamo riusciti a incontrarsi al G20».

vertice biden putin sull ucraina

 

 A Roma alla fine di ottobre Putin aveva preferito non venire così come aveva saltato la Cop26 di Glasgow. La motivazione ufficiale era stata il dilagare della pandemia, ma la realtà è che Putin temeva di finire isolato fra gli altri Grandi. La conversazione è durata due ore e un minuto; sono stati i leader a decidere come iniziare e condurre il dialogo che è stato dominato dal dossier ucraino che ha soverchiato gli altri temi, Iran (ma sul tema è emersa una certa sintonia), cybersicurezza e rafforzamento del dialogo strategico sugli armamenti. I russi hanno definito il colloquio «molto franco».

 

jake sullivan

Posizione confermata da Sullivan: «Biden è stato diretto come al solito, ha spiegato a Putin le cose in modo cristallino». Nella notte antecedente l'incontro, Biden aveva avuto un confronto con gli alleati europei (Macron, Merkel, Johnson e Draghi) e in serata li ha ragguagliati sul colloquio con il capo del Cremlino. Un segnale importante di compattezza del fronte occidentale.

 

Non è un caso che nel comunicato della Casa Bianca ci sia sempre il riferimento «agli Stati Uniti e agli Alleati»: entrambi preoccupati per le mosse russe, entrambi pronti a varare sanzioni contro il Cremlino. Biden domani telefonerà al presidente ucraino Zelensky. Il capo della Casa Bianca ha ribadito a Putin il «sostegno all'integrità territoriale dell'Ucraina» e ha invocato «una de-escalation che consenta al ritorno della diplomazia».

volodymir zelensky con i soldati ucraini

 

Quindi ha detto che «è la Nato a decidere chi può farne parte», non certo la Russia è il sottinteso. Non c'è stata comunque rottura pur in uno scambio di vedute netto e schietto. Le parti hanno deciso di aggiornarsi e nel frattempo di lasciare lavorare gli sherpa per mantenere insieme ai partner il filo del dialogo sui dossier aperti. E in questo ambito Putin ha auspicato il reintegro nelle rispettive ambasciate di tutto il personale mettendo fine alla cosiddetta guerra dei visti.

soldati russi

 

Il colloquio di ieri è servito anche agli americani per provare a sciogliere l'enigma Putin. Il Cremlino dice di non aver alcuna intenzione di invadere Kiev. Ma 175mila uomini ammassati ai confini e - come ha confermato lunedì il Pentagono - l'arrivo di nuove «capacità militari russe» vicino all'Ucraina sono indizi pesanti.

 

Nel frattempo, a Washington si ragiona su cosa significhino «forti sanzioni economiche e altre misure». Sullivan ha evitato di scendere nei dettagli dei provvedimenti. «Ci sono esperti al Tesoro, al Dipartimento di Stato che si occuperanno di questo». Anche gli alleati europei sono coinvolti nell'individuare le eventuali contromisure anti-Putin.

joe biden.

 

 Il ventaglio di opzioni - secondo un'anticipazione della Reuters - va dal blocco agli investitori stranieri, sino all'estromissione di Mosca dal circuito Swift e all'impossibilità per le compagnie straniere di acquistare bond del debito russo. Sotto la lente c'è anche il Nord Stream 2, il gasdotto che collega la Russia alla Germania, finito ormai, ma non ancora operativo.

 

Le aree di ammassamento delle truppe russe al confine con Ucraina

«Se Putin invade l'Ucraina, non gli servirà il gasdotto per vendere gas all'Europa», ha detto Sullivan. Il consigliere per la Sicurezza nazionale ha poi aggiunto che Washington è pronta a fornire assistenza militare ed equipaggiamenti ai Paesi membri della Nato limitrofi all'Ucraina che potrebbe invece beneficiare nell'ambito della legge sul finanziamento del Pentagono di 300 milioni ulteriori. Washington si prepara allo scenario peggiore, ma intanto ribadisce la ferma volontà di rilanciare il dialogo e dare più spazio alla diplomazia, motore per togliere la miccia dalla polveriera nel Donbass.

 

antony blinken

2 - DUE ORE CON PUTIN

Micol Flammini per “il Foglio”

 

Vladimir Putin aveva pochi fogli sul suo tavolo, pochissimi appunti durante il video incontro riservato con Joe Biden. Tutto era molto ordinato. I giornalisti di Ria Novosti che si occupano del Cremlino hanno notato che doveva essere un segnale importante: i due presidenti sapevano già di cosa parlare, conoscevano già tutte le opzioni, per Putin non erano quindi necessarie troppe carte davanti agli occhi.

 

truppe russe a smolensk

Joe Biden, chiuso nella situation room, aveva tra i due il compito più arduo: essere duro, far capire che un'invasione dell'ucraina non sarà tollerata dalla Nato e da Washington, ma nello stesso tempo non aumentare la tensione. Anche per Putin il compito non era semplice, per la Russia i costi di una guerra in Ucraina sarebbero ingenti, se a questi si aggiungono anche le sanzioni che i paesi europei e gli Stati Uniti minacciano di imporre sarebbero insostenibili. Ma per il presidente russo era necessario mostrare a Biden che la Russia è disposta a sostenerli.

 

oleksiy reznikov ministro della difesa ucraino

Tutti e due dovevano fare un passo indietro senza che l'altro se ne accorgesse e il summit infatti è durato due ore. Vladimir Putin ha scelto il momento perfetto per imporre la questione ucraina agli Stati Uniti e all'unione europea. Sa che Washington ha nuove priorità, ha gli occhi rivolti alla Cina, e quindi secondo il Cremlino è più propenso a raggiungere accordi sull'ucraina, impensabili prima.

 

joe biden

E poi c'è stata la lezione afghana: Biden ha dimostrato che è in grado di abbandonare un paese se non è più il teatro degli interessi degli Stati Uniti. Per il Cremlino questo potrebbe essere il momento giusto per un passo simile anche nei confronti di Kiev. Se l'ucraina sia ancora nei pensieri di Biden se lo domandano gli stessi ucraini ( soprattutto dopo la notizia arrivata ieri che nella bozza finale del bilancio della Difesa degli Stati Uniti non ci sono nuove sanzioni sul gasdotto Nord Stream 2), ma quello che gli Stati Uniti non possono permettersi è un conflitto alle porte dell'ue.

 

volodymir zelensky

Infatti Biden è stato chiaro nel sottolineare che in caso di invasione gli Stati Uniti e i loro alleati "risponderebbero con forti misure economiche e di altro tipo". Dopo il summit con Putin, Biden ha contattato anche i leader di Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia, con i quali aveva discusso la possibilità di nuove sanzioni anche la sera prima. Sul tavolo ci sono restrizioni sul rublo, sul debito sovrano russo e su alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del paese.

navi russe in crimea

 

Il New York Times ha scritto che è in discussione anche l'esclusione della Russia dal sistema di pagamento Swift. Gira voce di un prossimo vertice tra i due che dovrebbe tenersi di persona, Biden ha detto di essere dispiaciuto di non aver incontrato Putin al G20, si è augurato che il prossimo summit possa tenersi non da remoto. Putin ha accennato un sorriso. Durante il colloquio hanno parlato anche di ransomware e di questioni regionali come l'iran.

vladimir putin

 

 La Russia sull'ucraina non è intenzionata a cedere, è una leva che Putin ha utilizzato a suo vantaggio e adesso pretende di avere rassicurazioni contro la Nato, vuole un passo indietro che gli Stati Uniti non sono disposti a fare e gli alleati europei neppure. Rinunciare all'ucraina, come chiede Putin, per la Nato sarebbe rischioso, uno spot pessimo.

 

escalation militare tra russia e ucraina

Il Cremlino vuole che Kiev diventi un affare domestico, vuole che gli Stati Uniti rinuncino a proteggere Kiev, capiscano, proprio come in Afghanistan, che intestarsi la questione ucraina ha poco senso. Putin parla con gli Stati Uniti perché è con loro che vuole discutere la nuova stabilità strategica. Vuole mettere le basi per una nuova Yalta, ma alle sue condizioni. La prima: non toccare il Nord Stream 2. La seconda: continuare a non vedere gli scontri nel Donbass che ieri hanno avuto un nuovo picco di tensioni.

Jen PsakiTruppe russe al confinevladimir putin Soldato ucrainocarri armati russi 2vladimir putin Volodymyr ZelenskyVolodymyr Zelensky 2Soldato ucraino 2Soldato ucraino 3Carri armati ucrainiAereo in esercitazioneambasciata usa a mosca

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…