ALITALIA, IL CALVARIO DELL’ESTATE - SI AVVICINA IL QUINTO RINVIO DELLA SCADENZA (PREVISTA IL 15 LUGLIO) PER LA PROCEDURA DI VENDITA - CONTE PROVERÀ A PRENDERE IL MANO IL DOSSIER PER AGEVOLARE L’INGRESSO DI ATLANTIA NELLA CORDATA GUIDATA DA FS - DI MAIO, CHE CONTINUA A RANDELLARE IL GRUPPO DEI BENETTON MINACCIANDO LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AUTOSTRADALE, DEVE TIRARE FUORI UN PARTNER INDUSTRIALE DISPOSTO A…

-

Condividi questo articolo


Roberta Amoruso per “il Messaggero”

 

alitalia alitalia

Già da tempo il premier, Giuseppe Conte, ha annunciato l'opportunità di «una sintesi politica» da parte di Palazzo Chigi sulla vendita di Alitalia. Un passaggio cruciale per sbloccare la partita avocando a sé un dossier «di sistema». Ma ora che si avvicina l'ombra del quinto rinvio della scadenza, prevista il 15 luglio, per la procedura di vendita affidata ai commissari straordinari, questo passaggio politico appare sempre più cruciale e non più rinviabile.

 

meme sull'offerta di lotito per alitalia 1 meme sull'offerta di lotito per alitalia 1

Almeno se si vuole valutare quella che sembra la soluzione naturale per il futuro di Alitalia, e cioè la partecipazione ufficiale di Atlantia, il gruppo che controlla Aeroporti di Roma e Autostrade per l'Italia, nella cordata guidata da Fs, affiancata dal Mef e da Delta Airlines. Perchè mentre il vicepremier, Lugi Di Maio, ancora nei giorni scorsi si diceva certo di poter chiudere la partita il 15 luglio - lo ha promesso ai commissari il 3 luglio scorso, ma più di recente lo fatto con i sindacati - è assai improbabile che la partita si possa chiudere in questi tempi visto che difficilmente Atlantia si farà avanti ufficialmente prima che sia Conte a prendere in mano il fascicolo.

 

L'alternativa per rispettare la promessa è che lo stesso Di Maio tiri fuori dal cappello un partner industriale alternativo disposto a mettere sul piatto una quota intorno al 35-40% e almeno 300 milioni di euro. A meno di un ritorno, clamoroso sulla scena di Lufthansa, di cui però non si ha alcun segnale.

 

CONTE E DI MAIO CONTE E DI MAIO

LE TAPPE

È certo, dunque, che questa sarà una lunga settimana di incontri e di chiarimenti per il dossier Alitalia. Servirà probabilmente a bollare come marginali, ammesso che arrivino le garanzie necessarie ancora solo a parole, le offerte di Lotito, di German Efromovich, l'azionista della compagnia sudamericana Avianca, e del gruppo Toto, perso dai radar negli ultimi giorni. Sono previsti incontri tra le Fs, e i suoi advisor, con il gruppo Toto e German Efromovich.

 

LOGO ATLANTIA LOGO ATLANTIA

Anche una delegazione di Delta è attesa in questi giorni. Mentre i contatti non si sono mai interrotti con Atlantia, nonostante la fase di stallo su questo fronte. Solo allora, e se certe generiche manifestazioni di interesse da parte di Lotito, Toto e Avianca, si confermeranno prive delle necessarie garanzie, il Mise dovrà prendere atto che dopo quattro rinvii non c'è ancora la quadratura del cerchio per la newco di Fs.

luciano benetton luciano benetton

 

A quel punto la molla per far scattare il quinto e definitivo slittamento della scadenza, dal 15 al 30 luglio, può essere l'intervento di Conte. Un modo anche per provare a tenere la partita Alitalia il più possibile distinta da quella sulla revoca della concessione autostradale sbandierata da Di Maio.

 

È vero, il vicepremier ha fatto delle velate aperture, invitando seppure senza troppo entusiasmo Atlantia a presentare la sua offerta per Alitalia. Ma subito dopo è anche tornato pesantemente all'attacco sulla revoca della concessione ad Aspi, nonostante i tecnici del Mit - gli stessi che hanno sottolineato le inadempienze di Aspi - suggeriscano la rinegoziazione della concessione piuttosto di una revoca troppo rischiosa. I tavoli sono diversi, ma certi toni non favoriscono il minimo dialogo se i protagonisti sono gli stessi.

 

LA MOSSA DI SISTEMA

GIUSEPPE CONTE AL G20 IN GIAPPONE GIUSEPPE CONTE AL G20 IN GIAPPONE

Dunque, si capirà nei prossimi giorni fin dove arriverà il ruolo di Palazzo Chigi. «Come presidente del Consiglio non mi posso sottrarre, tutti i dossier più importanti passano nelle mani del premier che fa una sintesi politica con il pieno coinvolgimento dei ministri competenti». aveva detto il presidente Conte, a margine del G20 di Osaka. Il tempo stringe. E anche se nelle casse di Alitalia ci sono le risorse per arrivare a fine anno (ci sono 435 milioni mentre altri 150 milioni sarebbero stanziati presso Iata), non si può tirare troppo la corda considerata anche la minaccia di liquidazione da parte dei commissari.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…