david sassoli roberto gualtieri

ALLORA, COME SIAMO MES? - GUALTIERI ANNUNCIA CHE ALL’EUROGRUPPO NON CI SARÀ ALCUN VETO ITALIANO SULLA RIFORMA DEL MES: “È COSA DISTINTA DALLA SCELTA SE UTILIZZARLO O MENO” - SASSOLI IN PRESSING: “È COME UN’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INCENDI. NESSUNO VUOL DAR FUOCO ALLA CASA, MA È SEMPRE UTILE AVERNE UNA”. POI TORNA SULLA CANCELLAZIONE DEL DEBITO: “NON CREDO SIA SCANDALOSO PARLARNE…”

1 – GUALTIERI: ITALIA VUOLE ACCORDO SUL MES, NON PORRÒ VETO

Da www.ilsole24ore.com

GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

 

All’Eurogruppo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in rappresentanza dell’Italia, non porrà il veto sulla riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. «Sarebbe un contraddire le indicazioni del Parlamento se il ministro dell'Economia oggi andasse a porre un veto. La mia posizione finale sarà sulla base della discussione», ha spiegato Gualtieri rispondendo alle domande dei parlamentari sulla posizione che assumerà all'Eurogruppo di oggi, chiamato a votare sulla riforma del Fondo Salva Stati.

 

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

In un'audizione congiunta a sei commissioni di Camera e Senato, il responsabile dell’Economia ha spiegato che l'orientamento del Governo sarà quello di «concorrere un accordo positivo che contenga elementi ritenuti estremamente importanti dal Parlamento, dal Governo e da tutto il sistema economico e finanziario italiano».

 

Vogliamo riforma Mes con progressi con banche

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

Fin dalle prime battute dell’intervento, Gualtieri ha posto l’accento sul fatto che lLa riforma del Mes all’esame dell’Eurogruppo va distinta dal suo utilizzo: quest’ultimo, infatti, dovrà comunque passare per un passaggio parlamentare. «La riforma complessiva del meccanismo di stabilità europeo avverrà in contemporanea con l'istituzione della rete di sicurezza (backstop) al fondo di risoluzione bancaria e a una valutazione più positiva dei rischi del sistema bancario europeo e italiano», ha aggiunto.

 

L'accordo sull'introduzione anticipata della rete di sicurezza del Fondo di risoluzione bancaria, e ancora più quello sulla valutazione dei rischi bancari, oggi sul tavolo dell'Eurogruppo nella riforma del Mes, ha detto Gualtieri, sono «di importanza strategica per rafforzare l'Unione bancaria e assicurare un'ulteriore rete di sicurezza per la stabilità del sistema bancario».

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 4

 

A Eurogruppo più peso a derivati nelle banche

Sarà «mio impegno», hha assicurato, che nelle conclusioni dell'Eurogruppo di oggi sia inserito un riferimento agli attivi di livello 2 e livello 3, l'esposizione a derivati e prodotti finanziari complessi nel bilancio delle banche che l'Italia chiede venga “pesata” adeguatamente accanto all'esposizione ai titoli di Stato.

 

«Per me - ha aggiunto il ministro - è molto importante che nelle conclusioni dell'eurogruppo ci sia un riferimento ai level2 e level3 asset, e che i contributi Edis (l'assicurazione comune sui depositi bancari che oggi verrà discussa nell'ambito della riforma del Mes, ndr) i contributi non siano legati alla quantità dei titoli di Stato contenuti nei bilanci bancari».

VIKTOR ORBAN MATEUSZ MORAWIECKI

 

Riforma Mes è distinta da suo utilizzo

Nell’audizione il responsabile dell’Economia ha messo in evidenza che «le decisioni di oggi pomeriggio riguardano unicamente la riforma del Mes e l'introduzione anticipata sul common backstop e la valutazione dei rischi e queste decisioni non investono in alcun modo l'utilizzo del Mes, è cosa distinta dalla scelta se utilizzarlo o meno. Come noto, ci sono posizioni diverse nel Parlamento e nella maggioranza e come sempre detto dal Governo, ogni decisione dovrà essere condivisa dall'intera maggioranza e approvata dal Parlamento».

 

Vogliamo riforma Mes con progressi su banche

DAVID SASSOLI ROBERTO GUALTIERI

Gualtieri ha aggiunto che grazie anche all'iniziativa dell'Italia, che insisterà su questo punto anche all'Eurogruppo di oggi, la riforma complessiva del meccanismo di stabilità europeo (Mes) avverrà in contemporanea con l'istituzione della rete di sicurezza (backstop) al fondo di risoluzione bancaria e a una valutazione più positiva dei rischi del sistema bancario europeo e italiano.

 

Il ministro ha ricordato che in precedenza la riforma del Mes e gli altri due punti avvenivano «in sequenza» e non contestualmente. Ciò - ha detto Gualtieri - «costituisce un'opportunità da cogliere adesso, valorizzando una valutazione positiva dei progressi delle nostre banche che porterebbe a escludere ogni possibilità di ulteriori misure restrittive o penalizzanti». Infatti «non ci verrebbe richiesto che venissero prese iniziative specifiche» di riduzione dei rischi per le singole banche».

 

ROBERTO GUALTIERI OLAF SCHOLZ

Evitati automatismi su ristrutturazione debito

«Le nuove Cacs - ha poi chiarito - non aumentano le probabilità di ristrutturazioni, essendo attivabili esclusivamente per iniziativa dell'emittente cui spetta di decidere se e come attivarle né è richiesta una ristrutturazione preventiva del debito per l'accesso al Mes. Le Cacs - ha aggiunto Gualtieri - prevedono un ampio margine di discrezionalità per gli Stati membri, che restano i soli a decidere se e come modificare i termini dei propri titoli. È stata evitata la previsione e applicazione di meccanismi automatici di ristrutturazione del debito.

 

conte e merkel by osho

Questo è molto importante. Spetta allo Stato decidere se attivare le Cacs e se decide di farlo spetta anche decidere come farlo e come raggruppare e sotto raggruppare i detentori dei titoli». La valutazione della sostenibilità del debito, ha continuato il responsabile dellEconomia, «sarà condotta su base trasparente e prevedibile, consentendo un sufficiente margine di giudizio. Il Mes, contribuirà, nell'ambito dell'analisi di sostenibilità, alla sola analisi della capacità di rimborso, dal punto di vista del prestatore, ma la Commissione preserva il ruolo guida».

 

No accordo estremamente negativo, peserebbe su Unione bancaria

borghi salvini bagnai

Ragionando sulla “contestualità” della riforma del Mes con le altre misure di protezione a livello europeo, Gualtieri ha voluto precisare «qualora non sia stato chiaro, che la decisione sulla valutazione dei rischi non implica una decisione sull'introduzione anticipata del backstop, ma un mancato accordo politico sulla valutazione dei rischi e sul common backstop rappresenterebbe uno scenario estremamente negativo che metterebbe in luce l'incapacità di procedere sul percorso verso l'unione bancaria pregiudicando la sua realizzazione».

 

Parlamento sempre informato, coerenti con risoluzione 2019

GIUSEPPE CONTE DAVID SASSOLI

Il ministro ha fatto presente che «il Governo ha provveduto a più riprese e continua a informare il Parlamento sulle riforme relative all'Unione economia e monetaria europea, la posizione del Governo - ha continuato - è pienamente coerente con le indicazioni del Parlamento e la risoluzione di maggioranza approvata lo scorso dicembre 2019.Siamo pienamente nella cornice della risoluzione», ha concluso.

 

2 – SASSOLI: "L'ITALIA NON RINUNCI AL MES È GARANZIA CONTRO LE CRISI BANCARIE"

Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

christine lagarde david sassoli 2

L' Italia dovrebbe ratificare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Perché può anche aiutare a prevenire future crisi bancarie. «È come un' assicurazione contro gli incendi. Nessuno vuole dar fuoco alla casa, ma è sempre utile averne una. Il contrario sarebbe da incoscienti».

 

A dirlo è stato David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, rispondendo alle domande de La Stampa al «Festival della politica» organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani. Che ha riflettuto anche sul futuro dell' Ue, tra debito pubblico, un tema che tornerà, i veti di Polonia e Ungheria al Recovery Fund, e di riforma dell' architettura comunitaria, a cominciare da regole di bilancio e 'unanimità.

 

Continuano le discussioni sul Mes. Sono stati tolti diversi vincoli e con i tassi di interesse negativi di oggi è come dire che l' Ue paga gli Stati che vogliono prendere i fondi. In Italia, però, il governo ha messo il veto sulla riforma del Mes, che sarà discussa oggi. E Roma non vuole usarlo. Cosa ne deriva?

DAVID SASSOLI

«Siamo tutti un po' colpevoli. La politica e i media non hanno spiegato molto bene. Il Mes nessuno te lo può imporre. Devono essere i governi a richiederne l' attivazione. Sembra di essere tornati a 10 anni fa, quando pareva che Bruxelles volesse imporre qualcosa.

 

Non è così oggi. E rimarco un aspetto. C' è una garanzia molto importante nella riforma proposta: quella che riguarda il sistema bancario. Poi ci potrebbe essere un' assicurazione contro le crisi creditizie, nessuno vuole incendiare la casa, ma è sempre meglio averne una. Inoltre, c' è la linea sanitaria del Mes, e nessuno l' ha usata».

 

Come mai?

NICOLA ZINGARETTI ROBERTO GUALTIERI

«Per una serie di motivi. Chi per convenienza, chi per un pregiudizio. Ma è bene che Roma ratifichi la riforma del Mes perché sarebbe sbagliato non avere un' assicurazione contro le crisi bancarie. Secondo, perché vogliamo che diventi uno strumento regolato da regole comuni, con vigilanza e controllo di Commissione e Parlamento. Non devono esserci regole nazionali».

 

C' è anche una cosa che ritorna. Molti dicono che il Mes porta alla Troika.

«Il tema non è questo. Dobbiamo farlo diventare strumento comunitario, e ci sarà una discussione a livello politico. Ma è necessario che l' Italia ratifichi la riforma. Non bisogna essere incoscienti».

 

Anche il dibattito sul debito, la sua proposta di riduzione, è stato intenso. Come è andata realmente?

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

«A una domanda postami, ho semplicemente detto che era interessante. È ovvio che ci dovrà essere una riflessione. Il debito è un tema che il prossimo anno diventerà di attualità.

 

Non credo sia scandaloso parlarne. In Germania c' è stata più pacatezza che in Italia. E oggi credo che la discussione pubblica sulle spese del Covid sia molto corretta.

 

Ricordiamo gli eurobond? E poi i coronabond? Non possiamo accantonare quello che è un problema globale. E mi piacerebbe che la comunità scientifica ci aiutasse ad affrontare la stagione più difficile che abbiamo di fronte».

 

Parliamo dei veti di Ungheria e Polonia. Che impressione le fanno?

berlusconi orban

«Tutto nasce a luglio con due piste, con il Recovery Fund e con la difesa dello stato di diritto, ovvero l' identità europea.

 

L' Ue non può essere considerata un bancomat, ma abbiamo bisogno di risposte democratiche. Finito il negoziato tra Parlamento e Consiglio, l' accordo è stato trovato. Ovvero, più soldi per i cittadini e un buon quadro di riferimento per difesa dello stato di diritto. Le obiezioni di Polonia e Ungheria, con la presidenza tedesca, mi auspico vengano superate».

 

Che succede se non si superano?

«Il Recovery Fund arriverà quando ci sarà questo via libera. Se le obiezioni dovesse persistere, allora sarebbe inutile fare piani nazionali. Bisognerà ricominciare da capo».

 

DAVID SASSOLI ANGELA MERKEL

Guardiamo alla politica italiana. Ci sono grandi movimenti ed è rispuntata la centralità di Silvio Berlusconi. Lei che pensa?

«Non è il mio compito commentarlo. Posso però dire una cosa all' Italia, attenzione ai dati Istat. Sono stato impressionato, perché la fotografia sociale dell' Italia è particolarmente drammatica. Basti pensare a quanti italiani sono sotto la soglia di povertà, che sono i nostri amici, vicini di casa. La politica dovrebbe avere chiaro cosa è sotto i riflettori e cosa no. Servirebbe un grande piano europeo per l' occupazione».

 

Sta dicendo che potrebbe esserci un ampliamento delle tensioni sociali?

roberto gualtieri

«Credo che ci sia bisogno di essere vicini a chi soffre, ma non solo a parole, anche a livello economico».

 

La Spagnola, negli Anni Venti, ha portato a scenari di autoritarismo. Cosa ci rende diversi da allora?

«Nulla è dato per sempre, ovvio. Ma le nostre consapevolezze, il nostro stile di vita e la nostra identità sono un punto da cui partire. La democrazia deve essere amata, non dimentichiamocelo. Basti pensare all' unanimità, e il diritto di veto cos' altro è se non una forma democratica. Ed è corretto aspettarsi una riforma anche in tal senso».

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