sergio mattarella mario draghi marco minniti

ALTRO CHE PAOLO MIELI E LE SUE PROFEZIE CHE NON SI AVVERANO: SENTITE COSA DICEVA MARCO MINNITI DOPO LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DI DRAGHI (QUELLA DELL’AUTO-CANDIDATURA).  PARLANDO CON ALESSANDRO DE ANGELIS, AVEVA SENTENZIATO: “NON ESSENDO NELLE CONDIZIONI DI FARE UN GOVERNO PER IL DOPO, DRAGHI SARA? COSTRETTO A CHIEDERE MATTARELLA DI RIMANERE. PERCHE? UN ALTRO GOVERNO NON C’E?, E MATTARELLA E? L’UNICO IN GRADO DI TUTELARE L’EQUILIBRIO POLITICO E IL PAESE”. COSA CHE POI È SUCCESSA…

Alessandro De Angelis per www.huffingronpost.it

 

minniti marco

Ebbene si, non resisto, anche questa e la violazione di un segreto professionale. Pero e per dare una medaglia. Anzi il titolo di “migliore Cassandra” degli ultimi tempi. A insaputa dell’interessato che, temo, potrebbe sinceramente arrabbiarsi. La Cassandra e Marco Minniti uomo colto, esperto, incorruttibile.

 

Ma carattere spigoloso, speriamo bene. Sapete, l’attivita di un giornalista e fatta di una miriade di contatti, incontri, chiacchierate anche per capire come vanno le cose. Facciamola breve: in questi due anni, incredibili, e dopo l’ultima settimana sul lotto volante, si e sentito di tutto.

 

SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI MEME

Sfogliando il taccuino degli appunti informali, la conclusione e che e l’unico, con cui il sottoscritto ha parlato che, come si suol dire, le ha azzeccate tutte. C’e anche chi le ha sbagliate tutte, ahime, tra i gruppi dirigenti dei partiti.

 

Ne racconto un paio, che tanto dettagli non sono. Piena pandemia, prima ondata, contismo imperante, - ricordate “il punto di riferimento dei progressisti europei”? – sbornia collettiva da casalinismo: “La pandemia – recita il taccuino – ha dato al governo un ubi consistam che non aveva, ma le contraddizioni saranno inevitabilmente destinate a esplodere con l’aggravarsi della crisi che sta andando fuori controllo. Il punto e che i gruppi dirigenti dei partiti si muovono scomposti,  nell’illusione di determinare gli eventi, ma ne saranno travolti, girano a vuoto”.

MATTARELLA BIS BY GIANNELLI

 

Si sente il Pci di una volta, grande scuola: l’attenzione al processo reale delle cose, il movimento di fondo e non il tweet di giornata. Sei mesi prima dell’arrivo – giuro: sei mesi - c’e scritto: “Si arrivera a un punto in cui Mattarella sara chiamato a un’assunzione di responsabilita. Perche quella che e in atto non e una normale crisi politica strisciante, ma una crisi di sistema conclamata, in cui nessuno degli attori e in grado di prospettare una soluzione. Arrivera Draghi”.

 

Prima di questa chiacchierata, Minniti ha lasciato il Parlamento, si e traferito a Leonardo, ex Finmeccanica, la grande azienda a partecipazione pubblica impegnata nei settori della difesa, della sicurezza e dell’aerospazio. Li gli hanno affidato la presidenza di una fondazione Med-Or, che ha il compito di formare classi dirigenti e promuovere relazioni economiche e culturali nel Mediterraneo.

 

marco minniti

Vai sul sito a vedere quello che ha fatto, pare un ministro degli Esteri. Fuori dal Parlamento c’e piu politica di quanto si possa pensare, peccato che se ne vanno quelli bravi. O forse sono costretti ad andarsene proprio in quanto bravi. Vabbe, lo conoscete, da palazzo Chigi fino al Viminale. Si dice: l’uomo che ha fermato gli sbarchi. Meglio dire: colui che ha avuto un’idea di governo dell’immigrazione. Rinnegata dal Pd. Nel dubbio tra linea sua e quella di chi lo ha criticato, ha scelto di non averne nessuna acconciandosi su una onesta prefetta.

meme su sergio mattarella 11

 

La sera che arriva Draghi, lo cerco. Talvolta l’impresa e titanica. Affezionato al mare e alle radici, ogni fine settimana torna sempre nella sua casa sul mare, vicino Reggio Calabria. Spartana, praticamente un faro sul mare. Tocca chiamare il fisso, con tutto il rispetto per la Calabria, le infrastrutture telefoniche non sono i punti di eccellenza.

 

“Mattarella ha convocato Draghi al Colle per domani mattina”. Risposta: “Bene, ma una cortesia: possiamo sentirci dopo che sto guardando l’Inter?”. Per molti sarebbe un vezzo, in questo caso e fatto proprio cosi. Per inciso: nessuna intervista pubblica, in questo periodo.

 

meme su sergio mattarella 8

Ti chiedi: ma se un semplice cronista, che nel frattempo e diventato amico, almeno credo, ascolta e si fida delle sue analisi, come mai non sta nelle stanze della direzione politica di un partito dove e stato per una vita? Misteri. Cambiamo taccuino, e avviamoci alle conclusioni. In autunno invita a riflettere: “Siamo gia dentro una curvatura “presidenzialista” del sistema politico e della democrazia italiana. L’Italia, per come si e dispiegata la crisi, e, in questo momento, il paese dei “due presidenti”, Draghi e Mattarella.

 

Loro si occupano dell’interesse generale. Attorno un sistema partitico ancora dentro il default che ha reso necessaria la soluzione di emergenza. Per capire la partita del Quirinale si deve partire da qui”. Voi capite che, nella perenne ricerca di bussole, un giornalista, ossessionato dal racconto ma anche dal come va a finire, non resiste alla tentazione.

 

marco minniti (2)

E, dopo la conferenza stampa di Draghi, quella dell’auto-candidatura, rieccoci sul telefono fisso. Mi becco una lezione, severa e pedagogica, sentendomi come quei segretari delle federazioni provinciali che incontravano, per la prima volta a Botteghe oscure, il dirigente della segreteria del Pci: “Non essendo nelle condizioni di fare un governo per il dopo, Draghi sara costretto a chiedere Mattarella di rimanere. Perche un altro governo non c’e, e Mattarella e l’unico in grado di tutelare l’equilibrio politico e il paese.

 

E Mattarella sara costretto a rimanere, anche contro la sua volonta. Ripeto: anche contro la sua volonta”. C’ha pensato il tanto vituperato Parlamento, in un atto di autogestione, mentre la crisi di sistema ha travolto anche la discussione sul Quirinale, in un remake dello scorso anno di questi tempi. Ultima telefonata, sabato mattina, quando finalmente e fatta. Neanche il tempo di dire “pronto”: “Adesso, andate tutti affanculo. Devo dare da mangiare ai cani”. Clic.

meme su sergio mattarella 13meme su sergio mattarella 12meme su sergio mattarella 10marco minniti

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...