soros bergoglio

APRI TUTTO! - AI GESUITI DEL PAPA SOROS HA DONATO 1,7 MILIONI DI DOLLARI: LO SPECULATORE UNGHERESE-AMERICANO HA SOSTENUTO VARIE ASSOCIAZIONI DELL'ORDINE DI CUI FA PARTE BERGOGLIO DALLA SUA ELEZIONE AL SOGLIO PONTIFICIO. MA LA OPEN SOCIETY NON FINANZIA ANCHE MOLTE ORGANIZZAZIONI CHE PROMUVONO IL DIRITTO DI ABORTIRE E I RADICALI MANGIAPRETI? CERTO, MA I GESUITI NON VANNO MICA PER IL SOTTILE…

GEORGE SOROS A DAVOS

Pietro De Feo per Libero Quotidiano

 

Follow the money, segui i soldi, e trovi anche le connessioni culturali, per non dir politiche. Ecco quel che ha scoperto Aciprensa, agenzia di stampa cattolica peruviana ma dal respiro internazionale: le fondazioni dei Gesuiti, che operano per vari obiettivi nel campo dell'immigrazione e dell'educazione, hanno ricevuto da George Soros, o meglio dalla sua fondazione Open Society, negli ultimi quattro anni la bellezza di 1.702.577 dollari. Il sito dell'agenzia ricostruisce nel dettaglio quantità e destinazioni. La Fondazione Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati ha ricevuto 176.452 allo scopo di «sostenere il lavoro del beneficiario sui diritti dei migranti» in America Latina nei Caraibi. Inoltre, sul "Servizio Gesuiti per i Migranti-Spagna" sono piovuti 75 mila dollari nel 2016 e 151.125 nel 2018.

 

Non è finita: il Programma di Educazione Superiore dei Gesuiti negli Stati Uniti, che si rivolge a giovani emarginati di tutto il mondo, ha beneficiato di 890.000 dollari nel 2016 e 410.000 nel 2018. Aciprensa spiega che quest' ultima realtà è l'unica ad aver esplicitamente riconosciuto sul proprio sito Open Society, la fondazione di Soros, come "partner". Qui finisce il dato monetario e inizia quello cultural-politico. Sì, perché la filantropia di Soros all'ordine dei Gesuiti apre a un punto dolente e fornisce una conferma. Il punto dolente risiede nel fatto che esistono prese di posizione e iniziative della Open Society a favore dell'aborto, dimostrate dal sostegno economico per alcune associazioni schierate su questa posizione - in Irlanda, ad esempio. dove nel 2018 uno referendum ha abolito la legge che vietava l'interruzione di gravidanza.

GEORGE SOROS EMMA BONINO

 

Ma non è l'unico caso. Come ricorda sempre Aciprensa, nel 2018 Open Society ha donato 200 mila dollari «all'organizzazione falsamente cattolica a favore dell'aborto Catholic for Choice», letteralmente "Cattolici per la scelta". È un gruppo nato negli anni '70, che nel sito si autodefinisce «parte della grande maggioranza di credenti nella Chiesa cattolica che dissentono dai dettami del Vaticano su materie relative al sesso, al matrimonio, la vita di famiglia e la maternità».

 

Sull'interruzione di gravidanza, l'associazione è esplicita: «Crediamo in un mondo in cui tutti abbiano uguale accesso alla gamma di servizi di assistenza sanitaria riproduttiva, compreso l'accesso a servizi di aborto sicuri e legali e a forme di contraccezione convenienti ed affidabili». La vicenda delle donazioni alle realtà gesuitiche, però, sancisce anche una conferma. Di quel legame culturale che allaccia i due protagonisti, Papa Bergoglio e George Soros. E li colloca nel comune schieramento del "no muri, sì ponti" sulle politiche migratorie.

 

papa francesco

È noto come l'"inclusività" propugnata da Open Society attraverso le sue iniziative sia tesa a un mondo senza frontiere, così come l'impostazione di una piena accoglienza dei flussi migratori sia al centro della predicazione bergogliana. Soros e Bergoglio si ritrovano dalla stessa parte della barricata non solo sul tema generale, ma anche nel confronto tra famiglie politiche. Appena qualche mese fa, il finanziere parlò del progetto di Matteo Salvini come «una minaccia esistenziale per l'Ue».

 

Lo scorso anno, in un'intervista a La Stampa, il Papa si scagliò contro il sovranismo, esprimendo preoccupazione sulla sua crescita di consensi. Ora, se è normale che un noto finanziere intervenga a piedi uniti nel dibattito politico, lascia perplessi lo faccia con la stessa disinvoltura un Pontefice, specie se nella porzione di pensiero politico che lui attacca si riconoscono molti cattolici. Evidentemente, l'Internazionale dell'Accoglienza non bada, oltre che alle spese, alle regole di opportunità. riproduzione riservata Qui sopra a sinistra, George Soros, 90 anni, filantropo e miliardario americano, e a destra Papa Fancesco, 83.

SOROS

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…