ARRIVA LA BOMBA ESTIVA: ''LA LIBIA VALUTA IL RILASCIO DI TUTTI I MIGRANTI NEI CENTRI DI DETENZIONE''. DOPO IL RAID AEREO CHE HA UCCISO OLTRE 50 PERSONE ALLE PORTE DI TRIPOLI, CHE L'ONU HA DEFINITO ''CRIMINE DI GUERRA'', IL GOVERNO DI SERRAJ SI GIOCA LA SUA VERA CARTA DI RICATTO, QUELLE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DISPERATI CHE ASPETTANO SOLO DI IMBARCARSI

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  1. LA LIBIA VALUTA IL RILASCIO DI TUTTI I MIGRANTI

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 (ANSA) - Il governo libico del premier Fayez al Sarraj "dopo il massacro a Tajoura sta considerando il rilascio di tutti i migranti nei centri di detenzione, perché la loro sicurezza non può essere garantita". Lo ha detto il ministro dell'Interno Fathi Bashagha, come riferisce The Libya Observer.

 

  1. MOSCA, LIBIA A RISCHIO DI GUERRA CIVILE SU VASTA SCALA

 (ANSA) - "Nonostante gli appelli della comunità internazionale in Libia le parti avversarie non stanno dimostrando la disponibilità a fermare lo scontro militare e a sedersi al tavolo dei negoziati: crediamo che in questa situazione la priorità sia fermare lo spargimento di sangue, che potrebbe portare a una guerra civile di larga scala". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, nel corso del briefing con la stampa.

 

MIGRANTI IN LIBIA1 MIGRANTI IN LIBIA1

"Ribadiamo la nostra posizione a favore della soluzione pacifica della crisi libica. Sfortunatamente, la faida e il vuoto di potere in Libia stanno creando un ambiente favorevole per l'attività di vari gruppi terroristici, dato che le loro attività criminali sono diventate più frequenti", ha detto Zakharova. "Queste attività possono essere sconfitte solo con sforzi coordinati di tutte le forze patriottiche nazionali, sia nella parte occidentale che in quella orientale del paese". La posizione di Mosca è quella di istituire un regime di cessate il fuoco. "Chiediamo alle forze politico-militari della Libia d'iniziare il dialogo e prendere misure per ripristinare un processo politico inclusivo con lo scopo finale di superare la divisione del paese e formare istituzioni statali efficaci e uniformi", ha concluso. Lo riporta la Tass.

 

  1. RAID SUI MIGRANTI IN LIBIA: OLTRE 50 MORTI E 130 FERITI. ONU: CRIMINE DI GUERRA

Da www.ilsole24ore.com

 

 

MIGRANTI IN LIBIA2 MIGRANTI IN LIBIA2

Il bilancio del raid aereo che ha colpito un centro di detenzione per migranti illegali vicino Tripoli sale oltre i 50 morti e 130 feriti. Anche se alcuni testimoni parlano di 100 morti. La situazione nel Paese è sempre caotica, tanto che nella serata di mercoledì l’aeroporto Mitiga di Tripoli è stato chiuso al traffico aereo in seguito a un bombardamento.

 

In un comunicato, il governo appoggiato dagli Stati Uniti accusa il sedicente Esercito nazionale libico guidato dal comandante Khalifa Haftar per il raid aereo. Secondo il capo della missione Onu in Libia, l’attacco «costituisce chiaramente un crimine di guerra, poiché ha ucciso a sorpresa persone innocenti costrette a rifugiarsi in quel luogo a causa delle lotro condizioni precarie».

 

Portavoce di Haftar: migranti usati come scudi umani

Un portavoce delle forze del generale Khalifa Haftar (Lna) ha detto che il raid era mirato contro la base di una milizia. «Non avevamo ordini di prendere di mira il centro», ha detto il generale Khaled el-Manjoub accusando le forze governative di sfruttare i migranti come «scudi umani piazzandoli in depositi di munizioni».

 

MIGRANTI IN LIBIA CAMPI MIGRANTI IN LIBIA CAMPI

 

 

Nella sezione del “centro di accoglienza” si trovavano 120 migranti: lo precisa un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del ministero dell'Interno libico. Il centro di Tajoura, nel complesso, ospita un totale di 610 migranti, informa la nota confermando che «il bombardamento ha fatto 40 morti». Il numero dei «feriti fra i migranti illegali» viene indicato in 35.

 

La Libia è divisa tra due governi in guerra e le forze di Haftar controllano gran parte dell'est e del sud del Paese. «Apprendo, con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile»: lo ha dichiarato in una nota il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero.

 

«La netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all'appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione - ha proseguito -. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni

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Unite».

 

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