biagio mazzotta giorgia meloni. daria perrotta giancarlo giorgetti

È ARRIVATA LA MAZZATA PER MAZZOTTA - IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO LASCIA DOPO UN ANNO DI SCAZZI E POLEMICHE. IL CONTENTINO SARÀ RICCHISSIMO: LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, CHE GLI PERMETTERÀ DI RADDOPPIARE LO STIPENDIO A 500MILA EURO L’ANNO – TACCIATO DAL GOVERNO DUCIONI DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL DISASTRO SUPERBONUS, MAZZOTTA SARÀ SOSTITUITO DA DARIA PERROTTA, FEDELISSIMA DI GIORGETTI CHE DICE SEMPRE SÌ ALLE RICHIESTE DEL GOVERNO (DOTE FONDAMENTALE, IN FUNZIONE DELLA MANOVRA LACRIME E SANGUE…) - IL PROSSIMO A SALTARE POTREBBE ESSERE IL CAPO DELL'ANTICORRUZIONE, GIUSEPPE BUSIA, VICINO AL M5S...

Articoli correlati

LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S'ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. RAGIONERIA, LA SPUNTA GIORGETTI MAZZOTTA LASCIA: VA A FINCANTIERI

Giuseppe Colombo e Valentina Conte per "la Repubblica"

 

Biagio Mazzotta

Il pressing si è fatto così asfissiante che alla fine Biagio Mazzotta ha dovuto prenderne atto, logorato da un anno di accuse e ripicche. Presto, questione di ore o giorni, cambierà vita. Non sarà più Ragioniere generale dello Stato, incarico di prestigio e responsabilità che ricopre dal 2019.

 

Silurato dal governo Meloni, che pure lo aveva riconfermato il 19 gennaio 2023. E in particolare dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sempre più impaziente di promuovere al suo posto la fedelissima Daria Perrotta, ora a capo dell’ufficio legislativo del Mef, classe 1977, già punto di riferimento dei parlamentari della maggioranza.

 

DARIA PERROTTA

Tra i corridoi dei Palazzi in tanti confidano nel suo arrivo per un passaggio senza troppi patemi degli emendamenti di varia risma. Un esercizio già in atto da mesi. «Chiamate Daria», è l’auspicio che spesso e volentieri si traduce in un via libera.

 

[…] Mazzotta passerà alla presidenza di Fincantieri, vacante dopo il suicidio del generale Claudio Graziano. C’è già un cda convocato martedì prossimo per l’approvazione della semestrale: sarà anche l’occasione per cooptare l’ex Ragioniere, poi l’assemblea procederà alla ratifica.

 

La presidenza del colosso della cantieristica gli consentirà di raddoppiare lo stipendio, fino a 500 mila euro all’anno. Ma il maxi compenso non sana la ferita. «Lascio con rammarico», dice a chi l’ha sentito nelle ultime ore.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

[…]  tacciato di essere responsabile del buco da oltre 200 miliardi creato dal Superbonus, perché non previsto. Sostituito proprio da chi, Daria Perrotta, ha «affossato e cambiato decine e decine di pareri» inviati dalla Ragioneria, ragiona l’ormai quasi ex capo. E non solo quelli cruciali che avvertivano della valanga del 110%. Smacco e «beffa».

 

[…] Perrotta sarà la prima donna Ragioniera d’Italia. E la prima magistrata della Corte dei Conti, in un ambiente che ha conosciuto guide esterne solo per lo più da Bankitalia. Se tutto va bene […] Perrotta non sarà operativa prima della fine di agosto o inizio settembre. Tardissimo per un Paese chiamato a correggere i conti e presentare entro il 20 settembre a Bruxelles il piano di rientro dal deficit eccessivo […].

 

BIAGIO MAZZOTTA - RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

[…] Giorgetti aveva promesso di «coinvolgere il Parlamento» presentando entro l’estate la versione programmatica del Def […]. Si era impegnato a condividere la “traiettoria” dei conti elaborata in vista del 20 settembre. Di tutto questo finora non esiste nemmeno una bozza.

 

[…] In prospettiva, lei è una garanzia: legge di Bilancio senza veti e bollinature sulle coperture assicurate. Ecco spiegato il licenziamento a metà mandato di Mazzotta.

 

[…]«Mi ritroverò tutti contro», ripete in queste ore la predestinata Perrotta. E in effetti anche in Ragioneria non tira un bel clima. La “papessa” straniera pare mal tollerata dagli ispettori capo, specie dopo una stagione vissuta all’ombra dei suoi pesanti boicottaggi dalla poltrona legislativa del Mef.

D’altro canto, lo stesso Mazzotta preferirebbe «una soluzione interna»: ragioni di continuità ed efficacia. O al più pescando nel bacino di Bankitalia. […]

 

2. IL GOVERNO TORNA ALL'ATTACCO DEI TECNICI NEL MIRINO RAGIONERIA E ANTICORRUZIONE

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

GIUSEPPE BUSIA

[…] Se governare non è mai facile, cercare capri espiatori fra i tecnici è semplicissimo. Ne sa qualcosa il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini, finito nella tenaglia fra il già citato Giorgetti e il collega Raffaele Fitto. Oggetto del contendere la Zes, acronimo di "Zone economiche speciali", un'idea sulla carta intelligente per portare investimenti al Sud: se le imprese scelgono un'area depressa, possono usufruire di condizioni fiscali di favore, addirittura fino al 60 per cento. Peccato siano arrivate sedicimila domande e i soldi a disposizione pochi, appena 1,8 miliardi.

 

ERNESTO MARIA RUFFINI

Quando Ruffini ha adottato la norma che concede agevolazioni pari al (solo) 17 per cento, il ministro del Sud lo ha accusato di eccesso di zelo. A differenza di Mazzotta, Ruffini può contare ancora sulla fiducia di Giorgetti. E ha motivo di averne: due giorni fa in audizione Ruffini ha ricordato che l'Agenzia non è in grado di incassare più del venti per cento delle somme accertate da evasione. Se venisse applicata la norma che permette i pignoramenti bancari degli evasori, le entrate volerebbero. Chi l'ha congelata ed ha la responsabilità ultima della decisione? La politica ovviamente.

 

Una delle norme che dovrebbe garantire un pezzo delle risorse per la Finanziaria del 2025 è il nuovo concordato preventivo per i lavoratori autonomi che funziona più o meno così: si dichiara un reddito presunto nei prossimi due anni, e in cambio lo Stato promette di non mandare gli ispettori fiscali. Il problema in questo caso sono gli italiani: siccome per aderire occorre dichiarare un adeguamento del reddito piuttosto alto - in alcuni casi fino al 40 per cento - ad oggi hanno aderito poche centinaia di contribuenti su una platea potenziale di due milioni.

 

biagio mazzotta

Se governare non è mai facile, trovare capri espiatori fra i tecnici è semplicissimo. Ne sa qualcosa Giuseppe Busia, nominato capo dell'Autorità anticorruzione dall'esecutivo giallorosso.

 

Da tempo Busia mette in guardia per l'eccesso di deroghe con cui il governo ha fatto partire le procedure per la costruzione del Ponte sullo Stretto e i rischi derivanti dall'abolizione dell'abuso d'ufficio. Busia, come Mazzotta, non può essere rimosso fino alla scadenza del mandato, che in questo caso è a settembre 2026. Dall'anno scorso è nel mirino di Fabio Rampelli, che oltre ad essere storico dirigente di Fratelli d'Italia è vicepresidente della Camera. L'ultima richiesta di dimissioni, sostenuta dal forzista Maurizio Gasparri, è di tre giorni fa.

 

«L'Autorità Anticorruzione crolla sui suoi stessi principi conferendo incarichi e nomine».

 

Oggetto del contendere la nomina di due segretari generali, due dirigenti amministrativi, la mancata pubblicazione dei verbali del Consiglio dell'Anac. Secondo quanto riferiva Libero martedì scorso, il sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano nella risposta a Rampelli (consegnata a Rampelli stesso ma non ancora resa pubblica dagli uffici della Camera) ha di fatto confermato la tesi dell'accusa per «mancanza di chiarimenti specifici ed esaustivi».

 

giuseppe busia

La tesi difensiva di Anac è che non esiste nessun obbligo di adottare procedure competitive per i posti vacanti, a meno che non vengano adottate norme che glielo impongano. Note a margine: uno dei due segretari generali oggetto della polemica di Rampelli - Renato Catalano - nel frattempo è stato trasferito ai vertici di Palazzo Chigi.

 

A sostenere la guerra di Rampelli contro Busia c'è uno dei sindacati interni dell'Anac, che chiede di portare il livello delle retribuzioni a quello - più generoso - di Antitrust e Privacy. Il sindacato è quello di destra, l'Ugl, Busia ha detto no alla richiesta.

DARIA PERROTTA 1DARIA PERROTTA

RIVERA E MAZZOTTA MEME

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)