daniele franco soldi

ASSALTO AL TESORO! – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA DANIELE FRANCO È IN TRINCEA A VIA XX SETTEMBRE PER PROVARE A RESPINGERE L’ASSALTO ALLA DILIGENZA CHE HANNO SFERRATOT I PARTITI – TRA I GRUPPI PARLAMENTARI SI STA DIFFONDENDO UN CLIMA DA LIBERI TUTTI, L’IDEA CHE CON IL RECOVERY PLAN SI POSSA SPENDERE E SPANDERE ALLEGRAMENTE – BONUS, ASSUNZIONI, RISTORI: DOPO IL BLITZ SUI 700 MILIONI AL SENATO, ALLA CAMERA IL DECRETO SOSTEGNI BIS RISCHIA DI LIEVITARE

Luca Monticelli per “La Stampa”

 

il ministro del tesoro daniele franco

In via XX settembre è scattato l' allarme. Il ministro Daniele Franco è in trincea con tutta la struttura per respingere l' assalto alla diligenza che i partiti hanno sferrato al bilancio. Nelle ultime riunioni al ministero dell' Economia si è più volte fatto ricorso all' aggettivo «invalicabile»: la difesa dei conti pubblici è un limite ideale che non si può oltrepassare, è il ragionamento che viene ripetuto sempre più frequentemente dai tecnici.

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

L' immagine riportata all' esterno è quella di una vetta che deve restare incontaminata e ricoperta da un ghiacciaio: una metafora che piace al ministro Franco, bellunese e amante della montagna. Le citazioni di chi frequenta il palazzo del Tesoro in questi giorni si sprecano: si va da quella di giolittiana memoria («la diligenza» appunto) all' invocazione dell' ex procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli: «Resistere, resistere, resistere».

MARIO DRAGHI 1

 

Ma cosa c' è che agita i guardiani della sostenibilità della finanza pubblica? Secondo quanto viene riferito, a preoccupare i funzionari del Mef è un clima da «liberi tutti» che si sta diffondendo tra i gruppi parlamentari, l' idea di una sorta di spesa facile finanziata gratuitamente dall' Europa per risalire la china nel post Covid, con la scusa del deficit spending keynesiano. E allora fioccano le richieste di assunzioni nei ministeri, mentre i partiti di maggioranza pretendono decine di miliardi per accompagnare la riforma delle pensioni, del fisco e degli ammortizzatori sociali.

 

MARIO DRAGHI.

Poi c' è il superbonus per le ristrutturazioni green, la cessione dei crediti, le proroghe fiscali, il rinnovo degli incentivi, delle moratorie e i decreti omnibus in preparazione. Il cantiere della legge finanziaria si aprirà a settembre ma i margini appaiono già stretti.

Per frenare l' euforia sulle stime della crescita, e i conseguenti desideri dei politici di allargare i cordoni della borsa, il ministro Franco mercoledì è intervenuto pubblicamente all' inaugurazione della Casa dell' Anticontraffazione.

daniele franco g20

 

La previsione di Pil al 5% nel 2021, ha detto, sebbene superiore a quanto scritto nel Def, rappresenta comunque «un rimbalzo, l' anno scorso abbiamo perso il 9%, teniamolo a mente», ha sottolineato.

 

Intanto, i partiti con un blitz al Senato hanno portato a casa 700 milioni di euro per spingere i loro progetti nel fondo da 30 miliardi complementare al Recovery plan. Scenario che rischia di ripetersi alla Camera con il Decreto Sostegni bis, dove è stata riservata una quota di 800 milioni per le modifiche, destinata probabilmente ad aumentare. Lì il piatto ricco è costituito dal fisco, con il governo che spera di aver strappato un compromesso con il rinvio delle cartelle a settembre, ma ci sono diversi emendamenti per allungare il termine addirittura a gennaio 2022.

MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA

 

Quindi c' è il tema ristori. Rispetto a quanto stanziato per imprese e partite Iva è stato registrato un risparmio che Franco ha quantificato in due miliardi, un tesoretto che il ministro vorrebbe utilizzare per estendere gli indennizzi alle imprese con fatturato annuale tra i 10 e i 15 milioni di euro, oggi scoperte. A centrodestra e centrosinistra non basta e pensano a contributi più robusti per commercianti e operatori turistici.

 

Ovviamente Palazzo Chigi osserva e viene costantemente aggiornato dal Tesoro. Il premier Mario Draghi ieri ha ribadito l' importanza di mantenere a lungo un bilancio «espansivo», tuttavia «anche gli investitori vanno rassicurati sul fatto che si ritornerà alla prudenza fiscale».

daniele franco

 

Il percorso di rientro del debito - che corre verso il 160% (quasi 60 punti superiore a quello medio dell' area euro) e del deficit già ben oltre l' 11% - non ammette scorciatoie. La sfida è agire sulla crescita, il patto di stabilità sospeso per altri due anni sarà d' aiuto come l' incremento dell' inflazione e la politica accomodante della Bce.

 

La ricetta però è quella di Bankitalia: occorre riprendere la rotta, conseguire un avanzo di almeno l' 1,5% e tenere basso lo spread per tornare al livello del debito pre Covid.

C' è tanta strada da fare in montagna, ma meglio non salire in cima, sotto c' è l' abisso.

daniele francodaniele francodaniele franco

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)