roberto saviano carlo de benedetti

AVVISATE SAVIANO! APERTO UN FASCICOLO SULLA CIR DI DI BENEDETTI CHE CONTROLLA 55 CASE DI RIPOSO IN OTTO REGIONI- A MORIRE SONO DUE CONTAGIATI SU DIECI. NESSUN MALATO ARRIVATO DA FUORI: I FOCOLAI SONO INTERNI- SAVIANO AVEVA DEFINITO FONTANA UNO STRUMENTO IN MANO AI POTENTATI CHE GESTISCONO LA SANITÀ NON RICORDANDO CHE ANCHE IL SUO STORICO EDITORE…

 

https://m.dagospia.com/saviano-fontana-in-mano-ai-potentati-della-sanita-lombarda-tipo-il-suo-editore-de-benedetti-233668

 

 

Luca Fazzo per il Giornale

 

carlo de benedetti

Dentro il dramma delle Rsa, nelle angosce degli anziani confinati in microcosmi divenuti focolai di virus, c' è a pieno titolo il business di uno dei più noti gruppi imprenditoriali italiani.

 

E' la Cir, la holding attraverso la quale Carlo De Benedetti è stato per lunghi anni editore di Repubblica, fino a quando i suoi figli, preso il timone dell' azienda di famiglia, hanno venduto il giornale agli Agnelli. Così la Cir si è potuta concentrare su affari magari meno politicamente vistosi, ma sicuramente più redditizi.

 

Ovvero le case di riposo private. Un affare tranquillo, fino a tre mesi fa. Ora la gestione delle Rsa per la famiglia De Benedetti sta diventando una grana colossale. Perché anche nelle sue strutture, come in tutte quelle pubbliche e private, gli anziani si ammalano e muoiono in continuazione. E anche di una delle residenze di proprietà dei De Benedetti si sta occupando la Procura della Repubblica di Milano, con uno dei fascicoli di indagine aperti con minor clamore accanto alle indagini finite sulle prime pagine dei giornali, come quella sul Pio Albergo Trivulzio.

 

CARLO DE BENEDETTI

La casa di riposo finita nel mirino del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano è la «Anni Azzurri» di via a San Faustino a Milano, zona Lambrate. Secondo quanto riferito da il Giorno, nell' ultimo periodo sono morti ventitrè ospiti della casa, e di questi 14 erano sicuramente affetti da coronavirus, mentre per gli altri non è stato possibile effettuare il tampone. E i decessi sono solo la parte più tragica del focolaio che si è sviluppato all' interno della residenza, dove ben 44 anziani sarebbero in questo momento positivi ai test. Di questi, quarantadue sono in isolamento nelle loro stanze mentre due hanno dovuto essere ricoverati in ospedale.

 

É un bollettino pesante. E nel conto che i manager dei De Benedetti stano stilando giorno per giorno non c' è solo la situazione di via San Faustino. Quello delle Rsa e delle strutture sanitarie sotto il controllo della Cir infatti è un vasto e ramificato impero, con propaggini sia in Gran Bretagna che in Germania.

 

saviano

Il braccio operativo della Cir su questo versante è la Kos, che opera con due marchi. Uno è il gruppo «Anni Azzurri» che gestisce le Rsa propriamente dette: in Italia controlla 55 strutture sparse in otto regioni; l' altro è il Santo Stefano, che coordina le strutture a carattere ospedaliero. Ebbene, anche le case «Anni Azzurri» sono state investite in pieno. Secondo i dati forniti ieri dalla stessa Kos, nel febbraio scorso, al momento esplosivo della pandemia, il totale degli ospiti si aggirava intorno ai cinquemila.

 

A tutt' oggi, risultano avere contratto il virus 305 di essi: una percentuale complessiva non particolarmente alta, soprattutto considerando che una parte delle case si trovano in zone come la Lombardia o il Veneto fortemente colpite dal virus. A impressionare è però il tasso di mortalità: a ieri, in tutta Italia, nelle residenze «Anni Azzurri» erano morti 67 dei 350 anziani che avevano contratto il virus. A venire sopraffatto è stato quasi il venti per cento dei contagiati.

 

de benedetti

E sono tutte vittime di focolai sprigionatisi direttamente all' interno delle residenze. Nessun malato è arrivato da fuori. Il gruppo dei De Benedetti infatti non ha accolto la sollecitazione della Lombardia e di altre regioni a ospitare nelle sue Rsa pazienti positivi al Covid provenienti da strutture ospedaliere.

 

Diversa la situazione nel ramo ospedaliero del gruppo (a marchio Santo Stefano) dove due intere strutture nelle Marche sono divenuti ospedali Covid-19. Sono la Villa dei Pini di Civitanova e la Villa Fastiggi di Pesaro, che era stata completata ma mai aperta ed è ora entrata in funzione per fronteggiare l' epidemia.

coronavirus case di riposocase di riposo

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…