BEPPE GRILLO STAVA PER ESSERE ARRESTATO? - IL RETROSCENA DI PIERGIORGIO ODIFREDDI: "AL MOMENTO DELLA RIELEZIONE DI NAPOLITANO, QUANDO GRILLO ISTIGÒ I PROPRI FACINOROSI A UNA SPECIE DI MARCIA SU ROMA, PERCHÉ NON ERA STATO ELETTO RODOTÀ. C'ERA ARIA DI COLPO DI STATO, E RODOTÀ FU INFORMATO DAL MINISTERO DELL'INTERNO CHE GRILLO ERA STATO AVVISATO: SE FOSSE ARRIVATO A ROMA PER GUIDARE LA PROTESTA DI FRONTE AL PARLAMENTO, SAREBBE STATO ARRESTATO. INFATTI LUI FECE MARCIA INDIETRO E NON SI MOSSE DA GENOVA..."

-

Condividi questo articolo


Piergiorgio Odifreddi per "la Stampa"

 

PIERGIORGIO ODIFREDDI PIERGIORGIO ODIFREDDI

Cerco di mettermi nei panni, alquanto scomodi, dell' ingenuo cittadino che si è recato a votare alle elezioni politiche del 2018, per scegliere tra i candidati quello che meglio lo potesse rappresentare in Parlamento. Undici milioni di questi cittadini hanno deciso di votare per il M5S, che da anni predicava di essere a favore della democrazia diretta, e prometteva di non effettuare alcuna scelta politica che non fosse stata approvata in rete dal suo popolo.

 

beppe grillo 4 beppe grillo 4

Grazie ai voti di questi cittadini, sono stati eletti 162 deputati su 630, e 75 senatori su 315: una maggioranza relativa, ma non assoluta. Peccato, perché il Movimento aveva assicurato, fin dalla sua costituzione, che non avrebbe fatto alleanze con nessuno: al massimo poteva accettare i voti altrui su proposte proprie. Cioè, proponeva evangelicamente agli altri ciò che il Pd aveva chiesto a lui nel 2013, a ruoli invertiti.

 

marco travaglio con stefano rodota marco travaglio con stefano rodota

Sicuramente non si sarebbero fatte alleanze con il Pd stesso, individuato come "il partito dei pedofili di Bibbiano". E nemmeno con la Lega, dalla quale il Movimento si sentiva "geneticamente diverso". Sappiamo tutti com' è andata a finire: nei tre governi di questa legislatura i 5S hanno fatto dapprima un governo con la Lega ma senza il Pd, poi un governo con il Pd ma senza la Lega, e ora un governo con il Pd e con la Lega.

 

Naturalmente, così è sempre successo in politica, ma il M5S sosteneva di essere diverso. E gli elettori grillini sono stati almeno consultati, come promesso? Niente affatto. Si sono fatte consultazioni in rete tra qualche decina di migliaia di iscritti, che però non rappresentavano affatto gli undici milioni di elettori 5S, ma solo se stessi e i primi follower di Grillo. In realtà, nel Movimento governa uno solo, ed è Grillo.

 

BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA

Il quale potrà anche dichiarare di essere "il garante, non un coglione", ma mente sul primo fronte e sul secondo fate voi. Infatti, non appena Conte gli ha proposto di fare appunto il garante, l' ha mandato a quel paese perché "non ha visione politica, né capacità manageriale", benché l' avesse appunto scelto lui, come presidente del Consiglio e come nuovo leader del Movimento.

GIORGIO NAPOLITANO GIORGIO NAPOLITANO

 

Ora Grillo ha annunciato la solita buffonata di una consultazione in rete, per decidere il futuro del Movimento. Ma non può nascondere a se stesso e al Paese il fatto che non esiste in Italia un partito più antidemocratico del suo, nel quale a fare il bello e il cattivo è un uomo solo: molto peggio che Forza Italia ai tempi di Berlusconi, e del Pd ai tempi di Renzi. Grillo non è affatto un garante, ma una variabile impazzita che aspira a fare il padre-padrone del Movimento, come ha detto Conte, e il dittatore nel Paese, come possiamo aggiungere noi.

 

stefano rodota stefano rodota

Forse non tutti ricordano, infatti, cosa successe al momento della rielezione di Napolitano, quando Grillo istigò i propri facinorosi a una specie di marcia su Roma, perché non era stato eletto Rodotà. Per combinazione, quella sera io ero appunto con Rodotà, a Bari, per una manifestazione, e ho potuto assistere da dietro le quinte a cosa succedeva.

 

grillo conte grillo conte

C' era aria di colpo di Stato, e Rodotà fu informato dal ministero dell' Interno che Grillo era stato avvisato: se fosse arrivato a Roma per guidare la protesta di fronte al Parlamento, sarebbe stato arrestato, in senso letterale. Infatti lui fece marcia indietro e non si mosse da Genova. Forse potrebbero arrestarlo ora, in senso metaforico, i suoi ex elettori, molti dei quali hanno ormai capito di che pasta è fatto l' uomo, e quanto valgano i suoi proclami: anche perché ormai si sa che pure Grillo ha i propri conflitti di interessi, famigliari e geopolitici, e anche lui non è altro che uno "psiconano".

 

Ma le elezioni sono anatema: non solo Grillo, ma anche Letta, rimangono abbarbicati a drappelli di parlamentari che non rappresentano ormai più i loro elettori, ma che devono prima eleggere un nuovo presidente della Repubblica, e poi aspettare fino a che il vento non cambi. Anche se, visto come vanno appunto le cose in Parlamento, ci si può chiedere a cosa servirebbe comunque votare, oggi o domani, se poi intanto i leader e i partiti degli elettori se ne infischiano, e usano i loro voti soltanto come alibi per farsi i fatti propri.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – VESPA SI TRASFORMA IN FARFALLA: SANGIULIANO VOLEVA CAMBIARE IL SISTEMA CINEMA E L’HA PAGATO: GUARDATE QUANTI MILIONI LO STATO HA DATO A FILM E REGISTI! - RISPONDE UN PRODUTTORE: “IL MINISTRO HA IMPIEGATO QUASI DUE ANNI PER SPOSTARE I CONTRIBUTI ‘’AUTOMATICI’’ (CHE PROCEDONO IN BASE A DEI CRITERI PRESTABILITI, MA SENZA DISCREZIONALITÀ POLITICA) A QUELLI ‘’SELETTIVI’’ (CHE COMPORTANO UNA SCELTA SQUISITAMENTE POLITICA), PARALIZZANDO UN SETTORE CHE DÀ LAVORO A 260MILA PERSONE E ALLONTANANDO GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI – E SE QUALCUNO HA FATTO IMPICCI CON I CONTRIBUTI ‘’AUTOMATICI’’, SANZIONATELO. SIETE VOI AD AVERE GLI STRUMENTI DI VERIFICA CONTABILE, FATELI FUNZIONARE!’’ - VIDEO

DAGOREPORT - COME SI DICE PARACULA IN TEDESCO? URSULA! -VON DER LEYEN HA DETTO SI’ A UN INCARICO DI PRIMO PIANO PER FITTO NELLA COMMISSIONE UE SAPENDO BENE CHE SAREBBE STATO UCCELLATO DA VERDI, SOCIALISTI E LIBERALI (CHE HANNO SOSTENUTO LA SUA RIELEZIONE MENTRE LA MELONA GENIALE HA VOTATO CONTRO) - LA DUCETTA DELLA GARBATELLA, DA BRAVA ATTRICE DI BORGATA, ENTRA IN MODALITA' CAMALEONTE E CHIEDE UN AIUTO A COLUI CHE HA SEMPRE AVVERSATO, MARIO DRAGHI (FOTI, MEJO DI ZELIG: ''L'AGENDA DRAGHI E' LA NOSTRA'') - IL CINICO MARIOPIO, CHE ANCORA SOGNA IL QUIRINALE, ACCETTA DI INTERLOQUIRE CON URSULA MA NON HA ALCUNA INFLUENZA SUI GRUPPI PARLAMENTARI UE: E QUI ENTRA IN GIOCO UN VECCHIO AMICO DELL'UNDERDOG DEL COLLE OPPIO, ENRICO LETTA (SARA' LUI A PARLARE CON MACRON E SANCHEZ) - DA PRETINO RANCOROSO, L’EX SEGRETARIO DEL PD AIUTERA’ LA GIORGIA REIETTA PER VENDICARSI DI CHI, ELLY SCHLEIN IN TESTA, NON LO VENERA E NON LO CONSIDERA IL SAPIENTONE POLITICO CHE CREDE DI ESSERE..

TRUMPONE? UN VECCHIO TROMBONE  – IL DIBATTITO ELETTORALE AMERICANO VISTO A ST.LOUIS CON I SINDACALISTI PRO-HARRIS: BUU, FISCHI E URLA QUANDO PARLA IL TYCOON, SOLO APPLAUSI PER KAMALA E I POCO IMPARZIALI CONDUTTORI DELLA ABC, CHE NON NE FANNO PASSARE UNA ALL’EX PRESIDENTE E INVECE SERVONO ASSIST CLAMOROSI ALLA VICE – COME FINIRÀ? “DOBBIAMO PUNTARE AL CENTRO, E PORTARE A VOTARE I NOSTRI. CON I MAGA ABBIAMO PERSO LA SPERANZA. TRUMP NON HA NESSUN PIANO NÉ PROPOSTE, MA AL SUO POPOLO NON IMPORTA”

DAGOREPORT - LA CANDIDATURA DEL SINDACO DI GENOVA MARCO BUCCI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA È L’ENNESIMO ATTO DI ARROGANZA DI POTERE MESSO IN ATTO DA GIORGIA MELONI - QUANDO SALVINI SI RITROVA DAVANTI AL NETTO RIFIUTO DI CANDIDARSI PER IL DOPO-TOTI DEL COMPAGNO DI LEGA E GROSSO ESPONENTE LIGURE, IL GENOVESE EDOARDO RIXI, PENSA CHE UN INTERVENTO DELLA DUCETTA (DEL TIPO: “PER FAVORE, CHIAMA RIXI E ASSICURALO CHE FRATELLI D’ITALIA LO APPOGGERÀ”), POSSA ESSERE DECISIVO PER ROVESCIARE IL SUO ''NO'' IN UN ''SI''' - RISULTATO: SALVINI NON FARÀ CONVERGERE I VOTI DELLA LEGA SUL NEO-MELONIANO E MALCONCIO BUCCI…

DAGOREPORT - CIAK, MI GIRA! - TAMBURI DI GUERRA CONTRO GIULI DAL CINEMA ITALIANO ESASPERATO DAL RINVIO-DOPO-RINVIO CHE STA BLOCCANDO I FINANZIAMENTI DEL TAX CREDIT (SANGIULIANO TRA LE MOTIVAZIONI DELLE SUE DIMISSIONI AVEVA INSERITO PURE L'ESSERSI "ATTIRATO MOLTE INIMICIZIE AVENDO SCELTO DI RIVEDERE IL SISTEMA DEI CONTRIBUTI AL CINEMA") – FUORI IL BOMBOLO IN CALORE, ORA NEL MIRINO C’E’ L’INADEGUATEZZA DI GIULI, UN TIPINO COL SORRISO PRESTAMPATO DELLA PRESA PER I FONDELLI CHE NON HA MAI GOVERNATO ISTITUZIONI COMPLESSE E NEPPURE HA ESPERIENZE MANAGERIALI (VISTO IL FLOP AL MAXXI). E PARE CHE ABBIA PROMESSO A GENNY IL CALDO DI NON TOCCARE NULLA DELLA COLLEZIONE DEI SUOI CAPOLAVORI AL MINISTERO DELLA CULTURA…