giorgia meloni europa ue

LE BOLLETTE LE PAGHIAMO CON IL FONDO PERDUTO – RAFFAELE FITTO E GIORGIA MELONI VOGLIONO PROPORRE ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI USARE LE RISORSE EUROPEE INUTILIZZATE DEL FONDO DELLA COESIONE 2014-2020, PER FINANZIARE GLI AIUTI CONTRO IL CARO-BOLLETTE – EVIDENTEMENTE, BUTTIAMO NEL CESSO UNA QUANTITÀ IMMANE DI SOLDI. COMUNQUE, I NORDICI SONO CONTRARI…

Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni ha un problema: il piano nazionale delle riforme (Pnrr). A meno di proroghe da parte dell'Europa, entro il 31 dicembre deve completare tutti gli obiettivi fissati nel 2022.

È una lista lunghissima di impegni, dall'attuazione della legge sulla concorrenza al miglioramento del processo civile e penale, per citare le più importanti. Sarà il cuore dell'incontro di giovedì a Bruxelles fra Meloni, il ministro degli Affari comunitari Raffaele Fitto e Ursula von der Leyen.

 

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI

Il primo punto in agenda è l'aumento dei costi delle materie prime, che rischia di condizionare molte delle gare d'appalto. Il governo Draghi è già intervenuto con norme nazionali, ma Fitto è convinto non sia sufficiente. A settembre l'Associazione dei costruttori ha stimato un ulteriore aumento dei costi del 35 per cento sui prezziari aggiornati.

 

L'Italia ha a disposizione circa 120 miliardi di appalti: ciò significa un aumento dei costi per 42. Da tempo la Commissione sta valutando la situazione, e la proposta italiana è di finanziare i maggiori costi del piano con le risorse europee inutilizzate del fondo per la coesione del periodo 2014-2020, ovvero quelli destinati alle Regioni più povere. Nei piani della Commissione ci potrebbe essere di più: l'utilizzo di quei fondi per finanziare anche i sussidi contro il caro energia. I Paesi nordici sono contrari, ma la Meloni ci proverà.

 

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

Fino all'ultimo giorno utile, Mario Draghi ha fatto il possibile per portare avanti il lavoro del Pnrr. L'ultimo risultato in ordine di tempo, il nuovo codice degli appalti. La tabella di marcia del 2022 è già rispettata più o meno per la metà. Il governo Meloni ha due mesi per fare il resto. Se così non fosse, sarebbe a rischio la terza tranche dei fondi, venti miliardi di euro. Il piano ne vale quaranta l'anno di qui al 2026: gli esperti delle banche d'affari, quelli che giudicano la tenuta del sistema Italia al suo enorme debito pubblico, monitorano la situazione mese per mese.

 

MEME SUL CARO ENERGIA

Da quei quaranta miliardi (e dal suo utilizzo) dipende il tasso di crescita dell'economia, e in ultima analisi, la tenuta dei rendimenti italiani sui mercati. C'è di più: a ormai un anno dalla concessione del primo anticipo, per ottenere i nuovi aiuti (in parte prestiti, in parte a fondo perduto) occorre dimostrare agli uffici della Commissione che i soldi vengono effettivamente investiti. Fitto, già ministro delle Regioni e presidente pugliese, ha ricevuto tutte le deleghe, comprese quella sui fondi per la coesione destinati al Sud. Il lavoro è così delicato che si è chiuso nel silenzio. Fitto vuole rimettere anzitutto mano alle strutture tecniche per l'attuazione. Come e quando, non l'ha deciso.

 

caro bollette

Perché la priorità è un'altra: non perdere intanto i soldi del 2022. Un giorno sì e l'altro pure Paolo Gentiloni manda messaggi a Palazzo Chigi: «Occorre andare avanti a testa bassa, perché sui ritardi non saremo benevoli», ha detto una settimana fa. Il sottosegretario uscente a Palazzo Chigi - Roberto Garofoli - ha consegnato a Fitto il dossier di quanto fatto fin qui. Fitto però non ha piena visibilità di quel che accade in Comuni e Regioni, dove i soldi devono essere spesi, e bene. Per questo ha fatto partire una sorta di «due diligence» per capire come stanno procedendo i cantieri, soprattutto al Sud. La carenza di funzionari qualificati sta creando non poche difficoltà. Basti qui un esempio: l'anno scorso l'Unione ha bocciato in blocco tutti i progetti siciliani: 31 su 31.-

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”