salvini berlusconi meloni meme

BYE BYE CENTRODESTRA – SALVINI ABBANDONATO DAI SUOI ALLEATI, CHE SOTTO SOTTO SPERANO CHE IL GOVERNO GIALLO-ROSSO DURI TUTTA LA LEGISLATURA PER RIDURRE AI MINIMI TERMINI LA LEGA - BERLUSCONI NON VUOLE MORIRE SOVRANISTA E, AL NETTO DI CONFLITTO DI INTERESSI E PATRIMONIALE, POTREBBE MANDARE UN SOCCORSO AZZURRO ALL’ESECUTIVO. LA MELONI VUOLE INTESTARSI IL SOVRANISMO - DALLE REGIONALI SI CAPIRÀ CHE ARIA TIRA

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

Si tenta di riesumare il centrodestra, tra mille ambiguità. Sicuramente alle Regionali, a partire dall' Umbria dove si vota il 27 ottobre e già oggi Salvini comincerà la campagna elettorale a fianco di Donatella Tesei. Il Coordinamento nazionale di Forza Italia ha deciso di sostenere la candidata leghista, indicando però alla vicepresidenza, in quota azzurra, Roberto Morroni.

DONATELLA TESEI E MATTEO SALVINI

 

ROBERTO MORRONI

Giorgia Meloni ancora non si è pronunciata, vorrebbe che si aprisse un tavolo per decidere tutte le candidature nelle Regioni che andranno al voto tra la fine dell' anno e la primavera del 2020. Fratelli d' Italia vorrebbe capire prima quale sarà l' equilibrio complessivo, tuttavia non dovrebbero sorgere grandi problemi visto che è stato già stabilito che Toscana e Calabria andranno a candidati di Fi mentre Emilia, Marche e, appunto, Umbria al Carroccio.

lucia borgonzoni matteo salvini

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY CARLI

Fintantoché si tratta di Regionali dove si vota con il sistema maggioritario, il centrodestra è costretto a rimanere unito. «Per il resto ognuno lavora per sé: siamo tre forze politiche diverse. Alle Politiche, quando ci saranno, con il sistema proporzionale Fi, Lega e Fdi andranno separate», spiega Antonio Tajani che non crede a un ritorno alle urne in tempi brevi.

 

maria stella gelmini annamaria bernini silvio berlusconi antonio tajani 1

Anzi, dalle parti di Arcore la convinzione è che il governo giallo-rosso terrà fino alla fine della legislatura, anni in cui gli azzurri intendono fare un' opposizione «composta», per dirla con Berlusconi. «Se Salvini e Meloni si mettono a ululare come iene non ci vedranno al loro fianco», afferma un importante esponente di Fi che esclude in via teorica il soccorso azzurro al Senato.

 

anna maria bernini silvio berlusconi al quirinale

Ma cammin facendo tutto può succedere. Cosa accadrebbe se i giallo-rossi volessero fare veramente una legge sul conflitto d' interessi o una patrimoniale? «La strategia comune è fare opposizione - dice la capogruppo Anna Maria Bernini - poi ciascuno la declina secondo la sua sensibilità». «Certo, se faranno la patrimoniale valuteremo anche noi di scendere in piazza», aggiunge Tajani che pure di piazza non vuole sentire parlare.

 

berlusconi salvini meloni fitto

Infatti lunedì davanti a Montecitorio, il giorno della fiducia al governo Conte bis, ci saranno solo Fdi e Lega, senza bandiere di partito ma solo con quelle tricolori. Il centrodestra però vorrà dare un' immagine di compattezza riunendo quel giorno in un' assemblea congiunta tutti i parlamentari italiani ed europei.

 

giuseppe conte stringe la mano a luigi di maio 1

Una parata formale, più che altro. Dietro le quinte le distanze sono enormi. Fdi e Fi si ostinano a non riconoscere a Salvini la leadership del centrodestra. Berlusconi perché non vuole morire sovranista. Meloni perché tenterà di rubare consensi al «Capitano» proprio sul suo terreno. Entrambi pensano che la mancanza di visibilità al ministero dell' Interno farà precipitare Salvini sotto il 30%. Dicono a microfoni spenti: «Mandiamolo in piccionaia e vediamo quanto tiene e quando si aprirà la questione interna». Secondo alcuni, anzi, la questione interna che metterà in discussione Salvini si è già aperta per mano di Giorgetti.

 

matteo salvini andrea crippa

Nella Lega minimizzano, ridono, dicono che sono tutte congetture infondate, che la forza di Salvini durerà nel tempo. E a proposito della leadership del centrodestra, il vicesegretario Andrea Crippa ricorda che quello che conta sono i numeri, «il resto sono chiacchiere». Salvini dice che «la calma è la virtù dei forti», avverte i nuovi alleati del governo che possono pure festeggiare, ma il voto prima o poi arriva: «Non potete scappare all' infinito e rifugiarvi da mamma Merkel e papà Macron. Che tristezza vedere Di Maio tra Franceschini e Speranza. Ma non aveva detto che non si sarebbe mai alleato con il partito di Bibbiano?».

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